Lupin the IIIrd - La stirpe immortale, recensione: un film esplosivo ma imperfetto

Arriva al cinema Lupin the IIIrd - The Movie - La stirpe immortale, l'ultimo film dell'arco narrativo raccontato dal regista Takeshi Koike: un'opera imperfetta ma dal design irresistibile.

Una immagine di Lupin the IIIrd - La stirpe immortale

È il criminale più famoso della letteratura e del cinema e Monkey Punch l'ha reso anche un'icona della cultura pop. Stiamo parlando di Lupin III, il ladro gentiluomo che abbiamo imparato ad amare decenni fa anche nella sua incarnazione animata: un lungo franchise fatto di serie e film ai quali hanno messo mano grandi autori come Hayao Miyazaki e Sōji Yoshikawa.

Lupin The Iiird The Movie La Stirpe Immortale Lupin Immagine
Una scena del film

Quello che abbiamo davanti ora, Lupin the IIIrd - The Movie - La stirpe immortale, in uscita l'11 dicembre nelle nostre sale, è infatti il nuovo capitolo di un universo narrativo iniziato con Lupin the IIIrd - La lapide di Jigen Daisuke e che si è focalizzato su ciascun personaggio della banda di onorevoli malviventi: la conclusione (anche se molti elementi rimangono aperti) di un viaggio che ha accontentato i nostalgici e allo stesso tempo rinfrescata l'immagine del celebre personaggio che, nelle sue varie incarnazioni animate, si rinnova costantemente fin dagli anni settanta.

Un nemico invincibile per Lupin

Lupin The Iiird The Movie La Stirpe Immortale Frame
Il misterioso antagonista

In questa ultima avventura Lupin dovrà fare i conti con un avversario tanto temibile quanto oscuro. Dopo aver visto il suo castello andare in fumo insieme a tutti i suoi cimeli, il ladro e la sua banda decidono di accogliere la sfida del misterioso attentatore che, tra le ceneri, gli lascia una mappa intimandogli di presentarsi sulla sua isola. Inseguito dal tenace Zenigata, il ladro scopre ben presto che dietro la contesa c'é colui che ha manovrato nell'ombra tutti i sicari conosciuti nei precedenti film: un essere all'apparenza ultraterreno che nessuno sembra essere in grado di sconfiggere. Per Lupin, Jigen, Goemon, Fujiko e Zenigata inizia così una corsa contro il tempo per non soccombere alle insidie dell'isola e all'invincibile sfidante.

Qualche problema di equilibrio

Lupin the IIIrd - The Movie - La stirpe immortale è un film fatto di contrasti: di elementi estremamente positivi uniti ad altri che, invece, non riescono a convincere del tutto rendendolo un lungometraggio che pecca, in più di un'occasione, di equilibrio. La narrazione, infatti, dopo un inizio dirompente patisce un brusco calo di ritmo che non riguarda solo l'azione ma anche la trama generale.

Lupin The Iiird The Movie La Stirpe Immortale Lupin Scena
Lupin in un momento del film

Il racconto, nel focalizzarsi su gli antagonisti, perde un po' di vista il personaggio principale: quel Lupin astuto e scanzonato del quale non riusciamo però a comprendere la profondità. In questo ultimo lungometraggio un po' tutti i personaggi subiscono poi la stessa sorte: rimangono in superficie penalizzati da una costruzione che procede per stereotipi ed elementi già visti, aggiungendo poco o nulla ciò che già conoscevamo su di loro.

Un design incredibile

Lupin The Iiird The Movie La Stirpe Immortale Jigen
Jigen in una scena di Lupin the IIIrd - La stirpe immortale

Ad esser invece veramente ben realizzata è tutta la componente visiva dell'opera. Takeshi Koike, che nella sua lunga carriera ha lavorato come animatore per grandi capolavori del genere anime, dimostra come anche alla regia la sua primaria attenzione fosse per le immagini, il tratto e il movimento. Il character design, infatti, è incredibilmente accattivante, con un tratto grafico deciso e spesso. Anche le animazioni risultano di ottimo livello, fluide ed iperdinamiche nelle tantissime scene di inseguimenti e lotta. Lupin the IIIrd - The Movie - La stirpe immortale risulta essere quindi un film senza grandi contenuti ma fatto di puro intrattenimento e adrenalina.

Conclusioni

Lupin the IIIrd - The Movie - La stirpe immortale è un film che fatica a restare in equilibrio. Conclusione della saga diretta da Takeshi Koike, presenta diversi problemi dal punto di vista narrativo, perdendo di ritmo, specialmente nella parte centrale, e affidandosi a una caratterizzazione un po' troppo superficiale dei personaggi. Ottima invece la parte visiva dell'opera con un character design irresistibile e animazioni estremamente ben realizzate che lo rendono un prodotto dedito all'intrattenimento fisico e non narrativo.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
4.0/5

Perché ci piace

  • L'accattivante character design dei personaggi.
  • Le animazioni fluide e iperdinamiche.

Cosa non va

  • La narrazione sbilanciata.
  • La scrittura dei personaggi piuttosto superficiale.