L’arte della gioia raccontata da Valeria Golino: i leciti desideri di un'opera da scoprire

La scrittura di Goliarda Sapienza, i personaggi complessi, gli archetipi: Valeria Golino, Jasmine Trinca e Tecla Insolia raccontano L'arte della gioia, serie Sky che arriva al cinema in due parti, il 30 maggio e il 13 giugno.

Valeria Golino e Jasmine Trinca a Cannes

Valeria Golino, dopo Miele ed Euforia, torna dietro la macchina da presa per un lavoro tanto coraggioso quanto atteso: adattare L'arte della Gioia in una serie di sei, intensi, episodi. Come spiegavamo anche nella nostra recensione, Goliarda Sapienza è una delle autrici più importanti del Novecento ma che ha avuto il suo giusto riconoscimento troppo tardi e questo suo ultimo romanzo, uscito postumo, è una storia densa e complessa, ruvida come la sua protagonista.

Arte Della Gioia Valeria Golino
Valeria Golino sul set

La vita di Modesta, infatti, è la narrazione di un'esistenza fatta di ombre cupe e ascese luminose, violenza e rivalsa. Un percorso che parte dal brullo entroterra siciliano fino a giungere tra l'aristocrazia di una Palermo caotica e travolta dalla politica. Modesta nasce il 1 gennaio del 1900 e attraverso di lei si ottiene un lungo scorcio di storia italiana che comprende anche le due guerre mondiali, una finestra sulla condizione femminile in un paese diviso socialmente e politicamente.

Presentata a Cannes 77, la serie prodotta da Sky, è stata accompagnata sulla croisette dalla regista e dalle sue bravissime interpreti, Tecla Insolia e Jasmine Trinca. A Cannes abbiamo visto la prima parte dell'opera, nei cinema Italiani dal 30 maggio (seguita da una seconda il 13 giugno). Durante il press day organizzato durante il festival, il cast e gli autori del progetto, ambizioso e necessario, hanno raccontato tra le altre cose l'importanza di rendere giustizia ad una delle grandi scrittrici del Secolo scorso.

Adattare al meglio Goliarda Sapienza

Arte Della Gioia Tecla Insolia Valeria Golino Giuseppe Spata
Valeria Golino e Tecla Insolia durante le riprese

"Ho avuto un rapporto col libro diverso ogni volta che l'ho preso in mano" Ha detto Valeria Golino. "La prima volta mi ha turbato, è stata più emotiva. Questa scabrosità, questo eros, anche a tratti morboso, mi ha turbato, mi è piaciuto ma non lo sentivo simile a me. Poi l'ho riletto anni dopo quando Viola Pestrieri (ndr. produttrice della serie) ha voluto prendere i diritti de L'arte della gioia. Miracolosamente Angelo Pellegrino ha concesso a noi i diritti a noi". Golino, infatti, racconta di come agli inizi della sua carriera abbia conosciuto Goliarda Sapienza, aggiungendo: "Penso li abbia dati a noi perché mi conosce e sa che avevo lavorato con Goliarda a 18 anni, con Citto Maselli e penso che per Pellegrino sia stata una scelta sentimentale. Con le sceneggiatrici per sei mesi abbiamo cercato di concentrare tutto quel ben di dio. Abbiamo poi deciso di farne una serie che adattasse solo la prima di quattro parti".

L'arte della gioia, la recensione: Valeria Golino e la sfida di adattare Goliarda Sapienza

La rappresentazione del personaggio di Modesta

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Tecla Insolia nei panni di Modesta

Il libro offre una serie di personaggi incredibilmente complessi, fatti di mille sfaccettature e contrasti: "Tutti i personaggi femminili di questo libro sono molto interessanti, molto forti: sono tutti archetipi di un libro che con gli archetipi ci gioca in continuazione, rompendoli. Che personaggio incredibile è Modesta: è oltre la modernità, un miracolo che ancora nessuno abbia raccontato questo personaggio". Ed è proprio Modesta a dettare il tono di un racconto che le cambia intorno e che mostra una femminilità finalmente libera e consapevole. Abbiamo quindi chiesto a Valeria Golino come rappresentare tutto questo: "Non penso ci sia un modo giusto o sbagliato, ci sono cose che funzionano per quello che vuoi raccontare. Il mondo femminile, il corpo femminile non ci sono regole che ti dicano come puoi o devi fare. Ci possono essere modi molto crudi di mostrare alcune cose e altri molto evocativi, ci sono situazioni sgradevoli che è giusto vengano mostrate nel racconto."

I forti personaggi femminili

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Jasmine Trinca in una scena

Jasmine Trinca è Madre Leonora, una donna che a seguito di uno scandalo è stata mandata in convento dalla sua famiglia, un personaggio controverso a cui l'attrice riesce a donare ulteriore spessore e magnetismo raccontandola anche davanti alla stampa come una sorta di contraltare della protagonista, pensando anche al pubblico che guarderà gli episodi: "Madre Leonora è un vero specchio di Modesta, e Modesta lo è per lei nella concezione dell'emancipazione femminile. Mi piacerebbe che le spettatrici e tutte noi guardandolo pensassimo 'Ah il mio desiderio è lecito, non impossibile!' Spesso invece che fare un discorso culturale facciamo un discorso di natura e così mi auguro che questa serie possa svelare anche agli uomini altre possibilità, altri orizzonti".

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Tecla Insolia a Cannes

Tecla Insolia, invece, interpreta Modesta e lo fa con una con una forza e una convinzione tali da renderla un personaggio estremamente vivo: "Con Valeria è stato un percorso creativo iniziato ai casting. La conoscevo e la stimavo professionalmente e tra di noi si è creato na specie di rapporto simbiotico. In alcuni tratti di Modesta rivedevo Valeria."