C'è fascino e la giusta atmosfera in Luna Park, la serie Netflix scritta da Isabella Aguilar e in catalogo dal 30 settembre. Al netto di qualche problema nella costruzione della storia che abbiamo evidenziato e che potete leggere nella nostra recensione, c'è tanto da cui parlare e approfondire riguardo il nuovo Netflix Original di casa nostra. Ce lo siamo fatti raccontare dai protagonisti, da un nutrito gruppo di protagonisti, a cominciare dalle due sorelle Lia Grieco e Simona Tabasco, così come dalla stessa autrice e showrunner della serie. Una chiacchierata in cui abbiamo potuto approfondire sia gli anni in cui la storia è ambientata che l'importanza di due donne forti al centro del racconto, che il ruolo della musica come accompagnamento.
Roma e gli anni '60
Uno dei principali punti di forza della serie è la ricostruzione della Roma degli anni '60 in cui si sviluppano le storie e abbiamo chiesto ai protagonisti cosa li affascinasse di più di quegli anni, ma anche cosa sono contenti che sia ormai passato. "Una cosa bella da riportare in vita sul set" ha spiegato Alessio Lapice, "è la vitalità delle persone del periodo, la loro energia e il loro modo di essere famelici di vita. Paradossalmente nel nostro 2021 in cui sembra che siamo aperti ed evoluti, abbiamo più filtri." Per Edoardo Coen sono invece i grandi formalismi a essere indicativi di quegli anni, "una cosa che mi affascina ma che insieme sono contento che si siano superata". C'era tanta costruzione, tanta facciata, che si è "rivelata una menzogna" secondo Coen, "c'è più onestà oggi e la gente si fa molti meno problemi".
"Per il mio ruolo" ha spiegato invece Gugliemo Poggi che interpreta Giggi Gabrielli, fratello di Rosa, "ho dovuto trovare un linguaggio, mediare tra il personaggio che ti viene dato e qualcosa che rientra in dei canoni. Quello che mi ha colpito è la voglia di buttarsi alle spalle non solo la guerra ma un'idea di silenzio. In questo senso, con questa voglia di divorare la vita, non mi sembra del tutto distante da quello che abbiamo vissuto negli ultimi tempi". Una sensazione provata durante le riprese in un periodo difficile, che portava i membri del cast a voler stare insieme e in contatto. C'era anche fermento e la "sensazione che qualcosa dovesse succedere" ci ha detto Lia Grieco, ma il contraltare di una condizione della donna che per fortuna è migliorata, o quantomeno iniziata a migliorare.
Luna Park: Lia Grieco ed Edoardo Coen raccontano i loro personaggi
Storia di due sorelle
Uno sfondo sul quale si muovono le due protagoniste interpretare a Lia Grieco e Simona Tabasco. "È stato molto interessante cercare di costruire questi personaggi" ci ha spiegato Lia Grieco, "perché abbiamo dovuto informarci sia dal punto di vista politico e storico. Abbiamo visto molti film degli anni '60 per capire stile, atteggiamento, postura. Sicuramente è stato difficile perché molte cose non ci appartengono più sia dal punto di vista culturale che comportamentale. Ma essendo personaggi scritti in modo autodeterminavo, per fortuna, ci si può riconoscere molto bene."
È d'accordo con lei la collega Simona Tabasco, che dà vita a Nora: "Ho trovato che fosse tanto già scritto. Quando l'ho letta mi è sembrata una ragazza libera che non volesse seguire nessuno schema, perché cresciuta in una famiglia di giostrai in cui non c'erano molte regole." Di una cosa è però certa l'attrice: "I personaggi femminili di questa serie sono tutti diversi dalle donne che conosciamo, a partire da Rosa a Nora, alla nonna e le due mamme che in qualche modo cercano la verità e di andare a fondo alle cose." C'è curiosità anche sulle ispirazioni per la storia delle due protagoniste, suggerendo una vicinanza con L'amica geniale, ma "non è stato uno dei riferimenti" ha spiegato la Aguilar, "anche se è una saga di romanzi e una serie che amo molto. Vi farò ridere, ma c'è molto più Frozen che L'amica geniale nel rapporto tra le due sorelle."
Il ruolo della musica
Un elemento importante della serie è la musica, che Isabella Aguilar ha potuto approfondire nel corso del nostro incontro. "Ci sono tre grandi fonti musicali" ha spiegato l'autrice, "una è la musica dell'epoca" rappresentata per esempio da una cover live di Gino Paoli o 24 mila baci, "a questa si affianca la non original soundtrack, per la quale abbiamo fatto scelte più coraggiose, una colonna sonora fuori dal tempo composta da brani che amavamo ma che avessero un filo conduttore sia nei testi che nelle emozioni." Si tratta di soft rock e rock tradizionale che arriva fino alla contemporaneità, con brani di Florence + The Machine, David Bowie o Muse. "Essendo una serie pop" ha aggiunto l'autrice di Luna Park, "pur avendo un impianto assolutamente filologico sulla ricostruzione storica, abbiamo voluto creare un collegamento con l'oggi più libero e forte sulle musiche", d'accordo con la produzione e Netflix.
Il futuro di Luna Park
E a proposito di produzione sarà ovviamente Netflix a scegliere se proseguire o meno il cammino di Luna Park, una volta valutata la risposta del pubblico. Un futuro in cui speriamo per poter conoscere gli sviluppi pensati dall'autrice per le tante storyline messe in piedi, e per quel cliffhanger finale che lascia gli spettatori con il fiato sospeso. "La seconda stagione sulla carta esiste" ha commentato Isabella Aguilar al riguardo, "la serie è idealmente pensata in tre stagioni e speriamo di poterle realizzare." Non possiamo che unirci alla sua speranza e aspettare fiduciosi!