Mai fidarsi di mia figlia, la recensione: un thriller a bassa tensione

La recensione di Mai fidarsi di mia figlia, film per il mercato televisivo dove un uomo accoglie nella sua nuova famiglia la figlia avuta da una precedente relazione, con conseguenze pericolose. Stasera su Rai 2 e disponibile su RaiPlay.

Mai fidarsi di mia figlia, la recensione: un thriller a bassa tensione

La giovane Samantha è cresciuta con la madre, mentre il padre Greg l'ha abbandonata quando era ancora una bambina per costruirsi una nuova famiglia, formata dalla seconda moglie Katie e dai figli poi nati dalla nuova relazione, Lauren e Tommy, entrambi nel complesso periodo adolescenziale. Ma un giorno Sam fa ritorno per andare a vivere insieme a loro, offrendo a Greg una opportunità per rimediare agli errori del passato e svolgere finalmente il suo dovere paterno.

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Mai fidarsi di mia figlia: una scena del film

Come vi raccontiamo nella recensione di Mai fidarsi di mia figlia, inizialmente le cose nonostante qualche comprensibile screzio sembrano procedere per il verso giusto, ma con il passare dei giorni Sam comincia a manifestare un carattere instabile e insofferente, al punto da provare una crescente gelosia nei confronti della matrigna e dei suoi fratellastri, convinta che questi le abbiano rubato la vita che spettava a lei. E allora mette in atto un folle piano nel tentativo di rovinar loro l'esistenza, destabilizzando al contempo il legame con quel padre ritrovato che ora vuole tutto per sé.

Follia portami via

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Mai fidarsi di mia figlia: una scena del film

Continuiamo a esplorare il vastissimo universo delle produzioni Lifetime, trasmesse Oltreoceano sul relativo network tematico, con questo Mai fidarsi di mia figlia, ennesimo thriller che come sottolinea già l'improbabile titolo italiano - quello originale era un ancor più esplicativo A Daughter's Plan To Kill - ci vede alle prese con la figura di una giovane psicopatica in procinto di scatenare la propria furia sulle persone che le stanno vicino. Un gioco narrativo stantio e prevedibile che nell'ora e mezzo di visione si adagia come prevedibile sui più svariati stereotipi, con questa mina vagante pronta a scuotere la tranquillità di questa allegra famigliola che sembrava incarnare il tipico stereotipo dell'American Dream.

Ogni famiglia infelice è infelice a suo modo

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Mai fidarsi di mia figlia: un frame del film

Una coppia tranquilla, lui con un lavoro in grado di garantire una certa agiatezza economica, e due figli-modello che frequentano il liceo, il tutto incorniciato in una di quelle canoniche dimore unifamiliari simbolo di molte zone degli Stati Uniti. Questo residenziale sobborgo newyorchese fa da sfondo alla discesa nella follia dell'effettiva villain, la cui rabbia è pur scatenata da un trauma comprensibilmente imputabile a quella figura paterna che, qui oppresso dal senso di colpa, non riesce a capire quanto stia succedendo davanti ai suoi occhi. La sceneggiatura ricorre così a forzature assortite per giustificare l'ingenuità dei vari personaggi coinvolti, adagiati non soltanto su un imprinting abbastanza netto ma anche al centro di situazioni più o meno controverse quali fossero inermi vittime in balia degli eventi.

I ruoli si ribaltano

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Mai fidarsi di mia figlia: un'immagine del film

Ecco così che la sola a vederci giusto, e a conti fatti vera protagonista del film, è la figura della "matrigna" Katie, in una sorta di versione antitetica di quanto accadente nell'archetipo cenerentoliano - o cinderelliano che dir si voglia - pronta a risolvere l'inghippo proprio quando il pericolo era sempre più estremo e vicino. Non che Mai fidarsi di mia figlia possa contare su una tensione degna di tal nome, con tanto di musichette ad hoc a sottolineare i momenti di presunta suspense e una generale incredulità da parte del cast che nega qualsiasi aria di ipotetica verosimiglianza al racconto che si perde nella propria inconsistenza, figlio di logiche narrative e di relativa messa in scena ancorate a un pubblico televisivo che si fa andar bene tutti i cliché del caso.

Conclusioni

Una tranquilla famigliola viene sconvolta dall'entrata in pianta stabile dell'altra figlia dell'uomo, avuta da una precedente relazione, che ora è alla ricerca del tempo perduto. Peccato che rabbia e gelosia le abbiano fatto architettare un piano diabolico che vede la matrigna e i fratellastri quali potenziali vittime. Come vi abbiamo raccontato nella recensione di Mai fidarsi di mia figlia, quest'ennesimo thriller televisivo targato Lifetime segue un canovaccio abusato, con situazioni ipoteticamente tensive aventi luogo tra le mura domestiche, tra segreti e bugie e tradimenti dalle conseguenze potenzialmente mortali: niente di nuovo, come prevedibile.

Movieplayer.it
1.5/5
Voto medio
3.8/5

Perché ci piace

  • Niente da segnalare.

Cosa non va

  • Narrazione scontata e prevedibile, poco supportata dal lavoro, svogliato, del cast.
  • Tensione ai minimi termini per via di una regia anonima e scolastica.