Fin dai tempi di Lolita, sia il romanzo cult pubblicato a metà anni Cinquanta dallo scrittore russo Vladimir Nabokov che l'iconico adattamento per il grande schermo realizzato il decennio successivo da sua maestà Stanley Kubrick, le storie che hanno raccontato amori passionali tra uomini maturi e ragazze adolescenti hanno (con)turbato di sovente l'immaginario del grande pubblico.

Perciò ha fatto molto discutere fin dalle sue premesse l'uscita di Miller's Girl, film che come oscuro oggetto del desiderio vede protagonista una delle attrici più popolari del momento, la ventiduenne Jenna Ortega. Un'attrice salita alla ribalta con il ruolo teen di Mercoledì nell'omonima serie e che proprio per questo molti spettatori si sono abituati a identificare con un ruolo rassicurante, quale gotica rampolla della famiglia Addams. Il fatto che trailer e sinossi promettessero scene bollenti tra lei e Martin Freeman, suo compagno di set che ha superato i cinquant'anni, ha fatto storcere il naso a molti ma come spesso accade la polemica sembra stata promossa ad arte dalla macchina promozionale, come vedremo nel corso di questa recensione.
Miller's Girl: le relazioni pericolose

Cairo Sweet è una giovane studentessa che abita da sola nella lussuosa villa di famiglia, in una piccola cittadina del Tennessee. I suoi genitori, entrambi avvocati, sono via per impegni di lavoro mentre lei è prossima a terminare l'ultimo anno di liceo, dove frequenta il corso di scrittura creativa tenuto dal professor Jonathan Miller, arrivando a colpirlo per via delle sue conoscenze letterarie e per il fatto di aver letto il libro da lui pubblicato prima di dedicarsi all'insegnamento.
L'uomo, infelicemente sposato con Beatrice, sempre più distante da lui, sta attraversando un periodo di profonda crisi personale, che con l'entrata in scena di Cairo rischia di compromettersi sempre più. La ragazza infatti, su suggerimento dell'amica Winnie, si convince che per trovare un tema adatto al saggio d'ammissione all'università di Yale debba iniziare una relazione proibita proprio con il docente, innescando una serie di dinamiche dai risvolti imprevedibili.
Poca carne al fuoco

Chi si aspettava quelle torride scene di sesso potenzialmente suggerite resterà probabilmente deluso, in quanto a parte qualche timido bacio qua la carica erotica è pari allo zero e ciò che di scabroso era stato fatto intendere è rimasto soltanto nelle premesse o nei voice-over del personaggio di Cairo, la cui fantasia rimane per l'appunto tale e limitata alle parole. Cosa rimane allora di un film che puntava il fulcro del racconto proprio su questa relazione scandalosa?
L'ora e mezzo di visione di Miller's Girl offre poco di effettivamente interessante e anche il potenziale scavo introspettivo dei due personaggi risulta appena abbozzato, con figure che rimangono troppo fedeli agli archetipici per risultare originali e/o coinvolgenti. Ancora peggio va agli elementi secondari, dalla migliore amica di lei al professore di ginnastica collega di lui, con quella moglie insoddisfatta quale paradossale terzo incomodo di una love-story a conti fatti soltanto ipotetica.
Alla ricerca del frutto proibito

Il disagio esistenziale di quest'adolescente problematica, che si rivela assai più subdola e astuta di quanto inizialmente preventivato, si perde in discorsi vuoti e gratuiti, tra la ricerca di un significato da dare alla verginità e lo scoprire cosa sia o meno l'amore, in un gioco delle parti che ha poco da sostenere in quanto di eventi degni di nota ne accadono ben pochi nel corso del film. Jenna Ortega riesce a imprimere un pizzico di selvaggio fascino a Cairo, per quanto schiava dei limiti caratteriali di un personaggio che le impediscono di esaltarsi in over-acting o in monologhi accattivanti, mentre Martin Freeman risulta spaesato proprio come il suo professore, finito chissà come in una vicenda più grande di lui e dalla quale è difficile uscire senza le ossa rotte.
Conclusioni
Un insegnante il cui matrimonio è in crisi resta affascinato da una delle sue studentesse, appassionata di letteratura e grande fan del libro da lui pubblicato. L'uomo è ignaro che la ragazza lo trascinerà in un torbido gioco che metterà a rischio non soltanto la sua carriera... Su una premessa lolitesca si agita un film altrimenti fiacco, incapace di supportare la controversa love-story alla base per via di un approccio schematico e freddo, con l'erotismo rimasto soltanto in fase ipotetica e i discorsi esistenziali che lasciano il tempo che trovano. Se Martin Freeman è completamente fuori parte, almeno Jenna Ortega ci prova a dare vita e passione al suo personaggio ma poco può in un racconto basato sul poco o nulla.
Perché ci piace
- Jenna Ortega si impegna pur alle prese con un personaggio stereotipato.
Cosa non va
- Martin Freeman è fuori parte.
- Figure secondarie inesistenti.
- Un'ora e mezzo dove accade poco o nulla, priva dell'eros suggerito.