Nevenka: rompere il silenzio, la recensione: la docuserie in cui la vittima di molestie racconta la sua storia

La recensione di Nevenka, il documentario Netflix che racconta la storia della prima donna spagnola che accusò di molestie un politico e vinse la causa.

Se riesco a raccontare bene la storia di Nevenka, racconterò la storia di tante altre donne come lei nel mondo

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Un momento di Nevenka: rompere il silenzio

Questa citazione ci sembrava il modo migliore di iniziare la nostra recensione di Nevenka: rompere il silenzio, una storia che oggi - dalla prospettiva di chi ha visto l'onda del #metoo abbattersi su tante situazioni simili - potrebbe sembrare niente di straordinario. Ma dobbiamo tenere a mente che l'oggetto di questo documentario appena arrivato su Netflix è un caso di vent'anni fa, accaduto in una cittadina spagnola ben più periferica rispetto alla cosmopolita Madrid. Quello di Nevenka Fernandèz è il caso - a suo modo rivoluzionario - della prima donna a denunciare un politico (all'epoca il suo capo) e a vincere la causa in tribunale, una vittoria tra le aule di giustizia ma una cocente sconfitta dal punto di vista sociale, perché la ragazza poco più che ventenne fu costretta a lasciare la Spagna a causa del manifesto disprezzo di chi (purtroppo la maggior parte delle persone) non credeva nella colpevolezza del suo carnefice. Le cose sarebbero andate certamente in modo diverso ora, ma è proprio grazie a ragazze come Nevenka, che hanno avuto il coraggio di denunciare e di sopportarne le ingiustificabili conseguenze, che ora le cose stanno stanno cambiando.

Dalle molestie al processo

Nevenka
Un momento di Nevenka: rompere il silenzio

Nevenka: rompere il silenzio si apre con le dimissioni di Nevenka Fernandèz dal suo ruolo nell'amministrazione del sindaco di Ponferrada (un piccolo comune della provincia di Leòn) Ismael Álvarez, dopo mesi di continue molestie da parte sua. Dopo una breve relazione troncata proprio dalla ragazza, Álvarez le aveva reso la vita, sia dentro che fuori il contesto lavorativo, assolutamente impossibile: telefonate continue, minacce, biglietti contenenti frasi orribili e violenze fisiche, questo è quello che la donna ha dovuto subire per mesi prima di riuscire finalmente a denunciare, pur consapevole che le difficoltà per lei erano solo all'inizio e che l'opinione pubblica le si sarebbe scagliata contro. Non è l'uomo molto più maturo di lei che è riuscito a manipolarla e che, visto il suo successivo allontanamento, non riesce ad accettare il rifiuto, ma la ragazza "troppo giovane e troppo bella" che vuole far carriera, che lo "costringe" in una relazione sessuale per guadagnarci qualcosa. In fin dei conti - diranno i giornali, diranno gli abitanti di Ponferrada intervistati per strado, diranno i colleghi e le colleghe - se non ha denunciato subito le molestie non è perché forse le faceva comodo essere l'oggetto del desiderio di un uomo tanto potente?

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Un'immagine di Nevenka: rompere il silenzio

Dopo un'apertura in medias res il giorno delle dimissioni di Nevenka, il documentario fa un passo indietro e segue prima il racconto del periodo delle molestie, poi la denuncia dei fatti da parte della donna ed infine il processo e le sue conseguenze. La narrazione scorre spedita e veloce, corroborata dalle testimonianze di avvocati, colleghi, giornalisti e persone in un modo o nell'altro legate al caso che raccontano le difficoltà vissute da Nevenka, il tracollo fisico a cui la situazione l'ha portata nel corso dei mesi e tutti gli ostacoli che si sono presentati sul suo cammino nel momento in cui decide di denunciare. Tra i momenti più forti della storia non troviamo tanto la parte dedicata alle molestie, il primo episodio, ma quella del processo, in cui ci rendiamo conto del muro contro cui la donna è costretta a scontrarsi pur avendo fatto la scelta giusta. "Perché avendo vissuto questo tormento, queste sofferenze di cui abbiamo sentito parlare oggi, perché lo ha sopportato? Se una persona ha dignità, se ne va e poi denuncia!" l'apostrofa sprezzante il pubblico ministero. E alla risposta di lei "È quello che ho fatto!" continua ad incalzarla, tanto che il giudice è costretto ad intervenire e a ricordargli che non è lei l'imputata del processo. Questo è il prezzo che Nevenka ha dovuto pagare per la sua decisione di non tacere quanto accaduto: altre molestie, un altro tormento. Ma lei, quando le chiedono che cosa consiglia di fare alle donne che si trovano o si sono trovare nella sua stessa situazione, risponde: "Denunciare. Sempre."

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L'importanza di rompere il silenzio

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Un momento di Nevenka: rompere il silenzio

Questo è il messaggio della docuserie diretta da Maribel Sánchez-Maroto, bisogna "rompere il silenzio", parlare di quanto ci è accaduto, denunciare sempre. C'è un infinito rispetto nel ritratto che viene fatto di Nevenka, per quanto ha subito e per le conseguenze che quello che le è accaduto hanno avuto sulla sua vita: la donna, al termine del processo che le ha dato ragione, è stata costretta ad abbandonare casa sua e a rifarsi una vita nel Regno Unito. Il documentario riesce a raccontare il dolore di Nevenka mettendola sempre in primo piano, lasciandola libera di aprirsi davanti alla telecamera e dandole la possibilità di narrare la sua storia. Non si sofferma sui dettagli troppo oscuri delle violenze subite - e anche se a volte sembra che tutto proceda troppo velocemente e che soli tre episodi non rendano giustizia alla vicenda - ci lasciamo trascinare dalle parole di Nevenka, una donna che ha passato tanto ma non si è arresa. Alla fine ci sentiamo come se fossimo suoi amici. E se conoscessimo qualcuno che è passato o sta passando attraverso una situazione simile alla sua non potremmo far altro che stargli vicino, appoggiarlo. Aiutarlo a denunciare.

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Conclusioni

Concludiamo questa recensione di Nevenka: rompere il silenzio sottolinenando quanto questa docuserie disponibile su Netflix racconti quanto accaduto a Nevenka Fernandèz con tatto e delicatezza, dandole la possibilità di aprirsi davanti alle telecamere. Un documentario assolutamente da non perdere che arricchisce il catalogo della piattaforma streaming.

Movieplayer.it
4.0/5
Voto medio
N/D

Perché ci piace

  • Il tatto con cui viene raccontata la storia di Nevenka.
  • Le molte testimonianze che corroborano la vicenda.
  • La struttura scelta per il documentario.

Cosa non va

  • Tre episodi sembrano troppo pochi per rendere giustizia a quanto accaduto.