My Hero Academia (Boku no Hero Academia in Giappone) è un manga shonen piuttosto tradizionale nella struttura e nella narrativa, che richiama le tipiche produzioni nipponiche per adolescenti, ma l'intuizione del suo autore, Kōhei Horikoshi, è stata quella di ispirarsi fortemente ai comics supereroistici americani. Questo approccio gli ha garantito una visibilità e un successo che si sono tradotti in gadget, videogiochi, serie animate e, inevitabilmente, film per il grande schermo. Sebbene ci siano stati risparmiati gli adattamenti live action che tanto di moda vanno di recente, My Hero Academia è giunto ormai al terzo lungometraggio animato, che Dynit e Nexo Digital porteranno nelle nostre sale nel weekend tra il 18 e il 21 novembre. Per chi non lo sapesse, My Hero Academia racconta le disavventure degli studenti che frequentano il liceo Yuhei, una scuola dove si formano le nuove generazioni di supereroi. Nel mondo di Horikoshi, infatti, la maggior parte della popolazione mondiale possiede un Quirk, cioè un talento straordinario che alcuni mettono al servizio del bene, diventando Heroes, e altri invece sfruttano per i loro loschi propositi, facendosi chiamare Villain. Il protagonista si chiama invece Izuku, detto Deku, ed è un ragazzino che è nato senza poteri: in seguito a una serie di circostanze, Deku ottiene uno dei Quirk più potenti del mondo, entrando così in rotta di collisione con una banda di pericolosi super criminali. Come scopriremo in questa recensione di My Hero Academia: World Heroes' Mission, il film, che è uscito nelle sale nipponiche lo scorso agosto, è una pellicola "stand alone", o quasi.
Non si ispira infatti a nessun episodio in particolare dell'anime, che va in onda ormai dal 2016 e in Italia è giunto alla quarta delle cinque stagioni attualmente disponibili, e pertanto è una specie di filler autoconclusivo: una storia, cioè, che non influenza né il manga né l'anime e che esiste in una specie di bolla cinematografica tutta sua. I fan dell'ultima ora potrebbero però rischiare qualche anticipazione: il film si svolge infatti durante la seconda metà della quinta stagione, che appunto è ancora inedita in Italia, mentre la pubblicazione del manga ha superato quell'arco narrativo già da un pezzo.
La trama in pillole
Il nuovo film comincia con una missione che coinvolge gli eroi più esperti di tutto il mondo quando la setta Humarise, guidata dal misterioso Flect Turn, minaccia di diffondere una sostanza chiamata Trigger nelle capitali più popolate del pianeta. Humarise vede il Quirk come una potenziale minaccia per la stabilità del mondo e vuole estirparlo con una sostanza che uccide chiunque lo possieda. Izuku e i suoi compagni di scuola Bakugo e Shoto, che a questo punto della storia svolgono il loro tirocinio nell'agenzia di Endeavor, partecipano alla missione e seguono il loro capo nella fittizia città europea di Otheon per indagare su Humarise. Una serie di sfortunati equivoci costringerà Deku a darsi alla fuga insieme a un nuovo personaggio, il lestofante dal cuore d'oro Rody Soul, mentre i sicari di Humarise danno la caccia a entrambi.
Tutto quello che c'è da sapere su My Hero Academia
Problemi da anime
La trama di World Heroes' Mission è un trionfo di cliché, ed è un peccato perché l'inizio del film è promettentissimo, ma poi la sceneggiatura disattende le aspettative dello spettatore nei restanti atti in cui possiamo idealmente dividere il film. È chiaro che un film di My Hero Academia si rivolge principalmente ai fan del manga e dell'anime, i quali certo non si aspettano un livello di scrittura nettamente superiore a quello di uno shonen medio, ma un evento come un lungometraggio cinematografico dovrebbe essere anche un'occasione per uscire un po' dal seminato e sperimentare nuove strade. World Heroes' Mission in un certo senso lo fa, ma per il verso sbagliato.
La serie di Kohei Horikoshi è incentrata principalmente sul personaggio di Deku Midoriya, ma l'autore riesce a mantenere un approccio estremamente corale che ritalia uno spazio importante anche ai comprimari del protagonista e persino ai suoi antagonisti. Nel nuovo film, però, succede esattamente l'opposto: gran parte della pellicola si concentra su Deku e Rody Soul, caratterizzando bene quest'ultimo ma sacrificando gli altri eroi e villain. E sebbene il terzo atto coinvolga molto di più Bakugo e Shoto, non c'è nessuna crescita per questi due personaggi, protagonisti di spettacolari scazzottate e poco più, ma neanche per i villain che affrontano.
Il film prova a delineare meglio il personaggio di Flect Turn, ma lo fa maldestramente con una sorta di spiegone in pieno atto finale, sicché lo spettatore fatica a entrare in sintonia col villain e a maturare un sincero trasporto, positivo o negativo nei suoi confronti. Flect Turn diventa quindi solo un boss di fine livello come in un videogioco, ed è un peccato perché i due lungometraggi precedenti riuscivano a caratterizzare molto meglio gli antagonisti di Deku, alimentando una maggiore partecipazione emotiva da parte dello spettatore.
Vale la pena sottolineare che My Hero Academia: World Heroes' Mission è anche l'unico film in cui non compare nessun Villain della serie originale: non ci sono Shigaraki e tutta la sua banda, e questo per certi versi è un bene perché la loro assenza garantisce una maggiore libertà creativa agli sceneggiatori. D'altra parte è chiaro che questo script è stato prodotto prima che l'autore prendesse alcune recenti decisioni nel manga, illustrando per esempio una eroina occidentale potentissima che nel film avrebbe avuto senso mostrare insieme alla carrellata di eroi vecchi e nuovi, e che invece non compare minimamente.
Un'eccellente prova tecnica
Messa così sembrerebbe quasi che World Heroes' Mission sia un brutto film, ma non è affatto vero. È parecchio scontato sul profilo narrativo, ma nonostante questo intrattiene per la sua oretta e mezzo di durata ogni fan di My Hero Academia che vorrebbe vedere i suoi beniamini darsi da fare sul grande schermo con un budget sopra le righe. E in questo senso, il nuovo lungometraggio dello studio Bones mantiene ogni promessa. Di gran lunga superiore ai film precedenti - My Hero Academia the Movie: Two Heroes e My Hero Academia. The Movie 2. Heroes: Rising - la nuova pellicola sfoggia animazioni straordinariamente fluide, una definizione dell'immagine pulitissima e tagliente, e pochissima computer grafica.
I nomi dietro il film sono bene o male gli stessi di sempre - Kenji Nagasaki alla regia, Yosuke Kuroda alla sceneggiatura, Yuki Hayashi alle ottime musiche - ma vuoi il budget più alto, vuoi la volontà di provare qualcosa di nuovo dopo due lungometraggi e cinque stagioni televisive, c'è qualcosa in World Heroes' Mission che lo eleva sopra le produzioni precedenti. Hayashi, per esempio, sperimenta nuove soluzioni musicali, trattenendo il main theme della serie per il climax che diventa così molto più epico e coinvolgente, mentre Kuroda incentra tutto il secondo atto sull'incontro/scontro tra Deku e Rody quasi come fosse un buddy movie.
Se è vero che Kuroda fa qualche pessimo scivolone con degli escamotage inverosimili che servono solo a forzare la storia verso l'atto successivo, Nagasaki riesce a valorizzare lo stesso materiale con una regia davvero eccellente, specie nelle scene d'azione. Tutto l'inseguimento nel primo atto, il migliore del film, è uno spettacolare susseguirsi di riprese e inquadrature che a tratti sembrano citare pure Spider-Man: Un Nuovo Universo quando Deku usa il suo potere Blackwhip per spostarsi a mezz'aria come l'Uomo Ragno. Fortunatamente la regia mantiene la stessa qualità fino alla fine, impreziosendo una pellicola che scade un po' nel corso della proiezione ma che almeno tecnicamente non fa rimpiangere in assoluto il prezzo del biglietto.
Conclusioni
Questa recensione di My Hero Academia The Movie: World Heroes' Mission potrebbe sembrarvi eccessivamente critica, ma la verità è che tutto sommato ci siamo divertiti a rivedere i nostri beniamini sul grande schermo per la terza volta. Avremmo però preferito uno script all'altezza dell'ottima regia e delle splendide animazioni, comunque due ragioni più che valide per cui un fan del manga/anime di Kohei Horikoshi dovrebbe catapultarsi al cinema anche in questa occasione.
Perché ci piace
- La regia e le animazioni di altissima qualità.
- Il personaggio di Rody Soul.
Cosa non va
- La trama prevedibile che accantona tanti personaggi.
- I villain poco caratterizzati e dimenticabili.