Come la musica e la pittura, la danza è una forma di comunicazione universale, in grado di arrivare al cuore dello spettatore senza l'aiuto del linguaggio: allo stesso tempo istintivo e sublime, il ballo mostra la bellezza del corpo umano ai suoi massimi livelli, trasformando il gesto effimero in sostanza ed emozione, un piccolo miracolo che avvicina artista e pubblico alla bellezza. Negli ultimi venti anni Roberto Bolle è diventato la figura chiave del balletto mondiale, la sua storia sembra quella di un personaggio cinematografico: colpito dal fuoco sacro dell'arte in tenera età, il danzatore piemontese ha unito alla passione una disciplina ferrea, a cui si è aggiunta l'imprevedibile bellezza donatagli dai suoi fortunati geni, per una miscela unica e fuori dal comune, trasformandolo non solo in uno dei maggiori talenti del mondo della danza, ma anche in un'icona, una star internazionale.
Ponte tra il mondo classico ed elitario del teatro e quello di oggi, frenetico e perennemente connesso, Bolle ha portato la danza nel futuro, rompendo le barriere che la relegavano a essere un'arte di nicchia: il danzatore si è esibito per il Papa Giovanni Paolo II a San Pietro, ha ballato all'apertura dei Giochi Olimpici Invernali di Torino nel 2006 e sul palco del Festival di San Remo, arrivando a riportare il balletto in televisione in prima serata, grazie allo speciale, andato in onda su RaiUno lo scorso 8 ottobre, Roberto Bolle - La mia danza libera, unendo varietà e teatro.
L'arte della danza: dietro le quinte del Roberto Bolle & Friends
Pur essendo ormai una vera e propria rock star del balletto, Bolle non sembra intenzionato a compiacersi del proprio successo, ma utilizza invece tutta la sua influenza e il suo impegno per far conoscere sempre di più questa disciplina, che, proprio grazie alla sua notorietà, ha conosciuto, almeno in Italia, una nuova primavera, con teatri pieni e sempre più giovani leve iscritte alle scuole di danza. Dal 2008, per raggiungere un numero sempre maggiore di spettatori, Bolle gira per i teatri e i luoghi di maggior interesse storico e culturale d'Italia con il suo Roberto Bolle & Friends, spettacolo con cui, insieme a colleghi di fama internazionale, provenienti dalle compagnie di ballo più importanti del mondo, mette in scena una selezione dei suoi passi di danza preferiti, cercando di emozionare anche chi non ha mai visto un balletto intero, che in questo modo può avvicinarsi alla danza gradualmente, scoprendo un mondo di bellezza ed emozione che prima non conosceva.
La "danza pop" di Bolle, che mira al maggior numero di spettatori possibile senza però rinunciare alla qualità e al suo linguaggio, è arrivata in alcuni dei luoghi più belli della penisola, come le Terme di Caracalla a Roma, l'Arena di Verona e perfino gli scavi archeologici di Pompei. La giornalista e regista Francesca Pedroni, docente di Storia del balletto alla Scuola di Ballo della Scala, ha seguito Bolle e i suoi friends durante l'ultimo tour estivo, sbirciando letteralmente dietro le quinte degli spettacoli, mostrando come l'étoile si dedichi costantemente e ininterrottamente alla danza, perfino mentre fa le valigie, che chiude assumendo pose plastiche, o aspetta in aeroporto, dove rivede le scene di balletti appena danzati per vedere come migliorare alla prossima esibizione. Una vita totalmente devota all'arte, in funzione della quale Bolle ha accettato di prendere parte al documentario Roberto Bolle - L'arte della danza, distribuito in sala, da Nexo Digital, per un periodo di tempo limitato, il 21, 22 e 23 novembre, e presentato in anteprima dal 34esimo Torino Film Festival, nella sezione Festa Mobile.
La missione di Bolle: diffondere la bellezza nel mondo
Unendo prove, momenti in cui Bolle spiega il significato che ogni pezzo scelto ha per lui, esibizioni e incursioni nell'intimità dei ballerini, Roberto Bolle - L'arte della danza è un ulteriore tentativo dell'étoile di far conoscere l'arte a cui ha dedicato la sua esistenza, con l'ambizione di arrivare al maggior numero possibile di spettatori, anche quelli più scettici, mostrando il balletto come un momento di gioia e condivisione, in cui gesto, musica e sentimento si uniscono in un unico movimento, raccontando l'essenza dell'essere umano senza bisogno di parole. Per chi già ama e segue Bolle sarà un piacere rivedere le sue interpretazioni della Carmen di Roland Petit e dell'Apollon Musagete di George Balanchine, mentre per chi è estraneo al mondo teatro può essere l'occasione di avvicinarsi a questa forma espressiva, magari scoprendosi desiderosi di approfondire l'esperienza dal vivo, respirando la magia del palcoscenico.
Movieplayer.it
3.0/5