Coppia meglio assortita non ha mai calcato il selciato di Locarno. Bob Byington e David Krumholtz, regista e interprete di Lousy Carter, nostro colpo di fulmine del Concorso di Locarno 2023, danno spettacolo con una serie di serrati ed esilaranti botta e risposta da cui trapelano affetto e complicità. Krumholtz è stato coinvolto dal regista di Frances Ferguson nella sua nuova commedia, incentrata su un professore di letteratura che tiene corsi esclusivamente su Il grande Gatsby a cui viene diagnosticata una malattia mortale. Con solo sei mesi di vista davanti a sé riuscirà il mediocre Lousy a riprendere le fila della sua esistenza prima che sia troppo tardi?
"Da tempo io e Bob volevamo lavorare di nuovo insieme" spiega David Krumholtz, parlando della genesi della commedia amara. "Lui mi ha inviato la sceneggiatura di Lousy Carter. Fin dal nome di tratta di un personaggio piuttosto discutibile, pessimo nelle relazioni sociali. Ho letto tutta lo script e poi ci siamo parlati". Bob Byington lo interrompe esclamando: "Io ricordo che tu non avevi letto la fine. Racconti quel che vuoi raccontare".
Un protagonista impacciato e irresistibile
Ma da dove nasce un personaggio così tenero e impacciato come Lousy Carter? David Krumholtz rivela somiglianze e differenze con una creatura che condivide chiaramente un sottofondo autobiografico col suo autore, ma che ha preso forma grazie alla performance del poliedrico interprete americano che a breve vedremo in Oppenheimer: "Come Lousy non sopporto gli sciocchi, a volte resto senza parole e ho le mie ossessioni. Credo che lui sia molto curioso ed egocentrico, un altro aspetto che condivide con me".
Pur essendo un professore e un intellettuale, l'aspetto di Lousy Carter che salta principalmente agli occhi durante il film è la sua fisicità, la sua natura impacciata, gli sguardi stralunati di fronte alla disavventura in cui si trova coinvolto. Parlando del lavoro sul corpo, Krumholtz spiega divertito: "Ero grasso. Per prepararmi sono ingrassato, più sei grasso più sei divertente. Da giovane avevo la reputazione di sex symbol, come M. Night Shalaman, ma negli ultimi anni ho fatto un grande sforzo per imbruttirmi. E poi, quando recito, mi piace nascondermi. Crea interesse nel pubblico". Tra il serio e il faceto, Bob Byington spiega: "Ho chiesto a dozzine di attori che hanno rinunciato, allora ho chiamato David. Avevamo un paio di altre possibilità, lui poteva interpretare il migliore amico o un altro personaggio, ma alla fine l'ho voluto come protagonista. Il mio lavoro è essere sicuro che sul set si senta protetto e a suo agio, devo stabilire il perimetro per gli attori, ma trovo che lui sia perfetto. Non riesco a immaginare qualcun altro per il ruolo di Lousy".
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Da Nabokov e Francis Scott Fitzgerald a Woody Allen
Vero e proprio saggio di scrittura comica, Lousy Carter attinge a un retaggio umoristico che va da Woody Allen alla stand-up comedy. Bob Byington spiega di aver lavorato a lungo sul copione limando il linguaggio fino a ottenere battute estremamente precise: "Ho letto a voce alta con alcuni amici per vedere cosa funzionava e cosa no. L'abbiamo riletto sette o otto volte. Ho permesso l'improvvisazione solo ai membri del cast più esperti, gli altri si dovevano attenere al copione alla lettera".
Il legame della commedia con la letteratura nasce dalla presenza di due romanzi che rappresentano uno dei leit motiv, Il grande Gatsby, l'unico libro su cui verte il corso di Lousy Carter al college, e Risata nel buio di Vladimir Nabokov. "Adoro Il grande Gatsby, l'ho scelto per questo" ammette Bob Byington. "Per quanto riguarda Nabokov e Risata nel buio, che Lousy cerca disperatamente di adattare in un film d'animazione da anni, ero consapevole dell'assonanza tra il romanzo Lolita e il fatto che Lousy prova a sedurre una delle sue studentesse. Aggiunge un altro livello alla storia. Dopo aver fatto un sacco di soldi con Lolita, Nabokov si è trasferito a vivere qui in Svizzera in un hotel. David, lo sapevi?".
Un film pieno di sorprese
"Non mi piace quando non mi sento adatto al ruolo" confessa David Krumholtz in un accesso di sincerità. "E in questo film non mi sono mai sentito adatto, è una sensazione dolorosa che però produce le migliori performance". Bob Byington lo interrompe: "Per me eri perfetto". Ripensando alla sua lunghissima carriera al cinema e in tv, l'attore confessa: "Non scelgo i ruoli, sono loro che mi scelgono. Lavoro tantissimo, cerco un certo livello di qualità e mi piace incassare tanto, ma non credo che accadrà con questo film".
Lousy Carter, che vede nel cast in ruoli irresistibili anche Olivia Thirlby e Macon Blair - che risiede a Austin, la città in cui il film è ambientato - contiene anche una sorprendente scena dopo i titoli di coda che non anticipiamo per non rovinare la sorpresa. "Le persone non si aspettano una scena dopo i titoli di coda da un film come questo" spiega il regista. "Spesso escono prima della fine dei titoli. Speriamo che la vedano".