La realizzazione tecnica di 'Renaissance'

Pura sperimentazione grafica per un film d'animazione in 3 dimensioni che sembra bidimensionale in molti momenti a causa dell'uso particolare in bianco e nero, ma che tuttavia incorpora movimenti di macchina simili a quelli dei film tradizionali.

Sono passati quasi dieci anni di tempo dalla prima idea alla definitiva realizzazione di Renaissance, è dal 1997 infatti che Christian Volckman pensa e lavora a questo film, una gestazione lunghissima dovuta soprattutto alla difficoltà di essere tra i primi al mondo a sperimentare le tecnologie di motion capture applicate all'animazione e alla continua scarsità di fondi. Scarsità che alla fine l'ha costretto a cercare finanziamenti esterni che ha fortunatamente trovato nella Disney, la quale dopo aver visto un breve trailer realizzato per loro si è convinta ad entrare nella produzione. Tale era la fiducia nel progetto che a qualche anno di distanza quando il film è stato ultimato nessuno più si ricordava di quei sovvenzionamenti. L'investimento Disney non era certo stato di quelli sconvolgenti (3 milioni di dollari per un film che alla fine ne è costato 20) ma il nome del colosso americano ha molto aiutato Volckman a cercare altre sovvenzioni in Francia.

Il risultato è pura sperimentazione grafica, un film d'animazione in 3 dimensioni che sembra bidimensionale in molti momenti a causa dell'uso particolare in bianco e nero, ma che tuttavia incorpora movimenti di macchina simili a quelli dei film tradizionali. Un linguaggio veramente a metà tra cinema classico e animazione. Un linguaggio che tenta di portare realismo nll'animazione nella misura in cui questo consente l'applicazione di stili e tecniche cinematografiche.
La lavorazione del film infatti ha previsto per prima cosa 9 settimane di riprese con macchine da presa HD, più o meno come un film tradizionale, riprese che in seguito sarebbero state catturate con il motion capture e rese animazione 3D; l'intento principale di Volckman fin dall'inizio infatti era di fare un film d'animazione che sembrasse un film di finzione normale, un cartone animato diretto ad un pubblico adulto, cosa che nel 1997 non era assolutamente data per scontata come adesso. Questo non ha certo aiutato al momento di chiedere fondi e collaborazioni alla produzione: "Andavamo in giro chiedendo chi volesse produrre il nostro primo film fatto con animazione al computer, in bianco e nero, con una tecnologia mai usata finora, ambientato nel futuro, per adulti, molto dark e senza happy ending. Ci servirebbero 14 milioni grazie! E' stato grazie ai piccoli trailer che abbiamo continuato a realizzare per tutto il periodo della lavorazione che abbiamo ottenuto i fondi necessari".

La scelta estetica del bianco e nero senza grigi intermedi ha creato non poche difficoltà. I passaggi erano: la cattura dei movimenti, l'applicazione i questi a personaggi di sintesi e infine il rendering in bianco e nero, ma dato il massiccio uso di luce e i pochi tratti usati per definire le espressioni, anche una piccola variazione facciale può scombinare un'espressione. Per questo motivo è stato necessario realizzare un software che in tempo reale mostrasse agli animatori il risultato delle loro modifiche all'animazione dopo il rendering. Era tutta una scoperta: come applicare la profondità di campo, come fare le trasparenze e più di tutto come gestire la luce...