A quattro anni di distanza da Habemus Papam, Nanni Moretti è pronto a tornare al cinema con il suo nuovo film, Mia madre, che arriverà in oltre 400 sale il prossimo 16 aprile e che lo vede come sempre nelle vesti di produttore, sceneggiatore, regista e ovviamente anche attore. Durante la conferenza stampa romana che si tiene nel suo cinema, il Nuovo Sacher di Trastevere, si improvvisa anche moderatore e lo fa con il suo solito stile, tra il serio e lo scherzoso, ma con piglio fermo.
A chi gli fa notare che lui normalmente odia i giornalisti risponde con uno spontaneo "Sono qua no? Che altro devo fare?", a chi invece cerca di carpire qualche notizia in più su una possibile presenza a Cannes risponde: "Ah, giovedì annunciano il programma? Lo stesso giorno in cui esce il mio film? Ma tu guarda! Comunque concorso o fuori concorso io da Cannes accetto tutto." E non facciamo fatica a crederlo visto che l'amore che il festival e i francesi sembrano avere per il nostro Nanni, ma come sarà invece accolto questo Mia madre dal pubblico italiano?
Terminata la proiezione la risposta dei presenti è stata gelida, nemmeno uno sporadico applauso, ma per una volta viene da pensare che non si tratti di snobismo o di una scelta voluta da parte della critica presente, ma semplicemente di una reazione naturale ad un film che sa essere in alcuni momenti (quelli con John Turturro) davvero esilarante, ma nella parte finale è soprattutto una sentita, sincera e commovente riflessione sulla morte.
"Madame Bovary sono io"
Il Nanni/moderatore presenta tutti gli ospiti sul palco, ovvero i produttori, gli sceneggiatori del film ed ovviamente gli interpreti, dalla quattordicenne ed esordiente Beatrice Mancini alla straordinaria attrice teatrale Giulia Lazzarini, ma le parole più sentite sono per Margherita Buy, colei che "si è presa sulle spalle questo film e che, in 70 giorni di riprese, ne ha mancato solo uno, quello in cui abbiamo girato una scena senza di lei che poi infatti è stata tagliata".
Il personaggio di Margherita è quello in cui si ritrova di più lo stesso regista, soprattutto "per alcune caratteristiche come il senso di inadeguatezza", anche se non ha mai pensato in nessun modo di ritagliarsi per sé quel ruolo, ma anzi aggiunge che "fin dall'inizio protagonista era una donna, non mi ha mai sfiorato nemmeno minimamente l'idea di essere io al centro. Sono già diversi film in cui, felicemente, non sono più il protagonista. Mi piaceva poi l'idea di una regista donna, visto che nei film i registi sono sempre uomini".
Ciak, azione... stoooop!
Da parte sua Margherita Buy sembra essersi divertita un mondo nei panni della regista: "E' stato bello interpretare un ruolo che non conoscevo direttamente ma che comunque ho vissuto sulla mia pelle. Mi sono divertita a riprendere alcune caratteristiche di Nanni, alcuni atteggiamenti diciamo particolari. Ma la vera e propria goduria è stata potermi arrabbiare con gli attori. Urlare Stop! poi ha un potere incredibile!"
E non ci sono dubbi che si siano divertiti un po' tutti, soprattutto quando in scena c'è anche Turturro (assente giustificato a Roma causa lavoro) che si "è lasciato andare a diverse improvvisazioni, ma sempre molto appropriate. Ha aggiunto delle cose che funzionavano, per fortuna aveva degli attori che riuscivano a tenergli testa e che non rimanevano semplicemente spiazzati".
Un passaggio importante
A chi gli chiede il perché di questo film o a chi azzarda un paragone con La stanza del figlio e fa notare il cambiamento dei temi rispetto agli esordi Nanni risponde con grande sincerità: "A 20 anni non mi sarebbe venuto in mente di fare un film del genere, è ovvio che invecchiando si pensa di più alla morte. Ma a differenza de La stanza del figlio che veniva da una mia paura, questo film viene da un'esperienza realmente vissuta, un'esperienza che tanti di noi hanno affrontato o comunque dovranno affrontare".
E' il film della "maturità" questo per Nanni Moretti, il film che gli permetterà di mettere da parte insicurezze e dubbi? Secondo il regista no, anzi, a differenza di quanto sperato "quel senso di inadeguatezza è continuato a peggiorare, vorrei dire che sono cambiato o migliorato rispetto a 40 anni fa ma non è così. Per il futuro invece proprio non saprei, al contrario di molti miei colleghi io sono lento a fare film e al momento non ho nessuna idea su cosa mi succederà".