A pochi mesi dal trionfo al 71° Festival di Cannes con Dogman di Matteo Garrone che gli è valso il premio per la miglior interpretazione maschile, Marcello Fonte approda al Torino Film Festival 2018 da protagonista di un documentario incentrato su di lui, diretto da Maria Tilli dal titolo Sembravano applausi. Chi ricorda il discorso di Fonte al ricevere il premio sul palco del Grand theatre Lumiere a Cannes, ritroverà le parole dell'attore nel titolo del documentario: "Da piccolo, quando ero a casa mia e pioveva sopra le lamiere, chiudevo gli occhi e mi sembrava di sentire degli applausi. Ora gli applausi mi arrivano veramente, calorosi, e sento che la mia famiglia è il cinema, e voi".
Ogni problema è affrontabile
Mentre la telecamera di Maria Tilli lo segue prima, durante e dopo le riprese di Dogman, Fonte dialoga con la macchina da presa e coinvolge lo spettatore in quell'avventura strana che è stata la sua vita negli ultimi anni. Le sue difficoltà Marcello Fonte le ha affrontate con un invidiabile ottimismo che lo porta ad affermare che "non ci sono problemi che non si possono affrontare". Lo conferma tutt'oggi: "ci credo ancora che ogni problema si può risolvere quando lo si vuole. Quando vedi il problema è perché comunque lo puoi affrontare nella vita e hai le forze per farlo, lo dicono anche i grandi libri e i grandi maestri orientali. Credo fortemente che sia importante avere la voglia e fare il gesto di azione e non solo lamentarsi del problema". Con questo credo, Fonte sembra attaccare in maniera gentile ma ironica l'abitudine tutta italica di lamentarsi senza far niente per risolvere le cose: "Si discute di una carta a terra e non si fa il gesto di pigliare sta ca..o di carta e cambiare le cose.
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Le paure di un artista
A sentirlo parlare, con quell'entusiasmo per ogni piccola cosa, e con quella forza che lo ha fatto perseverare nel suo perseguire l'arte, il teatro, dormendo in scantinati e lasciandosi dietro una famiglia che lo ama, si direbbe che Fonte non ha paura di nulla. L'attore però dissente e declina le sue paure più recondite: "Ho paura di tutto, di sbagliare, di non fare le cose giuste, di tutte le cavolate che dico. La mia paura più grande è morire senza aver fatto quello che volevo". Alla famiglia ed a sua madre va poi sempre un pensiero particolare: "Ho paura di quando mia madre non ci sarà più e di aver perso tutta la mia vita dietro al mio sogno. Lei a quest'ora avrà già il caffè su fuoco".
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Cannes, la mamma... e le galline
"Capite veramente Marcello quando incontrate la sua mamma". Maria Tilli parla cosi del suo viaggio all'interno del mondo di Marcello Fonte, il suo paese natio e la sua famiglia. In un dialogo esilarante tra Marcello e la mamma, lui la rimprovera di non essere andata a Cannes per non lasciare sole le galline. Di lei Fonte dice: "Matteo se la voleva portare a Cannes, era disposto a portare anche le galline ma lei non ne h voluto sapere".
Marcello diviso tra amore e vocazione
Un unico amore nella vita di Marcello, una ragazza con cui condivideva affetto, la messa della domenica e il teatro. Lei si è ritirata in convento, nonostante la corte spietata dell'attore e il suo amore appassionato. "Lei si è fatta suora e io mi sono fatto"suoro" scherza Fonte e spiega: "Io anche pratico il bene facendo questo mestiere, lei ha avuto la vocazione di vestirsi ed io di spogliarmi metaforicamente e mettermi a nudo nei miei sentimenti"
Hollywood, i nuovi progetti e un romanzo
Grazie a Dogman, Fonte è sbarcato ad Hollywood. Il mondo patinato dell'industria cinematografica americana vista da Marcello: "Troppe bandiere, ogni casa ti deve ricordare che sei americano, se non hai la carta di credito non sei nessuno e la domanda primaria che ti fanno è quanto fatturi l'anno. Non puoi basare la tua felicità sulla Ferrari perché poi quando non ce l'hai più, come fai?. La mia Ferrari ce l'ho dentro!"
Oltre al teatro, passione costante, due nuovi film all'orizzonte per l'interprete di Dogman: Vivere di Francesca Archibugi e Via dall'Aspromonte di Mimmo Calopresti. "Per la Archibugi sono un perito industriale" racconta Fonte "uno preciso che aggiusta e colleziona cellulari, un personaggio abbastanza particolare". È uscito da poco il suo romanzo: Notti Stellate edito da Einaudi