Una gita scolastica, una località non proprio di grido, Scorrano, piccolo paesino in provincia di Lecce, dove l'artista Gualtiero Martelli (Corrado Fortuna), oggetto di studio del viaggio di istruzione, si è rifugiato per creare senza essere disturbato. Sì perché la ridente cittadina ha una particolarità: non c'è campo (quasi) da nessuna parte. Per un gruppo di adolescenti moderni, nati con il cellulare in mano, non può esserci dramma peggiore. Il ritorno a una vita fatta di appuntamenti dati senza sentirsi su WhatsUp e di posti trovati senza Google Maps è l'occasione per scoprire dei rapporti non filtrati dallo schermo di un telefonino.
È questa la premessa di Non c'è campo, film scritto e diretto da Federico Moccia, che torna dietro la macchina da presa a quattro anni di distanza da Universitari - Molto più che amici. Protagonisti Vanessa Incontrada nel ruolo della professoressa che accompagna la scolaresca in Puglia, e un gruppo di attori molto amati dal pubblico più giovane, tra cui Mirko Trovato, Davide nella fiction Braccialetti Rossi, ed Eleonora Gaggero, Nicole in Alex & Co.
Abbiamo incontrato i due attori, il regista e la cantante Elodie, interprete di un brano della colonna sonora, a Roma, alla presentazione di Non c'è campo, in sala dal primo novembre.
Leggi anche: Non c'è campo: l'insostenibile leggerezza di Moccia
Quando la musica si ascoltava col jukebox e non su Spotify
Nel film c'è una situazione sentimentale che, come in un film anni '80, si sblocca grazie a un vecchio jukebox e a una manciata di canzoni tristi: ai protagonisti è capitata una cosa del genere? La musica ha permesso loro di cambiare delle situazioni che sembravano irrecuperabili? "Assolutamente sì" ci ha detto Trovato, spiegando meglio: "Amo follemente la musica, la ascolto sempre, ogni mio momento è accompagnato dalla musica. Quindi sì". Per Gaggero: "Ho partecipato a una serie televisiva in cui la musica è il fulcro di tutto, quindi ho vissuto tantissimi momenti del genere. Diverse canzoni hanno aiutato noi protagonisti a unirci".
Leggi anche: Le 15 migliori serie TV della nostra (e vostra) adolescenza
Per Elodie invece: "Per me la musica ha un valore diverso: non mi ha aiutato a sbloccare delle situazioni ma a comprenderle. A me la musica è servita per aprire la mente, per accettarmi e accettare gli altri". Infine Moccia: "La musica a volte ti accompagna: è una colonna sonora di qualcosa che stai vivendo in quel momento. Magari metti sempre la stessa canzone perché ti piace quello che dice, perché non l'hai ascoltata fino in fondo, perché vuoi capire meglio le parole, perché semplicemente ti rimane in mente... a me piace usare random la musica, ascoltando la radio, mentre scrivo: mi piace che capiti per caso, così com'è la nostra vita di tutti i giorni. Oppure scelgo apposta un pezzo che mi possa accompagnare se devo scrivere una cosa particolare. Oppure il silenzio e basta".