Le ragazze del Pandora's Box, la recensione: una commedia sul mondo delle drag queen

La recensione di Le ragazze del Pandora's Box, film che vede protagonista un'anziana donna, reduce dalla scomparsa del figlio, riscoprire se stessa e affrontare i propri pregiudizi. Stasera su CieloTv in prima visione.

Le ragazze del Pandora's Box, la recensione: una commedia sul mondo delle drag queen

Oggi, 17 maggio, si celebra la giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia (conosciuta anche con l'acronimo IDAHOBIT), una ricorrenza che ha luogo dal 2004 ed è riconosciuta dall'Unione Europea e dalle Nazioni Unite. Proprio in occasione di tale evento anche la programmazione sulle reti italiane è in parte dedicata, come testimonia la trasmissione in prima visione televisiva su Cielo di questo film.

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Stage Mother: Jacki Weaver e Adrian Grenier in una scena del film

Le ragazza del Pandora's Box, pellicola di produzione canadese che vede al centro del racconto un locale gay gestito da drag queen. Una storia che possiede tutte le caratteristiche del caso per affrontare la lotta per i diritti delle suddette minoranze, pur in una confezione leggera a prova di grande pubblico: d'altronde per cercare di sensibilizzare la società sul tema, bisogna cercare di arrivare a un range di spettatori il più ampio possibile.

Il passato che ritorna

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Stage Mother: Allister MacDonald in una scena del film

Non è un caso perciò che la principale protagonista sia proprio un'anziana signora che ormai da dieci anni non ha più contatti con il figlio, "colpevole" di aver manifestato apertamente la propria omosessualità e di aver iniziato una carriera da drag queen in un'altra città. Maybelline Metcalf, direttrice del coro ecclesiastico della piccola comunità texana in cui vive insieme al marito, riceve un giorno una lettera che la informa della tragica scomparsa del suo ragazzo. Mentre il coniuge non intende avervi più nulla a che fare, Maybelline decide di fare armi e bagagli e partire per San Francisco, dove questi si era trasferito, per partecipare ai funerali. Al suo arrivo la cerimonia in Chiesa, del tutto peculiare, la disorienta e decide di allontanarsi per far ritorno nella camera di hotel; ma poco dopo ha modo di conoscere Nathan, il compagno di suo figlio, e scopre inoltre di aver ereditato il night-club di sua proprietà. Inizialmente sopraffatta dalla situazione, Maybelline entrerà sempre più in quelle dinamiche per lei inedite e scoprirà come dietro quel "trucco e parrucco" vi sia una variegata umanità alla quale comincia ad affezionarsi in maniera inaspettata.

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Tra palco e realtà

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Stage Mother: una scena con Jacki Weaver

Grandi classici a tema come A Wong Foo, grazie di tutto! Julie Newmar (1995) e Priscilla - La regina del deserto (1994) ci hanno insegnato come spesso il modo migliore per approcciarsi ad un argomento così complesso sia unire ad un ovvio scavo psicologico un approccio più fresco e farsesco, in modo da sdrammatizzare i passaggi più intensi e potenzialmente crudi. Le ragazze del Pandora's Box - il titolo italiano scimmiotta Le ragazze del Coyote Ugly (2000) e non sfrutta le sfumature dell'originale Stage Mother - si allinea e pur innescando alcune sottotrame più intimiste e dolorose cerca di spingere il pubblico al sorriso, con quel lieto fine che giunge a termine di un percorso catartico e di nuova consapevolezza, in cui la protagonista si trova a fare i conti con i propri pregiudizi e diventa essa stessa parte integrante di quella comunità gay che soltanto fino a qualche settimana prima evitava con tutte le sue forze.

Vecchio e nuovo

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Stage Mother: Jacki Weaver in una scena del film

Una donna di un'altra epoca alle prese con una realtà e un mondo per lei nuovo, che a differenza del rigido marito - classica incarnazione del repubblicano medio e conservatore - decide di aprire se stessa al fine di onorare il ricordo del figlio, salvo rinascere in prima persona e riscoprire emozioni inedite anche in quell'età ormai avanzata. Fondamentale a tal proposito la magistrale performance di Jacki Weaver, attrice australiana che non è mai diventata una vera star ma è conosciuta dal grande pubblico per le sue numerose interpretazioni, vantando anche due nomination all'Oscar rispettivamente per Animal Kingdom (2010) e Il lato positivo - Silver Linings Playbook (2012). Eterogeneo al punto giusto anche il cast di supporto - dove brilla soprattutto una Lucy Liu sopra le righe nei panni di una madre single e femme fatale - alle prese con personaggi forse stereotipati ma a loro modo affabili e coinvolgenti. Certo Le ragazze del Pandora's Box non brilla per originalità e in alcuni passaggi appare abilmente "preparato" ad hoc per suscitare le emozioni giuste al posto giusto, tra commiserazione e comprensione, ma l'ora e mezzo di visione sa come intrattenere, senza eccellere ma nemmeno senza mai annoiare.

Conclusioni

Donna d'altri tempi, Maybelline riceve la notizia relativa alla morte del figlio con cui non aveva rapporti da anni: il ragazzo infatti aveva fatto coming-out e aperto un locale gay a San Francisco, dove si esibiva come drag-queen. Una scelta che aveva provocato l'allontanamento tra lui e i genitori ma che ora, dopo la tragica scoperta, porta la madre a porgergli il giusto omaggio; recatasi per il funerale, apprende inoltre di aver ereditato il suddetto club e si troverà alle prese con una serie di situazioni inaspettate. Le ragazze del Pandora's Box è una commedia leggera che riflette su argomenti complessi, nella quale due diversi modi di pensare e vedere il mondo si incrociano in uno scontro inevitabilmente armonioso, con un tragitto catartico che porterà la protagonista - e con lei il pubblico - a riflettere sui propri pregiudizi tramite un intrattenimento esile ma non vacuo, per quanto poco originale.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
3.1/5

Perché ci piace

  • Jacki Weaver è magnifica nelle vesti della protagonista, credibile sia nelle fasi più drammatiche che in quelle leggere.
  • Una sceneggiatura e messa in scena semplici, che lanciano il messaggio senza eccessi di patetismo o di melassa.

Cosa non va

  • La formula è godibile ma pecca di originalità.