Locked, recensione: Bill Skarsgård vs. Anthony Hopkins? Una piacevole sorpresa

Una storia che intrattiene, sorretta dalla prova di due ottimi interpreti. Dimostrando ancora una volta la funzionalità del cinema pop. In sala dal 20 agosto.

Il banner di Locked

Poche cose, fatte bene. Basta l'idea - anche se già vista e abusata - per rendere Locked - In trappola del mestierante David Yaroevsky un buon film d'intrattenimento. Dall'altra parte, lo spunto - che indagherebbe sul tessuto sociale, ormai sfilacciato e squilibrato - slancia la sceneggiatura verso la classica dicotomia tra causa-ed-effetto. Certo, bisogna chiarire che non è tutto merito di Yaroevsky (prima aveva diretto L'angelo del male - Brightburn): la sceneggiatura firmata da Michael Arlen Ross è infatti tratta da 4x4, film argentino di Mariano Cohn. Bisogna anche dire che la seconda parte di Locked, però, così come il finale (che si riprende, dopo un'incertezza), è molto diversa dall'originale, sfruttando intelligentemente l'aggancio del classico thriller in "single location". Nemmeno a dirlo, lo spazio scenico è infatti fondamentale, come è fondamentale lo spazio cittadino circostante, in bilico tra ordine e caos.

Locked: Bill Skarsgård vs. Anthony Hopkins

Locked In Trappola Bill Skarsgard Foto
Bill Skarsgård è Eddie

Sotto la pioggia incessante (mica male il comparto scenografico) di una città americana come tante (Locked non ha una precisa collocazione geografica), in preda al crimine, alla sopravvivenza e alla disuguaglianza, si aggira Eddie Barrish (Bill Skarsgård), spiantato ragazzo che non può permettersi di riparare il furgone con cui poter andare a riprendere sua figlia a scuola.

Locked In Trappola Anthony Hopkins Scena
Anthony Hopkins è William

Eddie vive alla giornata, prova ad arrabattarsi come può, tra espedienti, piccoli furti e "scaltrezza da strada". In cerca di soldi, fruga nelle automobili cercando qualcosa da rubacchiare. Quando però entra in un lussuoso SUV dai vetri oscurati le cose cambiano: la vettura entra in protezione, blocca le portiere. I vetri sono infrangibili, e pare impossibile uscire. La vettura è infatti controllata da un certo William (Anthony Hopkins), che chiama Eddie tramite telefono di bordo. I giorni passano, il disagio aumenta e la tortura perpetrata da William, erettosi a giustiziere, diventa sempre più pericolosa.

Come realizzare un buon film d'intrattenimento

Potremmo dire che sì, l'idea funziona (come spesso accade rispetto a certi generi), pur essendo profondamente debitrice - per sostanza e personaggi - a In linea con l'assassino di Joel Schumacher, esempio massimo di tensione cinematografica di inizio Millennio (rivedetelo oggi, funziona ancora). Quella tensione che in Locked - In trappola non manca, anche se potrebbe esserci, alla lunga, una certa ridondanza attorno alla scena e intorno alle motivazioni esasperate (ovvio) che muovono la follia di William. Interessante il discorso sulla giustizia castrata, sulla disparità, sul sistema che spinge alla sopravvivenza cancellando l'esistenza stessa e sulle leggi "fatte da ricchi per persone ricche, così che possano schiacciare i poveri".

Locked In Trappola Bill Skarsgard Profilo
Una scena di Locked

Un discorso che si aggancia anche al dislivello generazionale portato avanti, intanto che l'affascinante cornice urbana viene amalgamata nel ritmo coadiuvato dall'ottima colonna sonora di Harry Gregson-Williams, che gioca sulle sonorità ossessive delle percussioni per creare il climax adatto, per tono e per colori. Funziona poi la presenza di Bill Skarsgård nella parte dell'outsider sgualcito per cui tifare, ed è una garanzia - anche se per poche scene - Anthony Hopkins, alle prese con una elaborazione del lutto dalle svolte onnipotenti. Come detto, Locked non è nulla di celebrale o di imprescindibile, tuttavia porta avanti con lucidità novanta minuti da seguire tutti d'un fiato. Una sorpresa.

Conclusioni

Locked è l'esempio di quanto il cinema pop ragioni bene quando segue la semplicità d'intenti. Una storia che intrattiene, due buoni personaggi, la tensione, il contesto e l'utilizzo dello spazio. Novanta minuti in cui non manca il divertimento, ragionando anche sullo stato di quella classe sociale costretta a resistere per sopravvivere. Non male.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
N/D

Perché ci piace

  • Bill Skarsgard e Anthony Hopkins funzionano.
  • Una buona tensione.
  • Il contesto.

Cosa non va

  • Forse troppo debitore ad altri film.
  • Il finale rischia l'eccesso.