Mother's Day, la recensione: mai far arrabbiare le mamme su Netflix

La recensione di Mother's Day, film polacco da poco sbarcato nel catalogo Netflix, dove una madre con un passato da agente segreto deve salvare il figlio mai conosciuto, rapito da criminali senza scrupoli.

Mother's Day, la recensione: mai far arrabbiare le mamme su Netflix

Non è per nulla casuale il nome della protagonista, ovvero Nina, come il personaggio interpretato da Bridget Fonda in Nome in codice: Nina (1993), remake a stelle e strisce del sempiterno cult Nikita (1990) di Luc Besson. Ci troviamo infatti davanti ad un'altra eroina d'azione, pronta a far trionfare la giustizia e a proteggere le persone a lei care pur nascondendo la sua reale identità.

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Mother's Day: una scena del film

Come vi raccontiamo nella recensione di Mother's Day, questa produzione battente bandiera polacca si inserisce in un filone ormai consolidato, con donne cazzute - vere e proprio bad-ass - che non hanno nulla da invidiare ai loro colleghi uomini, impegnate in combattimenti corpo a corpo e sparatorie in serie. Non è un caso che il film sia sbarcato nel catalogo Netflix pochi giorni dopo la festa della mamma e sulla scia del recentissimo successo di visualizzazioni di The Mother (2023) con Jennifer Lopez, con cui condivide non pochi spunti.

Cuore di mamma

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Mother's Day: una foto del film

La trama di Mother's Day vede come abbiamo detto al centro della vicenda Nina, ex agente segreto delle forze speciali NATO che ha dovuto ricominciare da zero e costruirsi una nuova identità dopo che il corpo di cui faceva parte è stato smantellato "senza troppi complimenti". Dovendo abbandonare quel drammatico passato per sempre la donna ha anche dovuto dare in adozione il figlio appena nato, frutto dell'unione tra lei e un collega scomparso: questi, Max, è cresciuto con mamma e papà adottivi, appartenenti alla classe politica cittadina. Nina non ha mai perso contatto con quel ragazzo, all'oscuro della sua esistenza, e lo spia da lontano, col binocolo o sui social network; quando questi viene rapito da un'organizzazione criminale che intende ricattarne i genitori, decide di attivarsi in prima persona per salvarlo. La protagonista finirà così per ritrovarsi coinvolta in un complesso e torbido intrigo con alcuni dei più potenti gangster locali e dovrà sfoderare le sue incredibili capacità da spia per uscirne sana e salva al più presto.

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Donna d'acciaio

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Mother's Day: un'immagine del film

Sin dal breve prologo, dove la nostra sfida un gruppo di teppisti in erba che stavano molestando due ragazzine, si comprende l'anima "grezza" dell'operazione, che cerca anche di sfruttare una certa ironia relativa alla femminilità di questa donna sui generis: non è un caso che per stendere i suoi avversari faccia ricorso alle buste della spesa, a uova o carote, o ancora alla farina e a utensili da cucina, come a sottolineare che l'anima più violenta conviva con quella da casalinga tuttofare. Una soluzione parzialmente autoironica pur innescata in un contesto che di comico ha poco o nulla e anzi si prende fin troppo sul serio nella sua anima melodrammatica, tra rimpianti e rimorsi che vengono progressivamente esposti nello svelamento di una verità ampiamente intuibile, così come i prevedibili colpi di scena che vedono gli immancabili tradimenti quale ennesima mossa per deviare i binari sul tragitto prestabilito.

Dalla Polonia con furore

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Mother's Day: un momento del film

Una serietà di base, predominante nel rapporto madre-figlia che preme sul cuore del racconto, stonante al contempo con la caratterizzazione sopra le righe di villain e comprimari: dal cattivo rasato e sadomaso che tiene la testa del padre in un barattolo di formalina a colui che aiuta Nina nella speranza di riallacciare i rapporti con la figlia, gli elementi secondari risultano spesso involontarie caricature, togliendo ulteriore verosimiglianza ad una sceneggiatura già non certo esente da difetti. Il regista Mateusz Rakowicz, al suo secondo lungometraggio e all'esordio negli action movie, ha studiato bene la lezione e almeno dal punto di vista stilistico e coreografico le sequenze risultano discretamente convincenti, tra rallenty, inquadrature dall'alto e brevi piani sequenza a garantire un po' di varietà al pubblico appassionato, potendo inoltre contare sulla buona fisicità della protagonista Agnieszka Grochowska.

Conclusioni

Una donna pronta a tutto pur di salvare il figlio, totalmente ignaro della sua esistenza dopo essere stato dato in adozione quando era ancora un infante. E se come mamma hai un agente segreto costretta a cambiare la propria identità, il divertimento è assicurato. O almeno dovrebbe... Mother's Day è un action movie senza infamia e senza lode, più a suo agio quando è proprio l'azione a farla da padrona che quando tenta di costruire una storia sbilenca, indecisa tra il suo alone (melo)drammatico e quella sordida ironia di genere nella gestione dei personaggi secondari. Un film ad ogni modo indirizzato esclusivamente agli onnivori del filone.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
4.4/5

Perché ci piace

  • L'anima action può contare su una regia solida, anche se non originalissima.
  • Agnieszka Grochowska fa il suo nel ruolo della protagonista, soprattutto nelle dinamiche corpo a corpo.

Cosa non va

  • La sceneggiatura è ricca di forzature e fin troppo derivativa.
  • Toni e atmosfere non sempre equilibrati.