Da ormai molti anni la bella Asha, ragazza di origini indiane, non fa altro che deludere i genitori: dopo aver lasciato il fidanzato, ha anche abbandonato un posto sicuro in banca e si è trasferita nel New Jersey per dare un nuovo slancio professionale alla propria carriera, lanciandosi in una start-up con la quale spera di veder realizzate le proprie ambizioni. La madre, preoccupata che l'eccessiva dedizione al lavoro la distolga dall'amore e dalla famiglia, sta cercando in ogni modo di trovare per lei il compagno ideale, gestendo anche a suo nome un profilo per incontri. Come vi raccontiamo nella recensione di La stagione dei matrimoni, Asha fa la conoscenza di Ravi, anch'esso costretto dai genitori a questi appuntamenti combinati: i due per compiacerli decidono di fingere di avere una relazione, così da poter "sopravvivere" alla cosiddetta stagione dei matrimoni che è ormai prossima. Peccato che giorno dopo giorno, trascorrendo sempre più tempo insieme, tra i due finisca per crescere una sintonia inaspettata, che rischia di complicare inevitabilmente le cose...
Sentimenti e risate
Una rom-com nel senso più fedele del termine, capace di coniugare romanticismo e commedia con un certo equilibrio, alternare passaggi più teneri e sdolcinati a situazioni equivoche che imprimono una discreta varietà ai cento minuti di visione. La stagione dei matrimoni gioca con gli stereotipi classici spesso associati alla cultura indiana, in maniera leggera e piacevolmente folkloristica, ripercorrendo ancora una volta il tema, ormai ben entrato nell'immaginario comune, dei matrimoni combinati. Vedere restando sull'argomento e sempre sulla piattaforma di streaming il reality Indian Matchmaking, per avere un'idea di come funzionino effettivamente le cose ai giorni nostri.
Un'imposizione che in alcuni casi ha conseguenze amare e che raramente segue le vie dell'amore, ma che rimane qualcosa di fortemente radicata nella relativa tradizione. Nessuna paura però che le cose possano finire per il peggio, giacché in quest'occasione questo costume complesso e sfaccettato viene sfruttato a fini del puro intrattenimento, come già avvenuto in diverse occasioni in altrettanti film omologhi. Ne La stagione dei matrimoni, che sbarca nel catalogo Netflix come original, tutte le linee guida del filone sono al servizio della love-story in divenire tra i due protagonisti, che si incanala fin da subito su binari prestabiliti fino a quell'epilogo già scritto.
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Un amore sopra le righe
Il primo incontro tra i due ovviamente non si conclude nel migliore dei modi e l'invadenza dei rispettivi genitori non fa che ingarbugliare ulteriormente la matassa, tra insistenze esasperate e verità nascoste, ma il lieto fine non è mai messo in discussione, garantendo allo spettatore in target quella comfort zone che andava cercando. Battute al fulmicotone, numerose sequenze di festa con balli annessi - ma Bollywood è lontana e non soltanto per il livello produttivo assai più contenuto - e la presenza di un elemento esterno quale il fidanzato yankee della sorella minore riescono a garantire quel minimo di divertimento a prova di grandi e piccini, tanto che La stagione dei matrimoni potrebbe rivelarsi gradevole anche per un pubblico appassionato di ben altri generi.
La semplicità di fondo che caratterizza la narrazione e la relativa messa in scena, sacrificando l'originalità in favore di un'immediatezza di facile presa, è per buona parte merito della regia dinamica di Tom Dey, onesto mesteriante che in carriera ha firmato film gradevoli come il kung-fu western Pallottole cinesi (2000) e che ha sempre presa salda sul cast e sulle situazioni. La discreta alchimia tra i due protagonisti Pallavi Sharda e Suraj Sharma è un valore aggiunto e rende parzialmente più credibile l'evoluzione degli eventi. La stagione dei matrimoni fa quel che deve con freschezza e genuinità e per gli spettatori a cui si rivolge principalmente ha senza dubbio centrato nel segno.
Conclusioni
I matrimoni combinati che da sempre caratterizzano la tradizione indiana sono al centro di una commedia romantica che non brilla per originalità ma riesce a divertire con una buona varietà di situazioni. L'alchimia tra i due protagonisti e l'efficace gestione delle figure secondarie permettono alla regia di Tom Dey di realizzare sketch spassosi, trovando - come vi abbiamo raccontato nella recensione de La stagione dei matrimoni - il corretto equilibrio tra sentimenti e risate.
Perché ci piace
- Buon mix tra divertimento e romanticismo.
- Cast simpatico e regia dinamica.
Cosa non va
- Poca originalità.