Se in Wolf Man si analizza la paternità attraverso una visione moderna dell'Uomo lupo, in Nightbitch. Bestia di notte di Marielle Heller, è la maternità a essere discussa dal punto di vista "animale". Tratto dall'omonimo romanzo di Rachel Yoder, è la storia di un'artista che, dopo la gravidanza, vede allontanarsi sempre più la sua passione. La frustrazione crescente la porta a un cambiamento drastico: di notte si trasforma in un cane!
A interpretare la protagonista è Amy Adams, che per questo ruolo ha dato ancora di più del solito: non ha infatti paura di mostrarsi sporca, struccata, mentre ulula e si rotola per terra. Un'interpretazione difficile, che in ogni istante avrebbe potuto diventare involontariamente ridicola, ma l'attrice riesce a evitarlo. In streaming su Disney+, Nightbitch. Bestia di notte è l'ennesima conferma del suo grande talento.
Nella nostra intervista ci conferma quello che avevamo intuito: anche produttrice, questo per lei è un passion project, che le ha dato la possibilità di parlare di temi che sente molto suoi: "Ho ricevuto il libro prima ancora che venisse pubblicato e ho subito pensato che Rachel avesse uno stile di scrittura unico. Mi sono identificata molto con l'idea della perdita di identità, della trasformazione. Usare la maternità come un'allegoria per questi temi è stato qualcosa che mi ha scosso molto. Mi ci sono immedesimata".
La scrittura di Nightbitch
È stata quindi proprio Amy Adams a voler interpretare questo ruolo e a contattare la regista, Marielle Heller: "Il tono è molto particolare e quindi ci voleva qualcuno con un punto di vista unico. Sapevo che Marielle era la scelta giusta: aveva appena avuto un bambino ed era in completo isolamento, perché, con il marito che lavorava, era in un cottage. Quindi ero sicura avrebbe portato un punto di vista diverso".
Le due hanno lavorato a stretto contatto: "Marielle è stata molto rapida nella scrittura: la sceneggiatura era pronta un anno e mezzo dopo che abbiamo parlato. In quel lasso di tempo abbiamo avuto tante conversazioni sul film. Una cosa che ho molto apprezzato del suo copione è come il conflitto sia descritto nei dettagli: è qualcosa che non avevo mai interpretato in modo così realistico. Per esempio: la scena in cui i protagonisti litigano per la macchina del caffè, perché lui non ha ancora capito come funziona, mi è successa davvero con mio marito!".
La maternità è cambiamento
La maternità implica diverse trasformazioni in una donna: prima di tutto nel corpo. Poi in ogni aspetto della vita. Per Amy Adams questo tema è fondamentale: "Un punto centrale è l'accettazione del cambiamento: la protagonista non vuole lasciare andare l'idea che aveva di se stessa prima di diventare madre. Questo cambiamento da una parte non la fa più sentire a suo agio con gli amici, artisti come lei ma senza figli, mentre dall'altra la porta a isolarsi, perché pensa di non avere molto in comune con le altre madri".
In questo ruolo l'attrice ha riversato gran parte della sua esperienza personale: "Mia figlia ormai ha 14 anni, ma posso dire che diventare madre mi ha reso più paziente: crescere dei figli è un lavoro molto complicato. E senza l'aiuto della comunità diventa ancora più difficile. Isolarsi è sbagliato: penso che gli altri abbiano un grande ruolo nella crescita dei figli. Il sostegno della comunità ti fa diventare un genitore migliore. Insegnanti, zii, amici hanno un ruolo importante nelle vite dei bambini".
Oltre all'isolamento, il nemico più grande di un genitore è, secondo Adams, la monotonia: "Il film mostra molto bene il dualismo dell'essere madri: da una parte c'è una grande gioia e dall'altra il sacrificio e lo sforzo. Una parte importante della storia è la monotonia: quei giorni tutti uguali diventano la tua memoria. Quando devi cantare una ninna nanna per la quinta volta qualcosa in te cambia. La tua identità viene completamente plasmata. Questa è una cosa che succede a tutti nella vita, non soltanto a chi diventa genitore. E accade anche diverse volte nel corso dell'esistenza. Per le donne i momenti cruciali sono la pubertà, la maternità, la menopausa. Ci sono diverse trasformazioni e l'identità si evolve".
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Come i social influenzano i genitori
Si parla sempre di come i social influenzino i ragazzi. Ma secondo Adams anche i genitori sono schiacciati dal peso del confronto online: "I social media sono complessi: ci mostrano come dovrebbero essere dei bravi genitori. Al punto che, se faccio mangiare un hot dog a mia figlia, dopo mi viene da chiedermi: cosa ho fatto?! C'è molta pressione. Siamo circondati da moltissime informazioni e soprattutto ti spingono a confrontarti continuamente con gli altri. Non è sano".
Quindi che madre è Amy Adams? L'attrice: "Il mio istinto animale assomiglia a un Golden retriever! Gli piace mangiare, essere coccolato e giocare. Sono sicuramente molto protettiva: non solo con mia figlia. Quando vedo un'ingiustizia non posso non fare niente. Ritrovare il proprio istinto animale ti fa avvicinare al tuo vero io: i social e i filtri di Instagram ci fanno credere che ci sia solo un modo di essere e che si debba aspirare alla perfezione. Ma non è così. La cosa più importante è capire ciò di cui hai bisogno e ciò di cui hanno bisogno il tuo partner e i tuoi figli. Non bisogna inseguire l'idea di perfezione che il mondo ci impone".