Per Michel Franco ogni film nasce da una frattura, da un conflitto interiore o sociale che mette in moto la storia. Ciò avviene anche in Dreams, con protagonisti Jessica Chastain e Isaac Hernandez. Lui Fernando è un giovane ballerino messicano che sogna il successo, lei è Jennifer, una socialite, una filantropa di San Francisco, che aiuta il ragazzo che ha appena attraversato il confine. Quello che potrebbe essere amore, però, si trasforma in qualcosa di decisamente oscuro. "Penso che ogni film inizi con delle contraddizioni", dice il regista messicano, che abbiamo incontrato alla Festa del Cinema di Roma, "Senza contrasto non c'è nulla da scrivere. Almeno nel mio caso è sempre così".
Dreams: intervista a Michel Franco
Con Dreams, Franco illumina territori a lui familiari: le dinamiche di potere, il privilegio, la colpa e l'amore come forma di distruzione reciproca. "Ero molto interessato al modo in cui questi personaggi si amano e iniziano a ferirsi a vicenda" racconta. "Poi ci sono tutte le contraddizioni che riguardano il quadro più ampio, ciò che rappresentano. Ma preferisco che sia il pubblico a scoprirlo".
La relazione tra i protagonisti diventa allora una metafora sociale, quasi classista nonché razziale. Ammette Franco: "Lei è ricca e crede che con i soldi possa comprarsi la coscienza, decidere cosa sia meglio per gli altri. Ma c'è anche un livello razziale. Penso che il motivo per cui non ha il coraggio di integrarlo nella sua vita a San Francisco, di presentarlo alla sua famiglia, sia legato proprio a una questione razziale. È un problema persino più profondo delle differenze economiche e sociali".
Il lavoro con Jessica Chastain
Dreams non è solo una storia d'amore tossica, anzi. "Il film parla del momento in cui la realtà ti mette alla prova", spiega. "Tutti pensiamo di essere persone giuste, capaci di giudicare le scelte degli altri. Ma quando la vita ci spinge ai limiti, soprattutto dentro una relazione intima, molti falliscono. Questo è il vero tema del film".
Jessica Chastain interpreta una donna divisa tra il desiderio e il privilegio. "Anche quando il suo personaggio confessa ciò che ha fatto, non capisce fino in fondo quanto siano terribili le sue decisioni" dice Franco. "E Fernando ovviamente fallisce". Tra i due si struttura quindi una relazione esasperata, che spinge Fernando ad una violenta e persistente possessività. "Il vero amore dovrebbe essere privo di possessività", riflette il regista. "Non dovresti cercare di cambiare l'altra persona per renderla più comoda a te. Ma questo tipo di amore, nella nostra società, è difficile da trovare. All'inizio del film i due si amano davvero, ma poi la vita li mette alla prova".
Il confine tra America e Messico
Nel percorso dei protagonisti, entrambi smarriscono la propria umanità, diventando vittime di loro stessi. "Lei fallisce più di lui", osserva Franco. "Quando Fernando attraversa il confine e si rende conto che Jennifer non è pronta per lui, perché vuole nasconderlo, capisce che lei non può accettarlo davvero. In un certo senso, lui è più sano: vuole solo essere lasciato in pace, mentre lei deve possederlo. E nel farlo, lo spinge a commettere errori. Non lo giustifico, ma biasimo di più Jennifer, perché è lei ad avere il potere che permea tutto il film".
Dietro la relazione amorosa, Dreams nasconde un discorso politico, anche se mai dichiarato apertamente. "Mi piace parlare di questi temi attraverso un legame intimo, non in modo diretto". spiega Franco, riguardo la forza di certe sequenze, ambientate a cavallo del confine tra America e Messico. "Se alcuni spettatori vogliono vedere il film solo come una storia d'amore, funziona anche così. Ma, naturalmente, riflette questioni più ampie: è un film politico, e questo è chiaramente visibile".