Vi ricordate la terza stagione di Veronica Mars, in cui al college c'era un misterioso stupratore che drogava le proprie vittime che si accorgevano del misfatto perché la loro testa era stata rasata? Immaginate se quella storyline non fosse più stagionale ma al centro di un'intera serie. È il caso di Ni una más, la nuova serie spagnola originale Netflix che fa capire subito agli spettatori di che pasta è fatta. E vi ricordate Anna, la protagonista di Tredici - 13 Reasons Why, che procedeva a ritroso attraverso le famose audiocassette per raccontare agli spettatori la propria verità dietro al suicidio? La protagonista di questo nuovo teen drama, Alma, ci vuole accompagnare in un viaggio simile per poterci raccontare la sua storia. Che è quella di tante altre ragazze, purtroppo, oggigiorno.
Non una di più
"In questa scuola si nasconde uno stupratore". È con queste parole che inizia Ni una más. Parole dure, che non lasciano spazio all'interpretazione e che campeggiano su uno striscione che la diciassettenne Alma (una fantastica Nicole Wallace) appende al cancello d'ingresso del proprio liceo, in modo che sia visibile a tutti, una mattina, scatenando ovviamente il putiferio. A quel punto la trama della serie procede a ritroso, anche se un po' confusamente, su vari piani temporali per capire dove e come sia avvenuto il fattaccio, se la ragazzina sia la vittima e soprattutto chi sia il colpevole, coinvolgendo ovviamente amici, compagni, familiari e le autorità giudiziarie nel mistero da risolvere.
Piacere, Alma
La protagonista viene caratterizzata fin da subito come ribelle e anticonformista: se fino a poco tempo prima aveva mantenuto una buona media e dei buoni voti, ora all'ultimo anno di liceo ha improvvisamente perso interesse nello studio, disillusa dalle prospettive future nella società contemporanea. Proprio per via del suo passato "problematico" e lastricato di bugie dette anche ai propri genitori, rischia di non venire creduta e in questo il serial si dimostra estremamente attuale, dove la presunta vittima viene spesso tacciata di mentire in prima battuta dall'opinione pubblica, a differenza della persona accusata. Come già aveva fatto Unbelievable sulla piattaforma.
Al contrario di quanto sembra inizialmente, scopriamo altrettanto presto che Alma non è un lupo solitario, ma ha due migliori amiche, Greta (Clara Galle) e Nata (Aïcha Villaverde): la prima lesbica in erba, la seconda storicamente fidanzata con un ragazzo che trasuda mascolinità tossica da ogni poro. Ha anche un buon amico e dei genitori che le vogliono bene, ma i conflitti con gli adulti sono all'ordine del giorno come spesso capita a quell'età. Mentre deve affrontare la quotidianità di un'adolescente della Generazione Z o Alpha che dir si voglia, tutt'altro che semplice, la ragazza si scontra anche con qualcosa di molto più grande di lei. Uno stupro. Capiamo presto che la storia è molto più complessa di quanto sembri, che ci sono vari tasselli del puzzle da rimettere insieme e soprattutto che la ragazza non è così benvoluta nell'ambiente scolastico.
Punto di vista
Proprio in questo aspetto Ni una más, adattamento dell'omonimo romanzo di Miguel Sáez Carral a cura di José Manuel Lorenzo e Miguel Sáez Carral, si distingue da subito dagli altri teen drama in streaming: ha una sceneggiatura schietta e onesta, realistica per quell'età e che non sembra forzatamente scritta da persone adulte che vogliono fare il verso ai giovani, interpretata con carisma dal giovane cast che non eccede mai nelle tipiche esasperazioni recitative di matrice ispanica. Inoltre, la colonna sonora mista tra brani spagnoli e anglosassoni, la regia intima e sincopata, unita ad una fotografia accattivante, la rendono immediatamente riconoscibile nel vasto panorama contemporaneo. Non solo: il punto di vista di Alma è unico perché non è una vittima di stupro che vuole tacere, ma anzi vuole denunciare l'accaduto, far sentire la propria voce (non a caso il titolo internazionale della serie è Raising Voices) e fare in modo che una cosa del genere non accada più (come dice il titolo originale spagnolo). Soprattutto nel secondo ambiente che dovrebbe formarci e proteggerci da adolescenti dopo quello familiare, l'edificio che dovrebbe rappresentare una seconda casa sicura.
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Educazione... sentimentale
L'educazione sessuale è un argomento sempre spinoso nelle scuole ma che oramai dovrebbe non essere più un tabù, eppure fin troppo spesso è ancora così. I ragazzi risultano ancora confusi da adolescenti sull'argomento e la tematica specifica del consenso rimane ancora molto fumosa nella mente (e nel corpo) di molti ragazzi, tanto maschi quanto femmine. Il serial affronta tante tematiche, forse anche eccedendo: si parla di pornografia online e scambio di foto intime tra adolescenti, di percezione attraverso i social network, di identità personale e sessuale, tutto sempre senza peli sulla lingua. Ni una más è quindi un incrocio tra teen drama già visti che però contengono non solo una protagonista che da subito colpisce per la propria sincerità e con la quale è impossibile non immedesimarsi, ma anche per la schiettezza con cui racconta il proprio vissuto, donandolo agli spettatori in modo che ne facciano tesoro nella vita reale. Ci auguriamo lo facciano soprattutto tanti adolescenti. Ci vogliono più Alma a questo mondo.
Conclusioni
Come abbiamo spiegato nella recensione, Ni una más è una serie onesta e schietta contro la violenza sessuale, che prova a sensibilizzare tanto i giovani quanto i loro genitori su temi delicati e attualissimi come il consenso e l’educazione sentimentale. Un unicum nel panorama delle serie adolescenziali grazie ad una protagonista carismatica circondata da altrettanti personaggi interessanti, raccontati attraverso dialoghi, colonna sonora, regia e montaggio specchio di quell’età movimentata. Forse un po’ confusa nella parte mystery legata allo stupro e nelle tante sottotrame aperte.
Perché ci piace
- Nicole Wallace e le altre protagoniste femminili.
- Il punto di vista del racconto.
- L’onestà della scrittura.
- La colonna sonora.
- Il mistero intorno all’identità dello stupratore…
Cosa non va
- …che rischia di confondere gli spettatori più distratti per i troppi piani temporali coinvolti.
- Forse troppe storyline e tematiche affrontate.