Il nostro pianeta offre una varietà di luoghi, ambienti e paesaggi incredibili, molti dei quali ancora poco noti a grande pubblico. Last Tepui - Vette inesplorate ci porta proprio in uno di questi, un'isola nel cielo nota come Tepui, la cima di una scogliera a picco alta più di 300 metri e situata nel cuore della giungla amazzonica. Una missione complessa messa in piedi attorno al climber di fama mondiale Alex Honnold, noto al pubblico per Free Solo, con l'obbiettivo di portare il biologo ed esploratore di National Geographic Bruce Means sulla vetta. Uno speciale di un'ora che segue la squadra nel suo viaggio per chilometri attraverso un percorso insidioso nella giungla per aiutare il Dott. Means a cercare specie sconosciute sulla parete della scogliera, perché i tepuis sono un tesoro di biodiversità impareggiabile e da proteggere.
Il fascino di un luogo unico
Abbiamo parlato di questa spedizione con Alex Honnold e il co-regista Renan Ozturk, per farci raccontare quali sono state le difficoltà e le particolarità di questa esperienza, ma anche cosa li abbia spinti ad accettare di prenderne parte. "Non ero mai stato nella giungla" ci ha detto Alex Honnold, "quindi è stata l'occasione per arrampicarmi in ambienti nuovi. Ma ero anche curioso della componente scientifica della spedizione, mi ha interessato molto il lavoro di Bruce Means e sono felice di aver potuto contribuire." Per il co-regista Ozturk è il culmine di una carriera, dopo vent'anni di spedizioni insieme a Mark Synnott e Honnold, "un viaggio che non riguardava solo l'arrampicata, ma nel nome della conservazione e della scienza per aiutare il dottor Means a capire l'ambiente."
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Le difficoltà e particolarità del viaggio
"Abbiamo viaggiato una decina di giorni nella giungla per arrivare alla parete rocciosa" ci ha spiegato Alex Honnold nel descrivere le particolarità e difficoltà della spedizione di Last Tepui: Vette inesplorate, "non ero mai stato in un posto così remoto, per il quale fosse necessario affrontare l'ambiente in cui si trova." Ma non ci si prepara in modo specifico per un'esperienza del genere: "mi arrampico ogni giorno, mi tengo in forma e fisicamente pronto per ogni necessità, ma la difficoltà più grande è stata mantenere l'attitudine positiva per l'avventura, con tutto quel fango e la pioggia e gli insetti. Non è stata l'arrampicata, ma la vita nella giungla."
Per Renan Ozturk le difficoltà riguardavano il "non sapere cosa aspettarsi, perché non sapevamo come vivere e come operare nella giungla, dove è sempre umido e l'attrezzatura può non funzionare a dovere." Per fortuna avevano accompagnatori del luogo a cui affidarsi per le difficoltà." Difficoltà che non sono state solo fisiche, ma anche produttive, perché "non avevamo fonti di energia e il sole non penetra tra gli alberi, quindi avevamo camere con le stesse lenti e le stesse batterie per poter passare agevolmente da una all'altra."_
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Ricordi indelebili
Un'avvenuta del genere lascia il segno in chi partecipa e non ha fatto differenza la spedizione di Last Tepui - Vette inesplorate. "La parte era straordinaria" ci ha detto Honnold, "la sensazione della roccia incredibile. Ma quello che non dimenticherò è l'entusiasmo del dottor Means per le specie che abbiamo trovato, le nuove specie scoperte, il suo indicarci insetti, piante e animali in cui ci imbattevamo." Una passione che Honnold vorrebbe fosse trasferita al pubblico: "mi piacerebbe che gli spettatori cogliessero un assaggio dell'amore per quei luoghi."
Arrivare in vetta è stato sicuramente il momento indimenticabile per Ozturk. "Ma non si è trattato di noi entusiasti a darci il cinque, perché eravamo in ipotermia, tremanti nelle nostre giacche e coperte, mentre guardavamo alle rane. Quel momento mi ha fatto capire che si è trattato di un viaggio diverso e speciale." Un viaggio che non racconta solo la scalata di una vetta, ma "un ecosistema che va preservato, ambienti e luoghi che la gente nemmeno si rende conto che esistono e vanno protetti sulla lunga distanza."