La storia del Frank e della Nina, la recensione: una lettera d'amore ai sognatori

Dopo il passaggio a Venezia 81 nella sezione Orizzonti Extra arriva in sala il nuovo film di Paola Randi. Un romanzo di formazione e amicizia in una Milano inedita e romantica con protagonisti Gabriele Monti, Ludovica Nasti e Samuele Teneggi.

Gabriele Monti, Ludovica Nasti e Samuele Teneggi in una scena de La storia del Frank e della Nina

Il cinema di Paola Randi ha una grande qualità: sa essere riconoscibile grazie ad uno stile registico e narrativo ben preciso. Non fa eccezione la sua ultima regia, La storia del Frank e della Nina, pellicola presentata nella sezione Orizzonti Extra di Venezia 81 che la regista definisce "un romanzo di formazione per sognatori". La storia di tre amici in una Milano testimone e co-protagonista delle loro vite.

Citazioni cinematografiche a Milano

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Gabriele Monti, Ludovica Nasti e Samuele Teneggi in una scena de La storia del Frank e della Nina

Per raccontarla Paola Randi sceglie Gollum (Gabriele Monti), un narratore senza voce. Le parole gli si bloccano in gola e allora le scrive sui muri della città prendendo in prestito quelle che trova un po' ovunque, tra libri e poesie. È lui, tramite voice over, a raccontarci del suo incontro con il Frank (Samuele Teneggi) - l'articolo è d'obbligo -, uno che la parlantina, invece, ce l'ha sciolta e che, a detta sua, ha smesso di esistere. A loro si aggiunge la Nina (Ludovica Nasti), una sedicenne rom con una figlia e un marito violento, che fotografa incessantemente il mondo ed è determinata a prendere la licenza media con l'aiuto del Frank.

La loro è un'amicizia segreta grazie alla quale sentirsi meno soli e guardare il mondo a colori. Milano con le sue fabbriche abbandonate e l'ombra dei grattacieli li nasconde e li unisce in un abbraccio che protegge dalle brutture della vita. È un film pieno di citazioni cinematografiche La storia del Frank e della Nina. C'è la città piena di umanità e un po' magica raccontata da Vittori De Sica in Miracolo a Milano e le corse a perdifiato di Jules et Jim, c'è la dolce stravaganza di Harold and Maude e il voice over tanto caro alla Nouvelle Vague.

La Storia Del Frank E Della Nina Immagine Di Gruppo
Un'immagine del film

La melodia delle parole

La Storia Del Frank E Della Nina Ludovica Nasti Scena
Ludovica Nasti in una scena del film

Il risultato è un film ricco di spunti visivi e narrativi. Un film che gioca e azzarda e che, si percepisce, ama profondamente i suoi personaggi e li fa amare al pubblico. Un punto che dovrebbero tenere a mente molti colleghi della regista che spesso dimenticano come la riuscita di un film o di una serie tv sia la capacità di scrivere e portare in scena personaggi capaci di suscitare un'emozione - positiva o negativa che sia - in chi guarda. Fin da Tito e gli alieni, Paola Randi ha saputo raccontare con grazia ed ironia il mondo interiore di bambini e adolescenti. Con La storia del Frank e della Nina fotografa il momento di passaggio verso la vita adulta in cui bisogna fare i conti con la realtà.

Nonostante la contraddizione in termini che si porta dietro la scelta di far raccontare questa storia ad un narratore muto, la pellicola ha la forza del romanzo. Le parole creano una melodia che regala un ritmo tutto suo ad un film che, tra i tanti temi toccati, parla di memoria. Quella che "conservi nelle mani", ma anche nei luoghi, negli oggetti, in una foto o in un post-it. Come uno di quelli che tappezzano la casa de Il Comandante con il volto di Bruno Bozzetto.

La Storia Del Frank E Della Nina Ludovica Nasti Samuele Teneggi Sequenza
Un'immagine de La storia del Frank e della Nina

La storia del Frank e della Nina è uno di quei film capaci di trasportarti altrove, in un mondo bizzarro e incantato in cui non mancano "i cattivi". Una fiaba metropolitana ambientata in una città romantica e inedita da cui provare a immaginare un futuro diverso dal destino a cui si era destinati.

Conclusioni

La storia del Frank e della Nina riassume alla perfezione il cinema di Paola Randi. Una pellicola giocosa, vivace e piena di cuore che ama profondamente i suoi personaggi. Un racconto di formazione che spazia tra citazioni cinematografiche e riflessioni sulla memoria sullo sfondo di una Milano co-protagonista.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
4.3/5

Perché ci piace

  • La scelta dei protagonisti che, insieme, funzionano benissimo
  • La regia vivace ed originale
  • Il racconto di una Milano inedita

Cosa non va

  • Chi non ama il voice over sarà messo a dura prova