Ma che musica maestro!

Il festival di Venezia ricorda attraverso il cinema la musica italiana: dall'opera di Puccini al musicarello anni '60 di Modugno, al mitico Yuppi Du di Celentano.

Un ampio salto temporale e stilistico divide l'attività musicale di Giacomo Puccini, maestro dell'opera classica vissuto tra l'800 e il '900, e le commedie musicali basate sulle canzonette in voga tra i giovani a cavallo degli anni '50 e '60, ma il cinema di Venezia le avvicina per un trionfo di musica italiana.
Il film Puccini e la fanciulla, diretto da Paola Baroni e Paolo Benvenuti, ha ricostruito un frammento della vita del grande compositore, uno degli episodi più oscuri della biografia del musicista: il misterioso suicidio della sua giovane cameriera, Doria Manfredi. Il lungometraggio, fatto di soli suoni e voci fuori campo, è stato applaudito nei primi giorni della Mostra nella sezione Fuori Concorso. La musica di Puccini risuonava in sottofondo lunga la passeggiata che costeggia le sale cinematografiche del Lido, così come l'allegro motivo di "Volare" di Domenico Modugno.

Una delle canzoni italiane più famose al mondo, diventò nel 1959 il film Nel blu dipinto di blu, diretto e interpretato dallo stesso cantautore e considerato come il primo musicarello.
La storia costruita intorno ad una delle hit anni '50 più celebri tra i giovani dell'epoca lanciò un nuovo genere, un cinema che si basava totalmente sul successo di una canzone imbastendovi intorno una storia il più delle volte romantica. Il film d'esordio di Modugno è stato inserito tra gli Eventi Fuori Concorso del festival veneziano, insieme ad un altro suo successivo lavoro come regista e attore, Tutto è musica del 1963.
La moda dei musicarelli ha investito l'Italia per oltre un decennio, proponendo ripetutamente più o meno le stesse trame e interpreti di contorno. La forza di queste pellicole era la presenza delle star del mondo della musica come Gianni Morandi, Renato Carosone, Mina, Laura Efrikian, Bobby Solo, Albano e Romina Power, che a quei tempi richiamano in massa il pubblico più giovane.
Con l'arrivo degli anni '70 ci fu un'evoluzione, figlia dell'influenza dei musical americani come Hair, Jesus Christ Superstar e La febbre del sabato sera. Il primo italiano a tentare la stessa strada fu Adriano Celentano, dirigendo e interpretando nel 1975 Yuppi Du. Il film, che esordì al Festival di Cannes, non è solo una commedia dalla memorabile comicità, ma un'opera d'incredibile attualità che affronta temi impegnativi come le morti sul lavoro, la disoccupazione e l'inquinamento.
Venezia 2008 celebra il ritorno di Adriano Celentano e Claudia Mori - altra interprete del film insieme a Charlotte Rampling - proiettando la versione restaurata e nuovamente missata di uno dei film che ha unito in modo indelebile cinema e musica in Italia.