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Dopo aver creato un polverone semplicemente con una locandina, è arrivato in sala il 15 ottobre Lockdown all'italiana, esordio alla regia di Enrico Vanzina, che racconta il periodo di quarantena da marzo a maggio 2020 in Italia. Scritto, diretto e montato in pochissimo tempo, è stato una vera e propria corsa al titolo di prima pellicola italiana che racconta questo periodo strano che stiamo vivendo. Laddove altri registi come Gabriele Muccino sono rimasti alla teoria, Vanzina è stato una vera e propria macchina, inarrestabile.
Siamo a Roma, tra centro e periferia: a guidarci nel trauma del lockdown due coppie. Quella bene, formata da Ezio Greggio e Paola Minaccioni, avvocato cialtrone e godereccio lui, ricca ereditiera lei, e quella più modesta, interpretata da Martina Stella e Ricky Memphis, rispettivamente cassiera di supermercato e tassista. All'alba del decreto di marzo 2020, le due coppie scoppiano: i personaggi di Greggio e Stella hanno infatti una relazione clandestina e i rispettivi partner li scoprono grazie ai cellulari incustoditi (nel 2020 c'è ancora qualcuno che lo fa? Non abbiamo imparato niente dal cinema).
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La convivenza forzata diventa quindi un calvario di risentimenti, scontri verbali e fisici. Il quadro mostrato da Lockdown all'italiana è abbastanza scoraggiante: questi personaggi sono tutti meschini, un po' razzisti, superficiali. A volte anche schifosi, come direbbe Renato Pozzetto nel finale di Il ragazzo di campagna. Paola Minaccioni ne è felice: quando l'abbiamo incontrata a Roma, alla presentazione del film, ci ha infatti detto: "Sai che noia vedere un film con personaggi buoni dall'inizio alla fine?" D'accordo Ricky Memphis: "Anche a me nella vita è capitato di essere un po' schifoso a volte. Siamo esseri umani."
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Enrico Vanzina lo ha fatto apposta: "La commedia racconta i nostri difetti: i difetti dei personaggi non sono mai i difetti solo dei personaggi, ma di noi che li guardiamo, di noi che scriviamo i film, che li dirigiamo, che li interpretiamo. Credo che questa sia la base della commedia. Quello che fa la differenza tra commedia e commedia è l'atteggiamento di chi racconta tutto ciò: non devi mai essere moralista, non devi mai dire: guarda che brutto quel personaggio. Ma invece di far capire e rispettare le ragioni degli altri: questa era la grande forza di Risi, di Monicelli, di mio padre, di Scola. I personaggi negativi del cinema italiano sono la forza del cinema italiano: perché dietro alle loro debolezze vediamo le nostre."
La video intervista a Enrico Vanzina, Ezio Greggio, Paola Minaccioni, Martina Stella e Ricky Memphis
Lockdown all'italiana: Italiani brutti, sporchi e cattivi
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In Lockdown all'italiana si vede chiaramente come questa esperienza non ci abbia affatto resi migliori. I protagonisti sono sempre "noi contro loro": centrali contro periferici, romanisti contro juventini. Perché non riusciamo a capire che siamo tutti sulla stessa barca? Per Enrico Vanzina: "Ho fatto il film proprio per questo: io lo capisco perfettamente, ma il ruolo della commedia è quello di fotografare chi siamo veramente. Io credo che una delle caratteristiche degli italiani sia che mentre il mondo va avanti, mentre sopra di noi aleggia una tristezza o un dramma, continuiamo nella nostra piccola commedia quotidiana. È questo che ci rende ridicoli: facendo vedere quanto siamo ridicoli forse può far pensare a molti che sia vero. C'era questo dramma e noi continuavamo a litigare per le cose nostre."