L'ultima volta in Italia l'abbiamo incontrata alla scorsa Mostra D'Arte Cinematografica di Venezia, l'edizione 81, tra gli interpreti di Leurs enfants après eux, diretta dai gemelli Ludovic e Zoran Boukherma. Ritroviamo a Roma l'attrice francese Ludivine Sagnier, tra gli ospiti del XV Rendez Vous - Festival del cinema francese, a presentare Sotto Le foglie di François Ozon, in sala con BIM.

Il film segna il ritorno dell'attrice su di un set diretto dal regista di 8 donne e un mistero, film che l'aveva consacrata al grande pubblico francese ed internazionale, nonostante sia stata un enfant prodige, con il primo film girato a soli 9 anni, Voglio tornare a casa! di Alain Resnais.
Del mix di generi, tra commedia, dramma, giallo e noir di cui si compone il film, Sagnier non si pronuncia ma chiarisce che per ogni film di Ozon ci sono molteplici interpretazioni: "François si diverte tantissimo con il pubblico a non fornire mai soluzioni perché vuole che ciascuno spettatore elabori il proprio punto di vista sulla base del suo vissuto".
Sotto le foglie: intervista a Ludivine Sagnier

Al Festival di San Sebastian dove il film ha ricevuto il premio della giuria per la migliore sceneggiatura, in conferenza stampa, Sagnier ha dichiarato di comprendere che il suo personaggio, Valérie, alla prima apparizione nel film, non susciti simpatia. In effetti, Ozon ha consegnato a Ludivine Sagnier un personaggio controverso: la figlia intollerante della protagonista, l'81 enne Michelle, interpretata dalla magnifica Hélène Vincent. È Valérie a rompere definitivamente gli equilibri del piccolo mondo bucolico del villaggio della Borgogna dove Michelle l'ha aspettata per passare le vacanze con lei e il nipote Lucas. Complice un errore di Michelle nella raccolta di funghi abituale che sfocia in un'intossicazione ai danni della sola Valeriè, il film prende una piega noir proprio per gli avvenimenti che segneranno il distacco della donna dalla, inspiegabilmente, odiata madre.
Ludivine Sagnier ci descrive così il suo personaggio: "Valerie è una donna che è cresciuta in campagna con una madre che ha sicuramente un passato un po' burrascoso ed è piena di risentimento. Vive un momento difficile della sua vita con una separazione, è sempre estremamente rabbiosa, senz'altro non è facile provare empatia nei suoi confronti. Nel corso del film il pubblico impara a conoscerla".
Da Swimming pool a Sotto le foglie
Non sarà stato facile per Ludivine Sagnier comprendere a pieno questo suo personaggio controverso, soprattutto perché, come aveva già dichiarato nelle interviste per Swimming pool, l'ultimo film girato con Ozon, il regista non concede spiegazioni o domande sui personaggi che scrive. "Così come il pubblico deve essere libero di interpretare il film, vale lo stesso per gli attori. Valeva per Swimming pool e vale ancora adesso per Sotto le foglie - precisa. Naturalmente non dà alcuna risposta a noi attori che devono comunque essere in grado di capire il personaggio, sulla base delle proprie sensibilità."

Nei vent'anni di pausa da un film con Ozon, Sagnier ha collezionato una ventina di titoli, a partire proprio da un altro film realizzato in quello stesso 2003 di Swimming Pool: Peter Pan di P.J. Hogan in cui interpretava Campanellino. Alla luce di queste esperienze accumulate, le chiediamo come è cambiata professionalmente e come, secondo lei, è cambiato François Ozon, da sempre un passo avanti in quanto a rappresentazione femminile sul grande schermo. "Cominciando da me, io sono cambiata veramente tantissimo - esordisce - l'ultima volta che ho lavorato con Ozon erano vent'anni fa, io non avevo alcun tipo di fiducia in me stessa, avevo il terrore di deludere lui e gli altri. Sono stati necessari tutti questi anni per una mia crescita sia privata che professionale. Nel frattempo sono diventata madre, ho lavorato con una serie di registi, mi sono affermata e ho acquisito consapevolezza quindi indubbiamente io sono cambiata moltissimo e questo ha fatto sì che il mio piacere di ritrovare Ozon su questo set dopo vent'anni fosse potenziato da quello che io adesso so dell'esperienza di fare cinema".
E François Ozon? "lui non è cambiato - risponde sicura - un suo set è sempre estremamente gradevole, perché è molto creativo, molto vivace, è centro pulsante della creazione del suo film perché è lui che inquadra, c'è lui dietro la macchina da presa e lavorare con lui è un grande piacere".
Personaggi femminili nel cinema di Ozon
Il cinema di François Ozon è costellato di personaggi femminili, a partire dall'iconico 8 donne e un mistero, dove ha messo insieme grandissimi attrici francesi di diverse generazioni come Catherine Deneuve, Fanny Ardant, Isabelle Huppert, Emmanuelle Béart, Virginie Ledoyen e ovviamente Sagnier, passando per Angel con Romola Garai fino a Potiche con Deneuve e Giovane e Bella con Marine Vacth. Quando la interroghiamo proprio sulla rappresentazione delle donne nel cinema di Ozon, Ludivine Sagnier è pronta a rispondere, consapevole che il regista francese sta superando se stesso: "vent'anni fa, già quando girammo Swimming Pool, la stampa parlò tanto del fatto che lui avesse attribuito un ruolo da protagonista a Charlotte Rampling che allora aveva già più di 50 anni. Fu considerato estremamente coraggioso per questa scelta. Vent'anni dopo - aggiunge - oggi viene riconosciuto il suo coraggio per aver reso protagonista Hélène Vincent che di anni ne ha 80. Chissà, forse tra altri 10-15 anni darà un ruolo a un'attrice centenaria".