La minore di casa Deschanel, 32 appena compiuti, è forse più famosa di quanto non le varrebbe la sua carriera ad oggi. Grazie all'illustre parentado (il padre Caleb un eccellente direttore della fotografia candidato all'Oscar, la madre Mary Jo una star de I segreti di Twin Peaks, la sorella Emily incarnazione televisiva della dottoressa Temperance Brennan in Bones), o grazie alla pelle di porcellana, al sorriso irresistibile e agli stellari occhi azzurri? Poco importa, perché dopo aver centrato finalmente un personaggio memorabile al cinema con l'elusiva Summer di 500 giorni insieme, anche Zooey Deschanel come Emily ottiene il ruolo centrale in una serie televisiva di alto profilo, una sit com che sembra cucitale addosso, e che, con la "complicità" della creatrice Elizabeth Meriwether e del network, riesce a fare sua su più livelli, componendo tra l'altro la musica della sigla iniziale: è lei la New Girl della Fox, ovvero la giovane insegnante dolce, buffa e un po' nerd che, dopo una terrificante delusione d'amore, diventa la quarta inquilina di un appartamento abitato da tre single impenitenti. Costoro - il barista vagamente nevrotico (e anche lui reduce da una traumatica rottura sentimentale) Nick, il fastidioso avvocato rampante e sciupa (?) femmine Schmidt, e l'ex atleta in cerca di una sua strada nel mondo Winston - sembrano inizialmente riluttanti a prendere a bordo una naufraga dal cuore spezzato che passa gran parte del suo tempo libero singhiozzando di fronte a Dirty Dancing, ma finiscono per accogliere affettuosamente sia Jess che le sue manie più irritanti e le sue amabili "lezioni".
Un nuovo inizio quindi, nuovi incontri e dinamiche di gruppo in boccio a costituire le premesse tipiche per l'avvio di una situation comedy; una formula, quella di New Girl, che ricorda vagamente quella di The Big Bang Theory della CBS, con la differenza sostanziale che qui è la fanciulla a essere nerd e non i ragazzi, e che Jess/ Zooey è molto più attraente e piacevole di Sheldon Cooper/ Jim Parsons, pur essendo quasi altrettanto spassosa. E' evidente sin dalle prime battute che la frizzante Deschanel è nel suo elemento, e che è la forza trainante di uno show che, almeno nei primi episodi, tarda a trovare un'identità, definendo in maniera un po' troppo approssimativa soprattutto i personaggi maschili e quelli di contorno, come l'amica del cuore di Jess, la statuaria modella Cece, e i loro rapporti con la protagonista. Non aiuta in questo il forzato passaggio di testimone di casting che affligge un membro del trio di coinquilini di Jess, dovuto all'indisponibilità di Damon Wayans Jr. dopo il pilot: ma gli autori di New Girl scelgono, meritevolmente, non di rimpiazzarlo nel ruolo del carismatico Coach con Lamorne Morris, ma di creare per quest'ultimo un personaggio completamente diverso, quello di Winston.
E' apprezzabile anche lo sforzo di Elizabeth Meriwether e dei suoi co-sceneggiatori di non affidarsi a comodi e riconoscibili stereotipi ma di far emergere in maniera graduale le varie personalità con il contributo significativo degli interpreti e della nascenti alchimie tra caratteri: non è solo Zooey a imperversare, a improvvisare e a dare tridimensionalità alla sua Jess; la stessa possibilità, in misura minore, è offerta anche ai suoi colleghi. Con l'ingresso della guest star Justin Long, nei panni di un nuovo, possibile amore per Jess e sua degna controparte maschile, e in particolare l'episodio del Thanksgiving, New Girl sembra trovare un orientamento fruttuoso, con esiti narrativamente fecondi, estremamente divertenti e sufficienti a fare di quella della Meriwether una delle nuove comedy più promettenti della stagione, grazie anche a una buona realizzazione tecnica, con una fotografia ricca di luce naturale e di riprese esterne, e alla capacità degli sceneggiatori di dare spazio anche ad altri personaggi, alla loro crescita e ai loro conflitti, oltre che ad un'eroina che si rivela, grazie a questo ruolo, nata per essere comédienne.