Una famiglia a soqquadro, confronti e scontri generazionali e crisi di nervi: è di questi elementi che si nutre Lasciami per sempre di Simona Izzo. Una commedia agrodolce che, come ha spiegato ai giornalisti presenti in conferenza stampa a Roma, le ha richiesto un grande sforzo dal punto di vista produttivo. Fortuna che a suo sostegno ci fosse un cast affiatato composto da vecchie glorie come Maurizio Casagrande, attrici di esperienza come Barbora Bobulova e Myriam Catania, nuove leve e perfino musicisti prestati al cinema come Max Gazzè. Ma a fare il pieno di complimenti e ringraziamenti è stata proprio lei, Simona Izzo, regista e vera anima di un progetto che potremmo definire "a conduzione famigliare".
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Una dedica sofferta
"Un film per me è come un figlio, si dice che quelli delle mamme più adulte siano più intelligenti perché hanno più informazioni in possesso", ha esordito la spumeggiante regista. "Lasciami per sempre è un film apparentemente divertente ma il suo tessuto è drammatico, come è bene che sia il sottotesto di ogni commedia che si rispetti. Ho scelto una giornata come unità di spazio temporale poiché mi è sembrato che fosse onnicomprensiva delle aspettative, delle ambizioni e delle frustrazioni di tutti. Impieghiamo la vita ad imputare la nostra infelicità al nucleo famigliare senza mai assumercene la responsabilità. La famiglia è sicuramente un cordone che talvolta ci strozza ma è anche sanitario, fa bene alla nostra salute. La famiglia è quel luogo dove tutti ti amano nonostante sia lì che ti comporti peggio". Con queste parole Simona Izzo ha raccontato l'esigenza da cui nasce uno dei suoi progetti più sofferti. E ha aggiunto: "Non sempre è facile confrontarsi con il proprio passato. Ho la fortuna di vivere da trent'anni in una famiglia allargata ed è per questo che il film lo dedico ai figli di genitori separati".
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Il gioco delle emozioni
Ad interrompere l'appassionato intervento di Simona Izzo ci pensa il produttore Massimo Ferrero, con la solita bruschezza: "Parli sempre tu, lascia la parola agli altri, c'è tutta questa bella gioventù!". La prima della lista è Myriam Catania, preceduta da un pancione che la rende meno spigolosa del solito. "La famiglia è quel luogo in cui si ha maggiormente la possibilità di esprimersi. La mia Martina è una randagia, una ragazza sola a cui la famiglia strampalata del giovane fidanzato fa quasi invidia". Con il solito sorriso ha dato del suo anche Maurizio Casagrande, che nel film interpreta un uomo massacrato da un'ex moglie che probabilmente ancora desidera. "Non avevo mai lavorato con Simona prima d'ora nonostante la conoscessi da tanti anni insieme. La considero una regista genuinamente folle. Una scena non viene mai girata come prevista. All'inizio questo mi ha spaventato ma ora la ringrazio per avermi dato l'opportunità di mettere in gioco le mie emozioni sul set in una modalità a me sconosciuta".
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I corpi estranei
Barbora Bobulova è la più estranea alle esperienze ritratte nel film. Le sue parole sono precedute da una tenera dichiarazione della stessa Izzo. "Barbora è un'attrice istintiva, mi ha colpita per la sua preparazione. Era la prima volta che lavoravamo insieme e sono certa che non sarà l'ultima. L'ho amata come una figlia". L'attrice di origini slovacche ha confermato le impressioni. "Mi sono ritrovata sul set come Alice nel Paese delle Meraviglie perché provengo da una cultura dove i sentimenti sono molto più trattenuti. A casa mia non esistevano queste scenate. Già da qualche tempo però sto vivendo l'esperienza di una famiglia allargata. Per questo i miei parenti mi considerano la più trasgressiva, una pecora nera". Tra i corpi estranei anche quello di Max Gazzè, che torna al cinema dopo il grande successo di Basilicata Coast to Coast. "Nel primo film interpretavo un personaggio muto. Qui mi sono completamente affidato a Simona e solo grande alla sua sensibilità femminile sono riuscito a conferire al mio personaggio una tale delicatezza", ha concluso il musicista.