Seppur anziano e acciaccato, Sherlock Holmes non perde un briciolo del suo fascino british. Soprattutto se a interpretarlo è il grande Ian McKellen, che ha accettato di infilare pigiama a righe e vestaglia per interpretare il detective agli sgoccioli della propria carriera su richiesta dell'amico Bill Condon. Diciassette anni fa Condon lo aveva diretto nel biopic Demoni e dei e ora la magia si ripete tra Londra e la ridente campagna del Sussex.
"Nella mia carriera ho interpreato più di 250 ruoli tra cinema e teatro" ci confessa il grande McKellen. "Per me questa è solo recitazione. Ogni personaggio mi aiuta a imparare qualcosa di me stesso. Però Sherlock Holmes è un'icona, ognuno di noi ne ha un'immagine personale. Per esempio, io immagino Gandalf come un professore di Oxford con la passione per la gente piccola. Eppure esiste un altro Sherlock Holmes, quello che non conosciamo, che non fuma la pipa e non indossa il cappello da cacciatore. Per calarmi nei suoi panni ho cercato di esplorare un livello diverso. La difficoltà di questo ruolo era immaginare Sherlock alle prese con un'esperienza mai vissuta prima, con l'amore, la passione, con la possibilità di cambiare la sua vita. Tutto questo coincide con l'apparizione di una donna misteriosa, ma quando lei scompare Sherlock ucciderà qualcosa che stava crescendo dentro di lui e smetterà di fatto di essere il detective che tutti conosciamo".
Laura Linney è la nuova Mrs. Hudson
Quello di Mr. Holmes è un sogno coltivato da tempo da Bill Condon e dai produttori. Un sogno che ha richiesto anni di lavoro e che si è concretizzato con l'arrivo di Ian McKellen in veste di protagonista. Come spiega il regista Bill Condon "il film ha avuto una gestazione lunghissima e ha coinvolto tante persone, ma alla fine, quando ho avuto in mano la sceneggiatura, ho capito che avevo appena letto un frammento di poesia, così delicato, così elegante, che ho deciso di mandare lo script a Ian". A far compagnia all'anziano Holmes troviamo, inoltre, la meravigliosa Laura Linney nei panni della sua nuova governante, Mrs. Munro, e il giovanissimo Milo Parker in quelli del figlio, amico e complice del detective. "Ho accettato subito il ruolo per condividere il piacere di lavorare con una persona di cui apprezzo il lavoro" ci racconta Laura Linney. "Il mio è un personaggio interessante perché vive in un contesto molto particolare. Nella vita ha affrontato un vero e proprio terremoto. Ha perso il marito e la vita che aveva prima della guerra. Ora deve combattere con Sherlock per l'affetto del figlio, che è più intelligente di lei ed è naturalmente attratto da Holmes. La madre non può competere intellettualmente con lui. Lei vuole il meglio per figlio, ma non vuole che venga ferito". "L'accento inglese di Laura è incredibile" si complimenta McKellen. "Ha fatto un lavoro pazzesco. Potrei portarvi nelle strade in cui è cresciuta". Aggiunge Milo Parker: "Ian è una persona meravigliosa ed è un grande attore. Voglio dire, è Gandalf. Sul set mi ha insegnato un sacco di cose e mi ha aiutato moltissimo".
Il crepuscolo di un detective
Grazie all'eleganza e alla sensibilità di Bill Condon, Mr. Holmes si configura come un film crepuscolare, che ruota attorno a un antieroe tormentato dal rimorso e turbato dai ricordi del passato. A fornirci la chiave di lettura dell'opera è un ispirato Ian McKellen. "Per me il film non è tanto su Sherlock Holmes quanto sulla fine della vita in generale. In questo caso specifico affrontiamo la sua fine, ma questo è un dettaglio. Il rimpianto che fa soffrire Holmes è il fatto di non essere riuscito a creare relazioni con altri esseri umani, a non essere riuscito a trovare l'amore. Holmes non potrebbe essere che inglese perché incarna tutte le caratteristiche del nostro popolo, la riservatezza, l'incapacità di esprimere i suoi veri sentimenti. Prima di girare il film ho riletto Conan Doyle. Molte delle storie non sono ambientate a Londra. Esistono mille diverse versioni del personaggio, ma noi abbiamo cercato di catturarne l'umanità". Un ricordo divertente dal set riguarda, infine, l'attività a cui il detective pensionato ama dedicarsi dopo essersi ritirato nel Sussex, l'apicoltura. Nonostante spesso e volentieri sia alle prese con le arnie nel suo giardino, mcKellen ci assicura: "Non ho avuto niente a che fare con le api. Avevamo un esperto di api che si occupava di loro. Ho un grande rispetto per questi animali, mi piace il mondo in cui collaborano per la loro società e mi è venuta voglia di saperne di più sulla loro organizzazione. Posso confermare io stesso che le api non sono aggressive, sono stato orgoglioso di lavorare con loro e sul set non sono stato punto".