In una serie come No Activity - Niente da segnalare, in cui i protagonisti sono tutti poliziotti, a Rocco Papaeleo e Fabio Balsamo è toccato il ruolo dei criminali. E, inutile dirlo, la loro coppia è esplosiva: gli attori interpretano rispettivamente Toni Totaro e Dario Diotallevi, un delinquente di grande esperienza, entrato e uscito dal carcere, e un aspirante malvivente, molto attivo sui social, a che quando si trova sulla scena del crimine.
In streaming su Prime Video dal 18 gennaio, No Activity - Niente da segnalare è il remake italiano dell'omonima serie australiana e vede nel cast anche Luca Zingaretti, Alessandro Tiberi, Carla Signoris ed Emanuela Fanelli. Completano il numeroso gruppo di protagonisti delle guest star d'eccezione: Maccio Capatonda, Edoardo Ferrario, Tommaso Ragno, Sara Lazzaro, Francesco Pannofino e Diego Abatantuono.
Per entrare meglio nei ruoli, Fabio Balsamo e Rocco Papaleo si sono sottoposti a uno stravolgimento di look: Balsamo sfoggia una tinta biondo ossigenato, mentre Papaleo ha capelli lunghissimi e occhiali da sole, come l'Ozzy Osbourne dei tempi d'oro. Sul set hanno trovato un'alchimia palpabile, come ci dicono nella nostra intervista.
No Activity: intervista a Fabio Balsamo e Rocco Papaleo
Poter lavorare con Rocco Papaleo è stato uno dei motivi che ha fatto dire sì alla serie Prime a Fabio Balsamo: "Lavorare con Rocco era proprio tra i miei obbiettivi di carriera. È stato emozionante, divertente, ma soprattutto stimolante. Per il tipo di lavoro, per la sintonia nel creare, per i rapporti, il cambio di registro. Ma anche la situazione teatrale: noi, stando in un capannone, la nostra azione si svolge anche nei movimenti. Siamo la coppia più libera. Quindi è stata una piccola messa in scena teatrale da vivere con Rocco."
No Activity - Niente da segnalare, la recensione: guardie e ladri, gag all'italiana in serie
Per Rocco Papaleo anche è stato interessante lavorare con Balsamo: "Conoscevo Fabio di fama, avendo visto le sue scorribande con i The Jackal su internet. Avevo già una simpatia piuttosto accentuata nei suoi confronti. Poi, ritrovandomi di fronte all'artista in carne e ossa, non mi ha minimamente deluso. Sono rimasto sorpreso. Intanto per la sua capacità e il suo background, che non conoscevo. Più che un fenomeno della rete è un attore bravissimo. Più che spalmarsi lui su di me, sono stato io a spalmarmi su di lui. A prendere e ad apprendere un certo linguaggio, una scansione dei tempi. Quindi è stata un'esperienza bellissima. Da attore navigato, lavorare con un attore emergente mi ha dato la coscienza di quanto dobbiamo, noi attori di una generazione passata, considerare la nouvelle vague del nostro ambiente."
Fabio Balsamo, i social e il self branding
Il personaggio di Fabio Balsamo è un influencer del crimine: fa dirette sui social, saluta i suoi followers, cerca di migliorare la sua immagine da malavitoso. Insomma, ormai oggi tutti hanno bisogno di fare self branding. Persino chi delinque! Per l'attore però la cosa più importante sono i contenuti: "Il selfie rubato sul set ce l'ho davvero sul mio cellulare! Oggi sponsorizzarsi a 360 gradi è importante. Nel mio caso è un'esigenza: facendo questo mestiere è chiaro che non basta solo recitare. Promuovere i lavori che si fanno è fondamentale. Siamo l'epoca delle vetrine. Anche se fai il salumiere, il commerciante o la vendita dell'ortofrutta bisogna sapersi vendere. Con un contenuto però. Adesso non basta più il prodotto. Abbiamo bisogno di contenuti che ci distraggano: siamo nell'epoca della distrazione costante. Più siamo distratti meglio è. Non so quanto questa cosa ci possa servire, o quanto ci faccia bene, ma tant'è. Io recupererei un po' più anche il contenuto vero, cioè che cosa so fare. Perché non va bene nemmeno sapersi solo vendere senza saper fare nulla. Quello è un altro problema."