La storia vera di Luca Trapanese, single, omosessuale, cattolico, e del suo viaggio per ottenere l'affidamento della piccola Alba, nata con la sindrome di down. Al centro del film, un uomo e una bambina, e il bisogno di un abbraccio che porta "su Marte". Fabio Mollo dirige Nata per te, tratto appunto sulla vicenda di Luca e della figlia adottiva, Alba, basandosi sull'omonimo libro scritto da Trapanese insieme a Luca Mercadante. Un film emotivo, di sentimenti, di semplicità. E un film pieno di luce, quasi come se fosse una diretta estensione di quella bambina, già luminosa dal suo nome.
"Luca e Alba sono la luce in una realtà nel quale la luce, ogni tanto, viene spenta", racconta Fabio Mollo nella nostra video intervista. "Entrambi sono una celebrazione della vita stessa. Con il direttore della fotografia abbiamo rilanciato il concetto, celebrando intanto Napoli. Solo a Napoli poteva accadere una storia del genere. A Napoli la vita trionfa sempre. Lì c'è una vita forte, che parafrasa Nata per te". Ad interpretare Luca Trapanese, il bravo Pierluigi Gigante, che racconta, "Il film è stato emozionante, e lavorare con la piccola Viola, che interpreta Alba, è stato pazzesco. I bambini sono incredibili".
Nata per te: video intervista a Fabio Mollo, Pierluigi Gigante, Luca Trapanese
Tra l'altro, Nata per te, scritto da Mollo insieme a Giulia Calenda e Furio Andreotti, sottolinea quanto la burocrazia sia un pantano asfissiante, ed è proprio Luca Trapanese che riassume il modus legislativo "C'è un sistema che i giudici devono attuare, per evitare che ci sia un attaccamento. I giudici sembrano insensibili, ma hanno sensibilità verso i genitori o il bambino in cerca di affido. È un modo per ricordare che si parla di minori e di adulti. Nel film si affronta anche il tema della restituzione di Alba, nella realtà non è accaduta, ma molte volte le adozioni sono fallimentari e i bambini vengono restituiti".
Nel cast di Nata per te, anche Teresa Saponangelo, che interpreta Teresa Ranieri, avvocata che segue il caso, Antonia Truppo, ossia Nunzia, infermiera e amica di Luca, e Barbora Bobulova, nel ruolo del giudice Livia Gianfelici. "Le leggi sono fatte per la massa, ma non tengono in considerazione il fatto che le cose sono cambiante", spiega la Bobulova. "Ci sono tante leggi obsolete che non si sposano con la società di oggi, piena di nuove realtà. Non possiamo far finta che non esistano". Antonia Truppo, invece, dice che "Una legge deve tutelare tutti, ma il problema è che in Italia ci si perde nei passaggi, perché sono le persone che attuano le cose. In tutti gli ambiti accade questo".
Nata per te: video intervista a Teresa Saponangelo, Antonia Truppo, Barbora Bobulova
A proposito di Napoli, non poteva esserci cornice migliore per una storia come quella di Luca e Alba, come ci confida Teresa Saponangelo: "Napoli è una città ricettiva nel cambiamento. È un posto fantasioso, dove è possibile intraprendere strade non solite. Apre nuovi varchi e nuovi cammini, poi però devono anche esserlo le persone. Le fortune di Luca Trapanese sono state una cugina avvocata, e un giudice che ha sposato la causa. Lo scopo di questo film è veicolare un messaggio, ovvero tentare un percorso che esca dalle righe". "Napoli ha una grande potenziale, ed è all'avanguardia. Non è un caso che questa vicenda arrivi da lì", prosegue Barbora Bobulova.
Insomma, Napoli, l'amore e la felicità. Ma anche una grande soundtrack, che alterna i Placebo a Liberato. Un tratto distintivo nella poetica di Fabio Mollo: "La musica nei miei film è importante. La canzone funziona quando aggiunge uno strato narrativo in più, dando risposte alle domande, traducendo le immagini. Luca parla attraverso le canzoni scelte. Ci sono i Placebo che cantano "non ti stai preoccupando di no", oppure la canzone di Liberato, 9 Maggio, il cui lip-synck è fatto da Sipario, grande drag-queen di Napoli, che narra di un amore finito. E poi l'ultima canzone, Il mio canto libero di Battisti. Un testo perfetto, fotografava il momento di unione tra Luca e Alba. Due persone non riconosciute che si fanno forza. Poi, io sono cresciuto a pane e Battisti, fin da quando ero nella pancia di mia mamma..."