"Era ora!", pensiamo mentre scriviamo la recensione di Noelle, commedia natalizia che arriva ad arricchire il catalogo di Disney+ poche settimane prima delle feste. Pensiero dovuto al fatto che si tratti in realtà di un film del 2019, che negli Stati Uniti faceva parte delle offerte disponibili il giorno del debutto della piattaforma, e che per forza di cose ha dovuto aspettare un anno per esordire in Europa, date le tempistiche (nella maggior parte dei paesi, Italia compresa, Disney+ è arrivato il 24 marzo 2020), dopo aver peraltro già subito altri spostamenti poiché doveva inizialmente uscire in sala ma è poi stato dirottato in streaming per accrescere il potenziale del servizio disneyano. Eccolo quindi pronto a divertire grandi e piccini, armato di due interpreti comici di prim'ordine come Anna Kendrick - la quale, manco a farlo apposta, era anche parte integrante delle offerte iniziali di Quibi e HBO Max - e Bill Hader (un veterano della Casa del Topo, avendo dal 2013 prestato la voce a diversi film della Pixar e della Walt Disney Animation), con il supporto impareggiabile della sempre brillante Shirley MacLaine.
Piccoli Babbi Natale crescono
La premessa di Noelle ruota attorno al fatto che il titolo di Babbo Natale sia tramandato di generazione in generazione. Quando conosciamo i due protagonisti, Noelle e Nick, sono ancora bambini, e loro padre, Chris Kringle (uno dei nomignoli del celebre personaggio natalizio) è il ventiduesimo individuo ad aver ereditato l'incarico. Passano gli anni, e Chris muore cinque mesi prima del Natale, il che porta alla nomina di Nick (Bill Hader) come suo successore. Egli però non si sente all'altezza e ne combina di tutti i colori durante l'addestramento. Noelle (Anna Kendrick), incaricata di mantenere vivo lo spirito natalizio, gli consiglia di prendersi un weekend lontano dal Polo Nord per rilassarsi ed eliminare lo stress. Detto, fatto, solo che passato il fine settimana la slitta con le renne torna senza conducente. Mentre gli elfi si organizzano per affrontare l'emergenza, scegliendo il cugino di Nick come sostituto, Noelle si reca nel mondo degli umani per trovare il fratello e convincerlo a tornare a casa. Una missione non facile, soprattutto quando ci si imbatte in persone che, non a torto, faticano a credere che Noelle sia imparentata con Babbo Natale.
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Un'avventura sottotono
Siamo in territori non tanto distanti da quelli di Santa Clause (difatti, almeno stando a IMDb, la sceneggiatura nasce dagli scarti di un ipotetico quarto episodio del franchise capitanato da Tim Allen), tra dinamiche famigliari e corse contro il tempo, con la differenza che qui lo spirito dissacrante è meno forte, anche se a qualcuno potrebbe dare fastidio una specifica intuizione di scrittura nella parte finale del lungometraggio. Lo spirito festivo c'è, in dosi abbondanti, e non mancano idee potenzialmente brillanti, sulla falsariga di Elf, nel momento in cui il mondo magico si incontra/scontra con quello umano. In cabina di regia però non c'è Jon Favreau, bensì Marc Lawrence, cineasta americano che non è mai stato dotato di particolare estro visivo (con la parziale eccezione del semiparodistico Scrivimi una canzone), avvalendosi soprattutto del talento comico dei suoi collaboratori ricorrenti Sandra Bullock e Hugh Grant.
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Qui accade lo stesso, ma il talento di Kendrick e Hader non basta quando è al servizio di un'idea che richiede quel tocco di magia in più, tocco assente nell'approccio davvero approssimativo di Lawrence che, a parte alcune inquadrature con meccanismi umoristici encomiabili, riduce il tutto al solito insieme di sequenze inerti affidate interamente al carisma degli attori. Hader, in particolare, sembra visibilmente smarrito, ben oltre ciò che richiede il copione per il suo personaggio, lasciando alla collega l'ingrato compito di ravvivare un'operazione che, con tutta la buona volontà immaginabile, difficilmente diventerà un appuntamento natalizio ricorrente per le famiglie quando sulla medesima piattaforma ci sono autentici gioielli come Nightmare Before Christmas o Il canto di Natale di Topolino (o, pensando alle produzioni originali, il ben più simpatico The Lego Star Wars Christmas Special). E tutto questo dopo aver evitato l'uscita al cinema, dove presumibilmente sarebbe stato il contentino per i pochi che non volevano vedere il blockbuster di turno, passando pressoché inosservato nell'indifferenza generale.
Conclusioni
Eccoci arrivati alla fine della nostra recensione di Noelle, commedia natalizia che al di là della simpatia dei suoi interpreti non trova mai veramente la magia di cui ha bisogno per farsi notare all'interno del catalogo di Disney+.
Perché ci piace
- Anna Kendrick e Bill Hader sono brillanti insieme.
- L'idea di base è molto divertente.
Cosa non va
- Le gag veramente memorabili sono poche.
- Hader sembra un po' spaesato quando deve reggere le scene da solo.
- La regia è molto approssimativa.