Gli appassionati di Philip Pullman e della saga di Questa oscure materia avranno certamente familiarità con i daemon, ma quelli della nuova serie anime Netflix sono completamente differenti. Il colosso dello streaming continua a pubblicare in piattaforma prodotti originali animati estremamente interessanti in questo ricchissimo novembre 2023.
Se avete già avuto modo di vedere la splendida Blue Eye Samurai di Michael Green, la trasposizione del videogioco Onimusha o l'elettrizzante Scott Pilgrim Takes Off e vi sentite orfani di una serie d'animazione che possa dirsi appassionante e riuscita, allora My Daemon di Hirotaka Adachi potrebbe essere il progetto che fa per voi. Non aspettatevi uno show eclatante o forte di una scrittura drammatica potente ed equilibrata, ma un'invenzione sci-fi affascinante che partendo dalla tematica dell'amicizia e della gentilezza disvela un mondo post-apocalittico irto di misteri, pericoli e opportunità, guardando persino ai Pokémon e dando una connotazione del tutta diversa ai demoni che racconta.
Dopo la fine
Durante la ricerca in piattaforma, non confondete My Daemon con My Demon: la seconda è una serie sud coreana tra Twilight e Cinquanta Sfumature di Grigio, senza gli eccessi di entrambe. My Daemon appare invece come uno show animato dallo stile intrigante, solo inizialmente respingente per la scelta di curare l'intera comparto artistico in computer grafica (che mima e basta l'animazione classica), via via godibile e ben utilizzato. La storia della serie è ambientata in un Giappone totalmente riformato dopo un disastro nucleare. È in realtà il mondo intero ad aver subito lo stesso destino, motivo che ha cambiato radicalmente le gerarchie geopolitiche internazionali, ponendo ai massimi vertici di potere l'Organizzazione della Pace.
In questo mondo post-apocalittico che ha capito come andare avanti, comunque, l'Umanità ha dovuto imparare a convivere con una nuova specie conosciuta come Daemon e nata proprio dal disastro nucleare. Queste creature dalle sembianze animalesche e di apparenza mostruosa o deforme si sviluppano da quelle che sono note come particelle demoniache, non dissimili da granelli di sabbia di colore rossastro. Spargendosi in tutto il globo, queste possono crescere giorno dopo giorno fino a trasformarsi in daemon, oppure attaccarsi al corpo di esseri viventi e mutarli lentamente dall'interno. A quanto pare, l'umanità prova un "profondo e naturale disprezzo" per queste creature, ma Kento no: lui è affascinato dai daemon e tratta la piccola e dolce Anna come la sua migliore amica.
Presa inizialmente come esperimento scientifico da mostrare in classe, la deamon-cagnolina Anna stringe un legame molto forte con Kento, che farebbe di tutto per proteggerla. Dalle sembianze di un quadrupede con il corpo ricoperto di occhi e una curiosa forma a spirale, Anna ha la particolare capacità di conservare le cose al suo interno, ma solo se inanimate. Sembra inoltre suscitare il forte interesse dell'Organizzazione della Pace, che invia infatti dei Daemon User (persone che sfruttano i poteri dei daemon controllandoli come schiavi) a catturarla, mettendo una taglia sulla testa di Anna e di Kento. Questo e la morte della madte del bambino portano la coppia a fuggire da Tokyo alla ricerca di un daemon in grado di manipolare il tempo, così da riportare indietro il genitore. Un viaggio irto di ostacoli, molti nemici e pochi alleati, che cambierà profondamente Kento, unendolo più che mai alla sua preziosa amica demoniaca.
Oltre l'apparenza
Rispetto a molti altri prodotti ideati completamente in computer grafica, My Daemon ha una marcia in più. Il character desgin dei personaggi è molto efficace, ma bisogna abituarsi ad alcune scelte di caratterizzazione estetica dei daemon non sempre piacevoli, soprattutto per la natura di questi esseri. Le loro deformità e la loro mostruosità vogliono essere lo specchio della paura atomica e di un futuro terribilmente spaventoso, eppure dentro molti di loro conservano un cuore davvero grande e gentile, un animo puro e romantico.
Sono davvero come animali che rispecchiano la personalità dei padroni, che il più delle volte li controllano con dei collari elettrici e li obbligano a compiti ingrati che spaziano dalla tortura all'omicidio. Ma nel profondo questi daemon sono per lo più innocui, a meno che non si parli di esseri allo stato brado, in effetti più ferini e aggressivi. Chi è però sotto il controllo umano sviluppa un legame fortissimo con il relativo padrone, anche se quest'ultimo lo sevizia e lo sfrutta solo come arma (pensiamo ai dolcissimi Casper e Baron, ad esempio).
E anzi con i daemon che la produzione ha voluto strizzare l'occhio ai Pokémon più che ai Digimon, a dirla tutta: perché più animaleschi, perché i loro nomi vengono dati a partire dal verso che emettono, perché hanno poteri differenti, perché sono categorizzati, perché vengono anche sfruttati in combattimento, per i rapporti più ampi e divergenti che hanno con gli umani. Al di là di questo, My Daemon riesce ad appassionare con una varietà di situazioni ed elementi inaspettata, ma anche con dei risvolti stuzzicanti che spesso non rinunciano a un certo gusto esplicito e crudele tra forma e contenuto, rivelandosi persino un po' gore e spietato in determinate scelte narrative. Una storia di amicizia e crescita personale che al netto della sua derivazione e semplicità funziona e intrattiene nei limiti di una scrittura dei dialoghi a volte infantile che tradisce fin troppo spesso la caratura più energica e matura del prodotto.
Conclusioni
My Daemon è in conclusione forte di un'efficacia formale e contenutistica molto particolare, insieme affascinante ma spesso respingente. Lo stile animato in computer grafica che mima quello classico funziona per lo più grazie al character designe dei protagonisti e dei daemon, e sono soprattutto questi esseri a incuriosire il grande pubblico, che empatizza con loro e comprende il paradosso di un'estetica mostruosa che nasconde molte volte un cuore gentile e un animo romantico.
Perché ci piace
- Il grande cuore dei daemon.
- Il character design che sopperisce ad alcune scelte estetiche dell'animazione.
- Il mondo post-apocalittico e il viaggio del protagonista.
- Alcune sequenze d'azione hanno una buona struttura.
Cosa non va
- È tutto molto derivativo, in una miscellanea d'ispirazioni evidenti.
- Alcuni dialoghi sono fin troppo bambineschi rispetto alla crudeltà e alla violenza della serie.