Presentato in concorso a Venezia 2020, arriva in sala il 17 settembre Miss Marx, film di Susanna Nicchiarelli sulla vita e le opere di Eleanor Marx, figlia del filosofo Karl: attivista, traduttrice, scrittrice, grande comunicatrice. A interpretarla è Romola Garai.
Abbiamo incontrato l'attrice proprio al Lido di Venezia: in Miss Marx Eleanor dice che il poeta Shelley conosceva il vero significato della parola libertà. Qual è per Romola Garai? "Credo l'essere liberi dai tuoi desideri. Eleanor aveva davvero capito che le pressioni del capitalismo sarebbero state difficili da gestire dagli individui a livello emotivo. I suoi scritti mi ci hanno fatto riflettere molto: tutte le cose che vogliamo a un certo punto diventano un peso."
La musica rock del film precedente, Nico, 1988, deve essere rimasto addosso a Susanna Nicchiarelli: ecco perché, accanto a una meticolosa ricostruzione storica e a una scelta precisa dei colori (gli stessi dei quadri degli Impressionisti e dei Preraffaelliti), la regista ha introdotto alcuni brani moderni. Per esempio nella scena in cui Eleanor balla. Romola Garai ci ha detto come l'hanno realizzata: "Le riprese sono state precise: Susanna sapeva perfettamente cosa voleva, aveva preparato tutte le scene in anticipo. Per quella invece ha detto: metto la musica e devi ballare. Quindi non avevo preparato nulla: mi è venuta così. Voleva qualcosa che non sembrasse studiato. Ero abbastanza nervosa: ma a quanto pare ha funzionato."
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Miss Marx: ideali e sentimenti
In Miss Marx vediamo come, nonostante Eleanor sia una donna molto intelligente, colta, indipendente ed emancipata, quando si innamora dello scrittore Edward Aveling (Patrick Kennedy), piano piano diventa un'inetta di fronte a lui. Come mai continuiamo a fare questi errori? Secondo l'attrice: "Credo che, all'inizio della loro relazione, quando si sono innamorati, Edward fosse un buon compagno per lei. Erano compatibili: avevano le stesse idee politiche, era d'accordo sul fatto che lei non volesse sposarsi, che all'epoca era un'enorme catastrofe sociale, e che non avessero bambini. Hanno lavorato molto insieme, come pari. Successivamente la relazione si è rovinata: lui ha sposato un'altra, la tradiva, le ha preso dei soldi. A quel punto avrebbe dovuto andarsene. Credo che tutti gli esseri umani capiranno che c'è una differenza tra ciò in cui credi e ciò che provi. Credo anche che fosse molto empatica: questo le dava la forza di rendere il mondo un posto migliore, cercando di aiutare molte persone, combattendo la povertà. Ma questo la portava a considerare prima la prospettiva degli altri, mettendo in secondo piano i suoi diritti individuali. Questo contrasto interiore credo ci sia in ogni persona all'interno di una relazione."
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Miss Marx: politica, patriarcato e senso dell'umorismo
Ancora oggi è difficile abbattere due stereotipi, ovvero: le donne non fanno ridere e non sono brave in politica. Perché? Secondo Garai: "Credo sia molto difficile mantenere il patriarcato se permetti alle donne di prenderlo in giro: poter ridere di qualcuno è molto importante. Così come la vulnerabilità della mascolinità quando viene presa in giro: uguaglianza vuol dire condividere la nostra vulnerabilità. Se lo facciamo il patriarcato non può essere sostenuto. Credo che dire che le donne non sappiano far ridere sia stato usato per mantenere il patriarcato. Non posso parlare per l'Italia, ma in Gran Bretagna c'è ancora molta resistenza quando vediamo donne in posizioni di potere. È una cosa reale. Ogni epoca ha una nuova ondata di femminismo che sposta la conversazione un po' più avanti. Forse nel 2050 arriverà dove deve arrivare."