Le due facce dell'amore: la fiction tratta da un format sud-americano
Tratta da una scandalosa telenovela colombiana, adattata con successo anche in Spagna, la miniserie 'Le due facce dell'amore' addolcisce i toni più estremi del format originale per adeguarsi al palato più moderato della platea televisiva nostrana, focalizzandosi soprattutto sulla componente sentimentale e melodrammatica che caratterizza la tormentata storia d'amore dei protagonisti.
Dalla Colombia, passando per la Spagna, prima di approdare in Italia. Questo è il percorso intercontinentale intrapreso da Le due facce dell'amore, perfetto emblema del processo di globalizzazione che subiscono ormai tutti i tipi di prodotti, inclusi quelli culturali.
In questo caso la fonte originaria è rappresentata da Sin Tetas No Hay Paraiso, romanzo best-seller scritto dal colombiano Gustavo Bolivar, a sua volta alla base dell'omonima telenovela che ha alimentato un vero e proprio scandalo in tutta l'America Latina. Si tratta di un prodotto fortemente radicato nel contesto culturale di provenienza: è infatti ambientato nel crudo mondo del narcotraffico sudamericano, popolato da ragazze senza scrupoli (disposte addirittura a sottoporsi a operazioni di chirurgia estetica) pur di concupire i boss della droga e ottenere così una condizione di vita migliore. Da questo format originale è stata tratta anche una serie spagnola di tre stagioni, divenuta anch'essa un grande successo locale. L'adattamento italiano siglato Mediaset rappresenta quindi una sorta di "traduzione indiretta", che passa attraverso il modello iberico per edulcorare il contenuto di partenza e adattarlo al palato più moderato della platea televisiva nostrana. Scompaiono così i riferimenti più truci legati alla degenerazione della criminalità organizzata, mentre all'opposto assume una preminente centralità la componente romantico-sentimentale. Le due facce dell'amore è quindi sostanzialmente una love story contrastata, che utilizza lo sfondo criminale ad ambientazione romana come un semplice contesto in cui sviluppare il rapporto conflittuale tra i due protagonisti. L'influenza del prodotto originario permane dunque nello sguardo popolare e nell'impianto morale con cui viene affrontata la storia d'amore, più apparentata con il melò da telenovela che non con le atmosfere noir, nonostante la presenza di alcune scene dal contenuto insolitamente violento per i placidi standard da prima serata italiana.
Al centro di tutto è l'universale dinamica dell'attrazione degli opposti. Da una parte la morigerata e giudiziosa Caterina (Nathalie Rapti Gomez), emblema della brava ragazza cresciuta in una famiglia di sani principi: studiosa, onesta, volenterosa. Dall'altra lo spietato malavitoso Alessandro Nucci, conosciuto come "Il Duca" (Daniele Liotti), divenuto un uomo crudele e senza scrupoli a causa di un oscuro passato famigliare. Appartenenti a due mondi diametralmente opposti, separati da due esistenze situate sui fronti contrapposti della legalità (Caterina studia infatti giurisprudenza), nel corso delle sei puntate Caterina e "Il Duca" finiranno per avvicinarsi progressivamente. Caterina, attratta dalle lusinghe del boss e succube della gelosia nei confronti della seducente Jessica (Lola Ponce), sua rivale in amore dall'atteggiamento ben più spregiudicato, metterà a dura prova i suoi principi fin quasi a tentennare nelle sue convinzioni morali. Alessandro, invece, grazie alla frequentazione con Caterina comprenderà pian piano di aver fatto alcune scelte sbagliate e comincerà a essere tormentato dai dubbi nei riguardi del suo cinico stile di vita.
Il primo episodio della miniserie si preoccupa di introdurre i protagonisti, tratteggiandone le caratteristiche e le psicologie, innestando al contempo una sottotrama a carattere investigativo con lo scopo di mantenere alto l'interesse dei telespettatori. Fa la sua comparsa così anche il personaggio dell'ispettore Diego Torre (Lorenzo Flaherty), la cui indagine per identificare l'assassino di una sua ex ragazza finisce per intrecciarsi con le vicende criminali del Duca. Le due facce dell'amore addolcisce dunque i toni forti del soggetto originale per adeguarsi al gusto meno "piccante" della platea televisiva da prime time, addomesticando quasi del tutto la sua anima latina, che rimane confinata solo in alcuni elementi (tra cui la presenza della focosa Lola Ponce e il fatto che alcune sequenze della fiction sono state girate in Argentina). L'impostazione di fondo rimane però caratterizzata da un'impronta genuinamente popolare e schietta, strettamente legata alla sua origine da telenovela, sia nel modo di definire i personaggi, sia nel delineare le svolte narrative.