Neil Gaiman è stato uno dei grandi ospiti di Amazon Prime Video a Londra, in una giornata, quella del 2 Ottobre, in cui abbiamo vissuto una entusiasmante panoramica di tutte le novità del servizio streaming del colosso dello shopping. Una giornata di incontri, interviste e anticipazioni, di grandi annunci, uno dei quali è stato proprio dell'accordo tra Neil Gaiman e Amazon Prime Video per la produzione di contenuti esclusivi, al di là della già interessante collaborazione sugli adattamenti delle sue opere. E se Netflix si è rivolta a Mark Millar per avere tra le proprie fila un grande autore contemporaneo, Amazon ha accolto un vero Top Player del settore.
Ci sarà, insomma, una rinnovata e consolidata collaborazione con l'autore di Coraline, Stardust e Nessun Dove, dopo gli adattamenti di American Gods, di cui è in produzione la seconda stagione, e Good Omens, che arriverà in catalogo nel corso del 2019. Non soltanto, quindi, per ulteriori adattamenti delle sue opere, ma di produzioni sviluppate direttamente, e in esclusiva, per diventare Amazon Original. "Ad Amazon sono intelligenti, entusiasti, e ti danno degli ottimi spunti su cui lavorare" ha spiegato l'autore britannico che ha poi raccontato come abbia passato anni a illustrare le proprie idee e cosa volesse fare per sentirsi rispondere che era troppo strano, mentre quando racconta le sue idee ad Amazon sono subito entusiasti. Eppure è stata una collaborazione iniziata quasi per caso, perché la vita di Good Omens era iniziata in BBC, ma quando il servizio streaming si è interessata al progetto, non l'ha fatto solo in vista di una distribuzione. "Vorremmo che lo faceste direttamente per noi!" Ha ricordato Gaiman, sottolineando come BBC sia stata felice di accontentarli.
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Verso American Gods 2
"La premessa di American Gods è che quando la gente è arrivata in America ha portato delle divinità con sé" ha spiegato Gaiman parlando della serie che ha già debuttato su Prime Video. "Il romanzo è del 2001" ha spiegato Gaiman "e per molti anni hanno fallito nel tentativo di portarlo su schermo. Mi chiedevano quando sarebbe stato fatto, ma rispondevo che non ne avevo idea. Era troppo grande e troppo strano." A dispetto di qualche intoppo produttivo per American Gods 2, la nuova stagione sta andando avanti e Gaiman si è detto entusiasta del lavoro che si sta facendo in vista del ritorno datato 2019, definendola nel suo meraviglioso inglese "pretty glorious". Dei nuovi episodi non abbiamo visto ancora nulla, se non un divertentissimo video dal set della serie, nel quale i protagonisti, da Ricky Whittle che interpreta Shadow Moon al meraviglioso Ian McShane, hanno scherzato molto sulle anticipazioni che non potevano fornire, facendo però intuire spettacolo, esplosioni e "tanta nudità!"
Good Omens ci ha conquistati
Il colpo di fulmine è arrivato con Good Omens, tra le nuove serie più attese del 2019 e della quale abbiamo potuto visionare in esclusiva alcune clip sui diversi protagonisti. Inutile dire che quanto visto non ha fatto altro che accrescere il già elevato hype (ma scommettiamo che sarà così anche per i nostri lettori guardando il primo trailer di Good Omens appena diffuso), soprattutto nel gustare una prima sequenza con David Tennant e Michael Sheen insieme su schermo: è evidente il lavoro fatto dai due attori per trovare, forse creare, quell'intesa unica necessaria a rendere il rapporto tra Azraphel e Crowley, un angelo e un demone da tempo sulla Terra, così ben ambientati nella società umana da decidere di interrompere l'apocalisse che il Divino ha in programma per il nostro mondo. "Ci conoscevamo da un po'" ha raccontato Michael Sheen ricordando le prime letture dello script con il collega Tennat, "ma non avevamo mai lavorato insieme. Abbiamo dovuto trovare i nostri spazi, un nostro ritmo e una certa dipendenza l'uno dall'altro." Perché il rapporto tra loro due è particolare, unico. "Sono eterni," ha spiegato David Tennant, "hanno passato molto tempo insieme e non possono far altro che amarsi." Un concetto ribadito da Sheen che ha concluso "non penso a loro due come singoli personaggi, ma come coppia."
La serie prende le mosse dal romanzo Buona apocalisse a tutti, firmato nel 1990 da Neil Gaiman insieme a un altro mito della letteratura britannica, il compianto Terry Pratchett. "Terry ed io abbiamo scritto il libro nell'89/90" ha ricordato Gaiman "e quando è uscito è diventato subito un cult. La gente l'ha adorato e abbiamo passato anni cercando inutilmente di farne un film." Nomi illustri hanno provato, "Terry Gilliam ha provato e fallito" e così si è arrivati all'idea di farne una serie, ma si è inutilmente cercato qualcuno che potesse curare l'adattamento perché noi eravamo troppo impegnati. "Devi farlo tu," dice Gaiman ricordando le parole di Pratchett "perché voglio vederla prima che la luce si spenga. Gli dissi di sì, ma lui morì, così possiamo considerarla il suo ultimo desiderio." Gaiman ha così scritto sei versione della sceneggiatura, "reinventando la televisione" alla ricerca di sorpresa ed eccitazione. La stessa che animava il romanzo, un libro che "crede negli esseri umani e nell'amicizia".
Un cast di grande livello
A parte i già citati protagonisti, nel cast di Good Omens è presente anche una fantastica Miranda Richardson nei panni della travolgente medium part-time Madame Tracy, oltre ad un altro nome di spicco della recente storia della televisione: Jon Hamm, qui impegnato a dar vita all'irritante arcangelo Gabriele, che rappresenta una delle aggiunte più rilevanti rispetto al romanzo, ovvero la presenza di altri angeli. "Ho deciso di aggiungere alla storia alcune delle cose che io e Terry avevamo pensato e non messo nel libro," ha detto Gaiman raccontando il complesso lavoro di adattamento dal romanzo alla serie, "e una di queste erano gli altri angeli. E Gabriel è uno dei più irritanti che possiate immaginare!" Jon Hamm è comunque entusiasta di far parte del progetto: "ho letto il libro e sono fan di Neil, quindi ho accettato appena mi è stato proposto, perché sapevo che sarebbe stata una serie eccellente. Quando poi ho saputo chi altro ne avrebbe fatto parte, ho capito che sarebbe stato anche un lavoro divertente!" E guardando le prime immagini di Good Omens ne siamo convinti anche noi!
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