Mud: Matthew McConaughey, Reese Whiterspoon e Jeff Nichols a Cannes

L'autore e i protagonisti del film ci raccontano la realtà del Sud degli State gli ardori di un amore intramontabile, l'energia inesauribile dell'infanzia e il vero protagonista che scandisce i ritmi della storia, il Mississippi.

Erano in tanti ad attendere con interesse e curiosità il nuovo film di Jeff Nichols, e Mud sembra aver superato la difficile prova della premiere cannense con una pioggia di applausi da parte della critica internazionale. La trama segue le avventure di Mud, un ricercato per omicidio che trova rifugio su un'isola prevalentemente abbandonata del Mississippi. Fa amicizia con due ragazzini, Ellis e Neckbone ai quali racconta la sua romantica storia di fuggitivo, diventato criminale per amore della donna della sua vita, Juniper, di cui lui è innamorato sin da tenerissima età. I due ragazzi sono scettici ma interessati e decidono di dare una mano a questo straniero dal sorriso irresistibile che favoleggia di amore eterno, fughe mirabolanti e lieto fine.
In conferenza stampa il regista ci racconta dove ha trovato l'ispirazione per raccontare questa storia e insieme a lui, raccontano la loro esperienza sul set Matthew McConaughey, Reese Witherspoon e i due giovani protagonisti Tye Sheridan e Jacob Lofland:

E' una sceneggiatura originale, da dove arriva questa storia meravigliosa? Jeff Nichols: Un giorno mi trovavo nella biblioteca pubblica della mia città natale e ho trovato un libro di foto di persone che hanno trascorso la loro vita sul fiume Mississippi, con quelle case galleggianti che si vedono nel film e mi ha ispirato subito. Sono un grande fan di Mark Twain e ho pensato che un film contemporaneo - che riunisse tutte questi miti e leggende - era qualcosa che valeva la pena di fare, di esplorare.

Come mai ha introdotto il tema dell'amore, i suoi personaggi soffrono perchè sono innamorati, o per quali ragione Jeff Nichols: A dire il vero proprio nel periodo in cui ci stavo pensando la mia ragazza mi ha lasciato, avevo il cuore infranto e ho cominciato a pensare ai personaggi di questa storia e al momento in cui devono prendere atto dell'amore e venire a patti con la realtà di questo sentimento, che era esattamente quello che stavo facendo io al momento e ho cominciato a scrivere e a trasferire le mie emozioni nella storia. L'amore fa parte di noi sempre e specialmente per i ragazzi è qualcosa di molto intenso, questo non vuol dire che saranno più propensi a storie responsabili in futuro, soltanto che a quell'età è tutto più intenso, quando stai volando sei al massimo e quando sei giù è una tragedia e ho cercato di rendere questi sentimenti.

Mr. McConaughey, in riferimento ai suoi amori trascorsi quando era un teenager, come descriverebbe il suo personaggio? Matthew McConaughey: Io recito nel ruolo di Mud, un uomo che è stato innamorato di questa donna, incondizionatamente sin da quando aveva otto anni e usa questi due ragazzi, le loro esperienze per mantenere in vita questo suo sentimento. Mud è un uomo che sta scappando perchè ha commesso un crimine per proteggere la donna che ama, un crimine di passione, ha ucciso un uomo che le stava facendo del male. Per 35 anni anni l'ha amata anche sei lei lo ha lasciato tante volte, lui non ci fa neanche più caso è come un labrador che torna a chiedere coccole anche dopo che lo si è messo alla porta e se smettesse di farlo, se smettesse di amarla allora morirebbe di crepacuore.

Esistono una serie di storie interconnesse all'interno del film, come ha fatto a scrivere la sceneggiatura senza mai perdere il filo conduttore? Jeff Nichols: Il filo conduttore dell'intera vicenda è ovviamente l'amore romantico o forse l'amore non corrisposto e lo strumento migliore che avevo a mia disposizione per riunire tutte le storie in un'unica trama è il personaggio di Ellis. Ho scelto di mostrare la storia dal suo punto di vista, lui è praticamente ovunque, osserva e cerca disperatamente di capire questo sentimento e la scelta di riunire tutti i personaggi attraverso la sua particolare visione è stato il mezzo che mi ha permesso di non perdere le fila del racconto. E' la storia di un ragazzo che è alla ricerca di un tipo di amore che sia suo, che 'funzioni' e purtroppo gli adulti che lo circondano non sono di buon esempio. Ma lui non si fa abbattere e se c'è una cosa che volevo che il pubblico portasse via con se' è questo: l'amore ci fa soffrire, ci maltratta ma riusciamo sempre a rimetterci in sesto e a inseguirlo nuovamente e questo mi sembra che valga la pena di essere raccontato.

I personaggi affrontano molte vicende ma in tutta la storia la presenza del Mississippi è constante, sempre nel sottofondo, diresti che è quasi come se il fiume fosse un personaggio del film? Jeff Nichols: Assolutamente, il Mississipi è il più grande fiume del mondo e per me ha avuto un grosso impatto nella realizzazione di questo film; il mio primo film, Shotgun Stories, era quasi immobile, racconta la storia di un gruppo di persone intrappolate in un posto, Take Shelter è molto lento, con questa forza esterna che fa pressione sui personaggi, ma questo film è sul movimento, sui ragazzi, sull'amore, e avevo bisogno che la macchina da presa si muovesse fluidamente come il fiume dallo script alla regia ai dialoghi sono stato ispirato dal fiume, per me l'infanzia non è comune a movimenti erratici della camera, è qualcosa di potente e fluido ed elegante e quello era l'obiettivo e il film è in pratica la rappresentazione di quello che volevo comunicare.

E' un tipo di film molto fisico, con sparatorie e scene d'azione, in che modo si è preparato al suo ruolo? E inoltre nel film si parla anche di compromessi emotivi, come ha affrontato quest'esperienza? Matthew McConaughey: Tye e io siamo entrambi del Sud e ritrovarci a sguazzare nel fango e nell'acqua, per me è stato come ritornare alla mia infanzia, è stato un set molto naturale nel quale mi sono ambientato subito. Per quanto riguarda la parte emotiva è stato meraviglioso ritornare a quel periodo del primo amore, ritrovarsi con la testa fra le nuvole. Il mio personaggio è un sognatore, non ha niente a che vedere con la ragione fortunatamente, quando si tratta del suo amore per Juniper, e se mai dovesse ritornare con i piedi per terra, diventare un pragmatico, probabilmente morirebbe di crepacuore. E' un esempio perfetto di amore incondizionato, lui è innamorato di questa donna ed è un amore che va oltre la ragione, probabilmente continuerà ad amarla per sempre, anche in vite future e non ha niente a che vedere con la ragione o il pragmatismo che ci insegnano quando cresciamo e anche se questo amore può far male e può essere distruttivo non vuol dire che sia meno intenso per questo.

Tye Sheridan: la parte fisica non è stata difficile, è stato come tornare a casa e devo ringraziare mio padre con il quale ho trascorso molto tempo all'aperto, in riva al fiume.

Jeff Nichols: è stato fantastico lavorare con questi ragazzi che praticamente facevano tutto quello che gli chiedevo in maniera naturale, "buttati in quel fosso, prendi quei serpenti" e loro tranquillissimi "ok, va bene". Io non ho idea di come pilotare una barca e loro lo facevano senza pensarci...E tu Jacob? Come ti sei preparato?

Jacob Lofland: non mi sono preparato per niente! (risate dal pubblico) Io e il mio personaggio siamo in pratica la stessa persona quindi non mi sono dovuto sforzare..

Jeff Nichols: Jacob ora sto per farti un complimento fai attenzione: un conto è, come ha detto Jacob, essere Neckbone (il personaggio che Jacob interpreta n.d.r.), un altro è interpretare Neckbone. Jacob non ha improvvisato nulla, è tutto nello script e riuscire a dare vita a un personaggio in quel modo... c'è qualcosa di ben oltre che semplice spontaneità, c'è del vero talento in questi ragazzi.

Lei ha espresso molta ammirazione per i film di Terrence Malick, c'è una particolare connessione con i film degli anni 70, come La rabbia giovane ad esempio e quali sono state le sue motivazioni per la scelta di Sam Shepard? Jeff Nichols: Io ho scritto la parte avendo Sam in mente e uno dei giorni più belli della mia vita è stato quando Sarah (Green, produttrice n.d.r.) mi ha chiamato dicendomi che Sam era interessato al progetto, è stato come un sogno che si avvera. Ho cinque film preferiti in assoluto e la maggior parte sono interpretati da Paul Newman, ma La rabbia giovane sarà sempre al primo posto. Ho diversi tipi di relazioni con i film di Malick, ma questo in particolare è la perfezione per me. L'industria del cinema è in un certo senso ciclica, ma ogni tanto capita che ai registi sia data l'opportunità di fare i film che vogliono con le risorse finanziarie giuste e gli attori che preferiscono e io sono abbastanza fortunato da essere in uno di quei periodi ed è lo stesso per gli anni '70, qualcuno ha aperto la porta e l'arte ha preso il sopravvento.

Reese cosa hai provato a girare nel sud, in quell'ambiente? E come è stato non essere la star del film? Reese Whiterspoon: be' io sono cresciuta con i miei fratelli in Tennessee e leggendo la sceneggiatura è stato come tornare a casa. Mi capita raramente di vedere casa mia sullo schermo e Jeff ha scritto una storia splendida, autentica, che sa di onore e dignità, ci sono pochissimi film americani sul Sud che sono realistici e leggendo le parti dei ragazzi ho pensato "questi due dovranno essere fantastici" e poi Jeff mi ha detto che avrebbe assunto ragazzi del luogo e mi sono sentita molto sollevata. Mi è piaciuto moltissimo fare parte di questa storia corale, a volte essere protagonisti devia l'attenzione del pubblico dalla storia, ma in questo caso è un insieme di voci che si connettono in modo fluido, è stata un'esperienza magnifica.

Jeff Nichols: sono molto orgoglioso e soddisfatto del modo in cui Reese è riuscita a fondersi perfettamente nell'ambiente e nonostante abbia poco screentime, per lo più l'ho rinchiusa in una stanza di un motel, avevo Mud che parla di lei continuamente e quindi avevo bisogno di qualcuno che fosse esattamente come lui l'aveva descritta, qualcuno che il pubblico, vedendola, potesse dire "oh ecco! Si è lei!".

Reese ha parlato del realismo e dell'accuratezza dell'ambientazione mentre lei si è ispirato ai miti e leggende che circondano il Mississippi e il sud in generale, vorrei sapere che tipo di equilibrio ha stabilito tra le due cose, specie per il finale, è sempre stato un happy ending o ha considerato qualcosa di più tragico? Jeff Nichols: Non ho mai considerato un finale triste, ne ho avuti fin troppi, penso che sarebbe stato stonato finire questo film in maniera drammatica, so che il ciclo dell'amore ha volte ha dei finali tristi ma non è il mio caso, sono sposato, adoro mia moglie e non volevo seppellire l'idea dell'amore. Per quanto riguarda i miti avevo Mud dalla mia parte che è in pratica un deposito di leggende e mitologie americane e l'ho posiziona sullo sfondo del Mississipi che per me è il fiume più grande del mondo quando si tratta di storie e i due si bilanciano a vicenda. Su una nota più tecnica mi è piaciuto girare in scope perchè adoro quelle immagini ad ampio respiro, quei panorami che mozzano il fiato come in Lawrence d'Arabia. E mi è piaciuta l'idea di applicare questo metodo ai posti dai quali vengo, luoghi che la gente talvolta immagina piccoli, come le piccole città che ci sono, ma una piccola città può essere epica dal mio punto di vista.

Mr. Nichols, considerato anche il suo film precedente, come descriverebbe il suo rapporto con la natura? Jeff Nichols: la risposta più pratica che ho da dare è che questi posti esistono e sono meravigliosi, non ho mai girato in digitale, anche se questo non vuol dire che prima o poi non dovrò imparare, ma girare in 35mm è meraviglioso e con la luce giusta, se esci e cominci a filmare la natura è semplicemente bellissimo. Per questo film in particolare, l'amore fa parte della natura e penso che sia difficile separarli, mostrare la natura, perfino gli insetti, la sabbia, è in pratica la versione visiva di quello che stanno esplorando a livello emotivo, un background della scoperta, dell'avventura. Detto questo, sono ancora giovane e sto ancora cercando di scoprire e comprendere il mio senso estetico. A volte in molti film l'azione è talmente veloce che non si ha la possibilità di comprendere appieno cosa sta succedendo, mentre osservare un pezzetto di natura è quasi come un segnatempo che ci dà la possibilità di 'digerire' cosa abbiamo appena visto. Forse per qualcuno è un difetto ma è uno stile che mi piace.

Matthew e Tye, si crea subito un legame tra i vostri personaggi, è stato così anche per voi? Tye Sheridan: Io e Matthew veniamo dalla stessa parte del Texas e ho imparato molto da lui, dagli attori con cui ho lavorato, e siamo diventati subito amici, mi sento estremamemente fortunato.

Matthew McConaughey: si, io e Tye abbiamo le stesse origini e in pratica la nostra relazione è diventata uno specchio di quella dei nostri personaggi, siamo diventati amici per davvero e non si tratta soltanto di una relazione tipo mentore-allievo, eravamo agli stessi livelli anche se c'è una grossa differenza di età, siamo andati a pesca insieme, in campeggio...

Quanto è stato influenzato da Mark Twain per questo film? Jeff Nichols: se devi 'rubare' a qualcuno la cosa più intelligente è rubare dai migliori e Mark Twain è stato una grossa ispirazione per me, sin da quando ero ragazzino. Con i suoi romanzi è riuscito in qualche modo a incapsulare lo spirito dell'infanzia e di certo è uno degli obiettivi che ho cercato di raggiungere per questo film, e non dico di essere arrivato a quei livelli. Amo i miei personaggi, non li uso come pedoni in una sorta di partita, c'è qualcosa di me in ognuno di loro perfino in Rose e mentre in altri film i personaggi vengono manipolati non è quello che volevo ottenere. E Matthew mi ha aiutato molto, è stato perfetto, non si è mai dimostrato condiscendente con i ragazzi, ne' a livello professionale ne' personale. Eravamo tutti sullo stesso livello e devo molto a Matthew per questo.