La vacanza, recensione: La forza nell’amicizia

La recensione de La vacanza, il film di Enrico Iannaccone con Antonio Folletto e Catherine Spaak in sala dal 3 settembre.

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La vacanza: Antonio Folletto con Catherine Spaak in una scena del film

Scrivere la recensione de La vacanza è parte di una serie di attività che assumono valore simbolico nell'ottica della ripartenza del cinema, perché si tratta di uno dei tanti film la cui uscita ha subito le traversie relative al periodo complicato da cui stiamo uscendo. Dopo la presentazione alla scorsa Festa di Roma, infatti, il lavoro di Enrico Iannaccone con Antonio Folletto e Catherine Spaak ha saltato l'uscita prevista del 30 aprile per approdare in sala il 3 settembre ed è una delle opere che si carica sulle spalle il peso di questo rilancio di fine estate. Ma va detto subito che sono spalle larghe e capaci di sostenere questo difficile onere.

In vacanza dalla vita

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La vacanza: una scena con Catherine Spaak e Antonio Folletto

La vacanza che dà il titolo al film è quella in cui si immerge Carla, un'ex magistrato che inizia a manifestare i primi sintomi dell'Alzheimer ma non mette da parte la propria incredibile voglia di vivere. Un viaggio che non ha il solo scopo di staccare dalla propria vita, ma anche di ritrovare una figura del proprio passato, una donna misteriosa chiamata Anneke. Con il mare di fine stagione sullo sfondo, Carla trova rifugio in Valerio, trentenne ugualmente tormentato dal proprio passato e dalla propria tendenza all'autodistruzione, con il quale stringe una forte e sincera amicizia.

Incontro di due anime ferite

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La vacanza: Catherine Spaak in una scena del film

Iannaccone chiama due interpreti di grande valore, e capaci di una grande intensità, a interpretare le due anime tormentate attorno a cui costruisce la sua storia. Sia Antonio Folletto che Catherine Spaak sono perfetti nella duplice difficoltà di mettere in scena due figure autentiche sia nella loro individualità che nel travolgente rapporto di amicizia che costruiscono. Si tratta di due figure distanti tra loro per caratteristiche anagrafiche e per attitudine nei confronti della vita, ma che sanno trovare nel dolore che provano una nuova forza.

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La vacanza: Veruschka von Lehndorff e Antonio Folletto in una scena del film

Antonio Folletto è abile a mettere in scena l'instabilità, gli alti e bassi, le certezze e profondi dubbi, tutte dinamiche che sono figlie del disturbo bipolare che affligge il suo Valerio; Catherine Spaak torna sul grande schermo con una prova fatta di dignità, umorismo e dolce malinconia. Da queste differenze e delicato incontro nasce la spinta per andare avanti e affrontare i dolori che hanno radici nel loro passato.

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La forza delle immagini

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La vacanza: Antonio Folletto durante una scena del film

La scrittura di Enrico Iannaccone è precisa nel raccontare i due protagonisti e l'evoluzione del loro rapporto, usa l'espediente del flashback per scoprire poco a poco il loro passato, tra segreti e sofferenze, e comporre il quadro delle loro personalità. Ma è nella costruzione visiva che si evidenziano i suoi principali pregi, in un'attenzione ai dettagli e una messa in scena di grande impatto che accompagnano e completano il racconto senza mai prendere il sopravvento. La vacanza si rivela così un film intenso quanto delicato, riflessivo quanto emozionante, raccontato con un gusto per l'immagine ricercato e funzionale alla storia.

Conclusioni

In chiusura della nostra recensione de La vacanza ribadiamo il ruolo centrale dei due protagonisti Antonio Folletto e Catherine Spaak per la riuscita di un racconto che si basa sui personaggi di Valerio e Carla, ma torniamo a sottolineare l’attenzione per i dettagli e la cura visiva che guidano la regia di Enrico Iannaccone, che accompagna la storia e la valorizza senza mai strafare e prendere il sopravvento.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
3.1/5

Perché ci piace

  • Il gusto per l’immagine del regista Enrico Iannaccone.
  • La prova dei due interpreti principali Antonio Folletto e Catherine Spaak.
  • La capacità di raccontare un rapporto d’amicizia che è insieme intenso e delicato.
  • La costruzione narrativa, che si affida a flashback per rivelare il background dei personaggi…

Cosa non va

  • … che può avere la controindicazione di disorientare qualche spettatore.