Se c'è un elemento che ha fatto la fortuna di Taylor Sheridan, quello risiede nel saper raccontare un'America "scomoda": quella degli uomini fatti e finiti che faticano a stare al passo coi tempi. E delle donne, che finiscono per essere le loro compagne trofeo. È una formula che applica a quasi tutte le sue serie, ultima in ordine di tempo Landman tornata con la seconda stagione in streaming su Paramount+.
Siamo in Texas, patria del meridione statunitense, sinonimo di esagerazione ed esasperazione. Specchio di un mondo che esiste, e in cui una fetta di spettatori si può riconoscere. Allontanando però molti altri. I nuovi episodi - già record di visualizzazioni sulla piattaforma - premono ancora di più l'acceleratore sul concetto di eredità.
Landman 2: questione di confronto ed eredità generazionale
Nella serie ci muoviamo tra le città in espansione del Texas occidentale e siamo dentro al sogno americano. Almeno dal punto di vista degli operai del settore petrolifero e dei miliardari improvvisati che alimentano il suo boom. Tutti alla ricerca della fortuna che cambi per sempre la loro vita. "So this is the dream?" dice ad un certo punto la vedova di Elvio, Ariana (Paulina Chávez) al nuovo compagno Cooper (Jacob Lofland), il figlio del protagonista Tommy Norton (un sempre immenso Billy Bob Thornton). Il boom sta ridefinendo il clima, l'economia e la geopolitica mondiale mentre le nuove generazioni si battono per la salvaguardia del pianeta; eppure senza il petrolio l'economia non girerebbe.
Nella seconda stagione tutti devono affrontare le conseguenze della morte di Monty Miller (Jon Hamm) e l'eredità dell'uomo nelle mani della moglie Cami (Demi Moore). Non è solo il petrolio a fuoriuscire dal sottosuolo ma anche tanti segreti, pronti ad essere usati gli uni contro gli altri dai superstiti. Parallelamente, facciamo la conoscenza più approfondita di un nuovo giocatore al tavolo, Gallino (Andy Garcia), solamente intravisto nel ciclo inaugurale. E del padre di Tommy, T.L. (Sam Elliott, un habitué del Texas), che farà capire al pubblico il carattere del protagonista.
Un dialogo nel secondo episodio tra Tommy e il figlio Cooper è emblematico. "Sappi che come crescerai i tuoi figli determinerà come cresceranno i loro a propria volta. Altrimenti il ciclo non si spezzerà mai". Pochi altri hanno saputo parlare così bene di eredità generazionale come Sheridan: un aspetto ancora più evidente in queste nuove puntate, con Tommy che deve affrontare la perdita della madre e tutta la sua dolorosa infanzia che riaffiora prepotente chiedendo il conto.
Un cast (ancora più) stellare
Si arriva ad un punto di rottura all'ombra della famiglia Miller in Landman 2 e l'altra parte del merito va al cast. Non solo le conferme stellari di Thornton e Moore - perfetto contraltare femminile della vedova che non vuole rimanere all'oscuro di tutto - ma anche le new entry già citate.
Il difetto di Sheridan? Alcuni personaggi femminili: da un lato l'avvocato determinato di Kayla Wallace, più vicina a Cami come personalità, e dall'altro la moglie e la figlia di Tommy, Angela (Ali Larter) ed Ainsley (Michelle Randolph). Queste ultime portano siparietti comici all'interno della drammaticità del racconto, a volte in modo un po' troppo invadente.
Una scrittura, una fotografia e una regia da western moderno
Se c'è un genere in cui Taylor Sheridan ha dimostrato di essere competente fin dai suoi lavori al cinema - ricordiamo Hell or High Water e I segreti di Wind River - questo è il western. Ancora di più quello moderno e contemporaneo in cui tecnologia e scienza si intervallano alle sequenze rurali, tra i grandi spazi aperti del Sud degli Stati Uniti.
Colpisce la fotografia che compone dei veri e propri dipinti nelle inquadrature e nei frame su cui indugia la macchina da presa, mentre in sottofondo si mescolano note country, al netto di una certa ridondanza. Andando più nello specifico, il secondo episodio è un vero e proprio omaggio a film on the road. Un viaggio fisico e metaforico per i protagonisti. Un viaggio in cui ci imbarchiamo anche noi in questa seconda stagione, per vedere dove ci porterà.
Conclusioni
Landman 2 conferma pregi e difetti della prima stagione, almeno dai primi episodi visti. La scrittura di Taylor Sheridan, che dà voce ad un'America che si sente messa da parte (lasciando quindi fuori tutti gli altri); il tema del boom petrolifero terribilmente attuale; l'eredità e il confronto generazionale; l'omaggio al western. Ottimo il cast stellare che si avvale di nuovi volti, dove la serie pecca è nella caratterizzazione e sviluppo di alcuni personaggi femminili e in alcune sequenze e dinamiche ridondanti, anche se specchio della realtà del Texas.
Perché ci piace
- La scrittura di Taylor Sheridan.
- Il cast.
- La fotografia.
- Il neo-western e il country.
- Le tematiche.
Cosa non va
- Alcuni personaggi femminili.
- Alcune scelte narrative ripetitive e ridondanti.
- Lascia inevitabilmente fuori chi non è interessato a questo mondo e a questo tipo di narrazione.