My Fake Boyfriend, la recensione della nuova rom-com di Amazon: l’amore ai tempi del deepfake

La recensione di My Fake Boyfriend è qui per raccontarvi cosa ci propone Amazon Prime Video in occasione del Pride Month.

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My Fake Boyfriend: una scena del film

In una società che per certi versi punta ad essere sempre più attenta all'inclusività e alla rappresentatività sullo schermo, si può ancora riscontrare un numero piuttosto esiguo di rom-com LGBTQIA+. Un tentativo di compensare questa lacuna con produzioni dal più moderno respiro potrebbe essere rappresentato dal nuovo film distribuito da Prime Video con Keiynan Lonsdale (The Flash), Dylan Sprouse (Zack e Cody al Grand Hotel) e Sara Hyland (Modern Family), ma come se la cava davvero la pellicola a livello qualitativo? Scopriamolo nella recensione di My Fake Boyfriend.

Le premesse

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My Fake Boyfriend: una foto del film

Andrew (Lonsdale) è un giovane stuntman professionista innamorato di Nico (Marcus Rosner), un attore narcisista e infedele che lo tratta peggio di uno zerbino. Per cercare di liberarlo definitivamente dalle sue grinfie dopo l'ennesima rottura (causa, ovviamente, tradimento di Nico), il migliore amico di Andrew, Jake (Sprouse), con l'aiuto della fidanzata Kelly (Hyland), decide di creare per lui un finto fidanzato che possa fare invidia a chiunque, e magari togliergli il playboy dalla testa una volta per tutte. È così che nasce Cristiano Maradona (sì, se state pensando al calcio come ispirazione per il nome, ci avete preso in pieno), l'uomo dei sogni che presto prenderà vita propria nelle menti delle persone e diventerà più influente di Chiara Ferragni e The Rock messi insieme.

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My Fake Boyfriend: un momento del film

Un escamotage che, in tutta la sua ingenuità e assurdità, sembra funzionare... Almeno fino all'entrata in scena di Rafi (Samer Salem), giovane cuoco di talento e versione reale e in carne ed ossa di quello che Andrew definirebbe il suo uomo ideale, ma che per lo stato attuale delle cose non può che essere fuori dalla sua portata, considerando che a) Andrew non sa se Rafi è gay (o almeno bisessuale) e, dettaglio ancor più importante b) Rafi, come il resto del mondo, lo crede felicemente impegnato con Cristiano. Come andrà a finire?

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Contro gli stereotipi di genere

Il film scritto da Luke Albright, Greg Boaldin e Joe Wanjai Ross e diretto da Rose Troche si può apprezzare per il modo in cui presenta la storia senza sfruttare beceramente quelli che potrebbero essere considerati i selling point del prodotto, come ad esempio l'aspetto queer della storia (anche se la vedrete pubblicizzata ovunque come commedia romantica queer, e l'uscita a giugno sulla piattaforma, ovvero durante il Pride Month, contribuisce di certo a impostarla principalmente come tale), che ci racconta invece senza scadere nel macchiettistico ed evitando di portare sullo schermo una serie di cliché di genere per poterlo necessariamente incasellare in quella categoria precostituita (anche se non ne è del tutto privo).

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My Fake Boyfriend: un'immagine del film

My Fake Boyfriend affronta la questione dell'omosessualità semplicemente non facendone una questione, e anzi procede con estrema naturalezza nel raccontare una storia d'amore (perché di questo si tratta, ed è un approccio da cui forse si dovrebbe prendere maggiormente esempio). Sembra piuttosto insistere nel puntare i riflettori su altri temi, come quello dei social media e dei pericoli che si possono correre quando lasciamo che la vita ideale, o almeno quella che crediamo tale, prenda il sopravvento su quella reale. È ciò che accade ad Andrew, che a causa del suo nuovo finto fidanzato potrebbe non vedere realizzata la sua grande storia d'amore con Rafi; è ciò che accade a Jake e Kelly, il cui rapporto viene a incrinarsi quando Jake inizia a mostrare un attaccamento eccessivo alla sua creatura (in un tentativo di cercare approvazione e vedere validato il proprio talento); ed è ciò che succede al resto del mondo, che nel giro di pochissimo tempo si è fatto talmente tanto ammaliare da un personaggio pubblico (inesistente), dal piangere lacrime amare alla sua scomparsa (quando verrà inevitabilmente rivelata la verità... Ma aspettate di vedere in che folle cornice avverrà).

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Ha del potenziale, ma non si applica

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My Fake Boyfriend: una scena della commedia romantica

Vi è dunque una certa attenzione ai temi sociali che rappresenta senz'altro un interessante spunto di riflessione, il tutto presentato ovviamente in maniera parossistica ai fini di ottenere un risultato comico (e riuscendoci anche, sebbene solo in parte), ma ciò che forse più manca in My Fake Boyfriend è l'approfondimento, soprattutto da un punto di vista caratteriale e in relazione alla coppia principale. Può sembrare infatti molto meglio delineato un personaggio come quello di Jake, che non lo stesso Andrew, e di certo resta più impresso il rapporto d'amicizia tra Jake e Andrew rispetto a quello tra i due effettivi protagonisti della storia d'amore in corso.

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My Fake Boyfriend: una sequenza del film

Vero è che il titolo un po' sembra anticipare il focus mirato all'espediente che fa da motore alla storia, ma uno dei segreti di una rom-com di successo (e di successo qui si intende di quelle che continueremo a guardare e riguardare anche a distanza di anni) sono proprio i suoi personaggi e le dinamiche che si vengono a creare tra loro. Oltre a dei dialoghi sagaci e frizzanti, che qui purtroppo vediamo davvero troppo sporadicamente. Cosa sarebbe stato La rivincita delle bionde se Elle Woods non fosse stata così memorabilmente... Elle Woods? Ci ricorderemmo ancora parola per parola il discorso di Kat di 10 cose che odio di te se tra lei e Patrick non si fosse creato quel rapporto di amore e odio così forte? O avremmo mai potuto ampliare così tanto il nostro repertorio di frasi iconiche senza Clueless ("Vorrei fare del bene all'umanità" "Perché non ti sterilizzi?")?

Conclusioni

Quel che cerca di dire la nostra recensione di My Fake Boyfriend è che il film già disponibile per la visione su Prime Video è sicuramente un divertente intrattenimento estivo, da guardare magari in spiaggia sotto l’ombrellone o comodamente stesi sul divano di casa propria, al fresco dell’aria condizionata o sotto la leggera brezza del ventilatore, ma che per molti aspetti poteva fare decisamente di più, e regalarci qualcosa di un tantino più memorabile.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
3.8/5

Perché ci piace

  • Ci pone davanti ai paradossi della società e del suo rapporto con il web e la fama.
  • Mette in scena con naturalezza ogni tipo di relazione, senza caricature e parodie.

Cosa non va

  • Accenna, ma non approfondisce; sia su un piano formale che contenutistico.
  • Non spicca per dialoghi e caratterizzazione.