Il Luna Park di Isabella Aguilar ha aperto i battenti su Netflix. Un altro Original italiano ha debuttato in piattaforma con i suoi primi sei episodi, una prima stagione che tradisce l'intenzione di voler proseguire la storia impostata fin qui e che speriamo riceva presto il rinnovo per andare avanti. La serie racconta dell'incontro tra due sorelle gemelle separate alla nascita e cresciute in due contesti socio-economici diversi, tra il mistero alla base della loro separazione e le storie dei personaggi di contorno, sullo sfondo della Roma affascinante degli anni della Dolce Vita e quel contesto da Luna Park che aggiunge un tono suggestivo alla storia. Ne abbiamo parlato con due dei protagonisti: Lia Grieco, esordiente interprete di Rosa, una delle due sorelle, ed Edoardo Coen, che porta in scena Matteo.
La video intervista a Lia Grieco ed Edoardo Coen
Luna Park, la recensione: Due sorelle divise nella Roma degli anni '60
Due anime semplici
Ci siamo fatti raccontare i personaggi di Rosa e Matteo dai loro interpreti ed è venuto fuori un punto in comune: l'ingenuità e una sorta di purezza che li contraddistingue. "È stato difficile approcciarmi a questo personaggio" ci ha raccontato Lia Grieco della sua Rosa, "perché a una prima lettura poteva sembrare una ragazza un po' frivola e superficiale, ma essendo scritto molto bene sono venuti fuori mille aspetti di Rosa, mille colori, mille particolari. Una volta approfondito il personaggio è stato molto semplice amarla." Un lavoro complesso anche per un altro motivo: "Nei film degli anni '60 non troviamo personaggi femminili così emancipati e non avevo riferimenti da quel punto di vista", per questo il ruolo è risultato ancora più interessante da sviluppare.
Edoardo Coen ci ha invece raccontato il primo approccio col suo Matteo: "il primo giorno in cui sono arrivato sul set, ancora prima di girare, Isabella Aguilar mi spiegò che aveva poco da dirmi, che Matteo è un puro, un puro di cuore, e mi dette come riferimento generico Hugh Grant." Una purezza che Edoardo Coen è stato bravo a incarnare e mettere in scena in Luna Park. "Quello che mi piace di lui" ci ha detto ancora "è un'ingenuità simile a quella di Rosa, la sua tenerezza, il suo essere così spaventato di fronte a cose che oggi può vivere anche un ragazzino." Tempi che cambiano che si notano anche in questi dettagli relativi ai personaggi, attuali seppur distanti dalla contemporaneità.
Il fascino immortale di Roma
Matteo e Rosa sono due delle figure che si muovono sullo sfondo di una Roma degli anni '60 ricostruita con cura, per quello che è uno dei pregi principali della serie Netflix, nonché uno degli aspetti che può incuriosire maggiormente il pubblico internazionale secondo i due interpreti. "Credo che l'Italia degli anni '60 provochi molta fascinazione nel pubblico, soprattutto all'estero. Il mito della Dolce Vita, via Veneto, quel mondo lì." È d'accordo Edoardo Coen: "Anche a livello di costumi siamo i più bravi al mondo e penso che Roma sia un set a cielo aperto. Ogni volta che ci sono gli esterni resti a bocca aperta e per qualcuno che vive lontano da tutto questo, che per noi è la normalità, sia incredibile."
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