Per Wes Ball il cerchio si chiude: con Maze Runner - La rivelazione, nelle sale italiane dal primo febbraio, si conclude non solo la trilogia ispirata ai romanzi di James Dashner, in cui, in un futuro distopico, un gruppo di ragazzi è usato come cavie da laboratorio, ma anche una fase della vita del regista americano, la cui carriera dietro la macchina da presa è cominciata proprio nel 2014, con Maze Runner - Il labirinto.
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Per Ball il labirinto non è soltanto un espediente narrativo, ma anche una potente metafora, che lo ha accompagnato durante le sue prime esperienze su un set: "Rappresenta l'ignoto, l'idea di non sapere cosa ci sia dietro quell'angolo ma di doverci andare comunque" ci ha detto a Londra, all'anteprima europea del film, proseguendo: "Nel primo film era evidente: Thomas è il tipo che, di fronte all'ignoto, affronta il pericolo mentre gli altri si fanno da parte. Il labirinto cambia in continuazione e fuori ci sono diversi pericoli: è una metafora della crescita, del dover affrontare il mondo reale. In questo ultimo film si tratta di capire com'è questo mondo e decidere da che parte stare, capire chi si vuole essere. È una bella metafora".
Con soli tre film Ball ha dimostrato di avere un ottimo talento per le scene d'azione: lo si può vedere con quella che apre Maze Runner - La rivelazione, ispirata a una grande passione del regista, la saga di Indiana Jones: "Mi sono ispirato proprio a Indiana Jones e l'ultima crociata per la scena d'apertura, era il nostro riferimento. È un bell'inizio, come un western senza cavalli: è stato divertente farla".
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Leader e scienza
Nel corso della trilogia il protagonista Thomas (Dylan O'Brien) è diventato un vero leader: quali sono, secondo Ball, le qualità fondamentali che un buon leader dovrebbe avere oggi? "L'umiltà soprattutto. La capacità di ascoltare le persone, di essere coraggioso: la paura fa prendere decisioni sbagliate. Credo che queste siano le qualità fondamentali di un buon leader". Se Thomas dimostra sempre più di avere un grande coraggio, Teresa (Kaya Scodelario), la protagonista femminile, ha una fede incrollabile nella scienza, che la spinge a prendere decisioni difficili: "La scienza è fondamentale" ha detto Ball, spiegando meglio: "Per fortuna ci sono persone come Teresa, che pensano a un bene più grande, è proprio questo a renderla un personaggio interessante. A molte persone non piaceva dopo quello che aveva fatto nel secondo film, ma in questo li abbiamo messi alla prova: fa quello che ritiene giusto per un bene superiore, persino facendo del male a se stessa".
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