Resistere, resistere, resistere: il verbo chiave de La vita va così. Riccardo Milani, ispirandosi alla storia vera di Ovidio Marras, racconta l'estenuante riluttanza di Efisio Mulas - il nome è un omaggio al film di Luigi Zampa, Una questione d'onore del 1965 -, anziano pastore sardo che rifiuta le milionarie offerte di un'agenzia milanese che vorrebbe comprare il suo terreno e la sua casa, da trasformare in un lussuoso resort. Ad interpretare Efisio troviamo un folgorante signore local, Giuseppe Ignazio Loi. Con lui, Virginia Raffaele, Aldo Baglio, Diego Abatantuono e Geppi Cucciari.
La vita va così: intervista ad Aldo Baglio, Riccardo Milani e Virginia Raffaele

Pur non direttamente citato, il "nemico" del film è il capitalismo, di cui tutti, più o meno, ne fanno parte. "La vita va così cerca di dare l'indicazione di una strada possibile, che sia alternativa al tutti contro tutti", spiega Riaccardo Milani a Movieplayer.it. "Quando una comunità si divide prevale l'ostilità. È importante il rispetto del territorio, ma serve equilibrio con la necessità del lavoro. Non so dare indicazioni, non è nemmeno un mio compito".
In qualche modo, continua il regista, bisogna puntare su un "capitalismo etico". Affrontare il tema, prima di "schiacciare tutto". Come? "Con il rispetto del territorio e rispettare la necessità del lavoro". Accanto a Riccardo Milani, Virginia Raffele che ne La vita va così sfoggia un accento sardo preparato per il ruolo. "La visione di Ovidio, in questo caso del nostro Ignazio, è moderna. È molto più moderno lui di tutto il resto. C'è una una forza strana che può colpire lo spettatore".
Come difendere l'identità

L'altro tema de La vita va così è l'identità, da difendere con il giusto coraggio. "Il film parla anche di coraggio. Quanto sia necessario, quanto sia importante, quanto lo si sia perso", prosegue Milani. "Perché l'omologazione è questo, alla fine, non avere il coraggio di dire di no. Eppure, è quello che invece riesce a fare quest'uomo con la quarta elementare. L'identità è questa, difendere la dignità delle persone". A chiudere, Aldo Baglio, nel film con un'inconsueta barba brizzolata. "Efisio è un grande esempio", dice l'attore, "Ha deciso di morire lì, è la sua ricchezza. Vuole vivere tranquillo, nonostante un mondo che gli viene addosso. Con dignità ha difeso un mondo antico. I soldi non sempre hanno valore".