Mark Cousins al Biografilm: “Amo i film di Alice Rohrwacher”

Il regista britannico Mark Cousins ha presentato in anteprima italiana al Biografilm tre dei suoi progetti più recenti, in arrivo sulla piattaforma IWONDERFULL.

The Story Of Film A New Generation 3
The Story of Film: A New Generation, una scena del documentario

Tra gli ospiti speciali dell'edizione 2022 del Biografilm, festival bolognese dedicato alle opere biografiche, c'era Mark Cousins, cineasta noto per i suoi documentari sul cinema. In occasione della kermesse ha presentato in anteprima italiana i suoi tre film più recenti, in arrivo sulla piattaforma IWONDERFULL: The Story of Looking, la sua opera più personale, sulla questione dello sguardo in occasione di un intervento chirurgico agli occhi (disponibile dal 14 giugno); The Storms of Jeremy Thomas, ritratto del grande produttore inglese girato durante una delle sue recenti trasferte a Cannes in macchina (disponibile dal 17 giugno); e The Story of Film: A New Generation, capitolo aggiuntivo del documentario fluviale del 2011 sulla storia della Settima Arte (disponibile dal 17 giugno). "È bello avere tre film in questo festival, perché il programma in generale è molto interessante", ci ha spiegato Cousins via Zoom. "E Bologna per me è una casa via da casa, frequento la città dal 1985."

Mettersi a nudo

The Story of Film: il regista del film Mark Cousins insieme ad Abbas Kiarostami
The Story of Film: il regista del film Mark Cousins insieme ad Abbas Kiarostami

Sono tre i film che Mark Cousins ha portato al Biografilm per introdurli al pubblico italiano in vista della loro distribuzione su piattaforma. Tra questi c'è The Story of Looking, il più personale e autobiografico dei suoi lavori: è una riflessione sull'aspetto spettatoriale e sull'importanza dello sguardo, al cinema e nell'arte in generale, mentre il cineasta si appresta a farsi operare alla vista (intervento andato a buon termine, come ci ha detto durante una precedente intervista: la cataratta è stata rimossa e ora può fare a meno degli occhiali). "Sono felice di portare questo film al festival, perché è il contesto giusto in cui mostrare questo lavoro, in cui mi metto a nudo", dice il regista, che non sta parlando in senso figurato: c'è una sequenza dove lui è senza veli. "C'è molto calore umano qui a Bologna, e ci sono diverse opere di cineasti che esplorano identità varie; quindi, mi sento al sicuro in questo ambito."

Mark Cousins: "Nulla contro lo streaming, ma non farò film per le piattaforme"

Passioni italiane

Lazzaro felice: Adriano Tardioli e Luca Chikovani in un momento del film
Lazzaro felice: Adriano Tardioli e Luca Chikovani in un momento del film

Dato il contesto italiano della nostra nuova, breve chiacchierata, non possiamo fare a meno di chiedergli quali siano i film e i cineasti della nostra penisola che lo hanno particolarmente segnato nel suo percorso cinefilo. La risposta comincia con un'opera molto recente: "Amo il cinema di Alice Rohrwacher, e ho trovato fantastico Lazzaro felice. Andando più indietro, ero amico di Bernardo Bertolucci, e di lui ho sempre ammirato soprattutto Il conformista. E mi piacciono molto i film di Zurlini." E poi, andando veramente a ritroso, c'è un nome meno noto risalente a cento anni fa: "Elvira Notari [prima regista donna del cinema italiano, n.d.r.]. Ha fatto un film che si chiama È piccerella [presentato in versione restaurata a Bologna durante il Cinema Ritrovato nel 2018, n.d.r.], è assolutamente fantastico."

The Story of Film: A New Generation, la recensione: cinefilia 2.0