Il gioco dell'anima. Questo il titolo del romanzo sequel di Javier Castillo che ha ispirato la seconda stagione de La ragazza di neve, nata come miniserie e divenuta serie a tutti gli effetti in seguito all'incredibile successo. Questa volta due nuovi casi coinvolgono la protagonista Miren, giornalista investigativa del Sur, arrivando rispettivamente dal passato e presente della donna.
Due diciassettenni a una decina d'anni di distanza: la scomparsa di Laura Valdivia, per la quale aveva promesso al fratello Nacho (all'epoca di soli otto anni) che l'avrebbe ritrovata; l'omicidio brutale di Allison Hernández, crocifissa in periferia. Entrambe frequentavano una scuola esclusiva ma le loro storie sono collegate? Scopritelo nella nostra analisi del finale e... occhio agli spoiler anche su un'eventuale terza stagione in arrivo!
La ragazza di neve 2: I Corvi di Dio
I Corvi di Dio sono i fautori del Gioco dell'Anima, una sorta di rito a metà tra iniziazione e religione, perché basato su una serie di sfide al limite, da riprendere con gli smartphone come prova da parte di adolescenti che cercano il proprio posto nel mondo. Soprattutto se adottati o provenienti da situazioni familiari disagiate e difficili. Dietro a tutto però non c'è però la famiglia di Nacho, il fratello della Valdivia, come poteva sembrare visto il loro approccio estremamente rigoroso e ligio; bensì il ragazzo stesso - come risposta al dolore per la scomparsa della sorella - che ha convinto (ricattato) un compagno, Borja, ad aiutarlo. Lui ha mandato la polaroid a Miren con il biglietto, proprio per dare inizio ai giochi, avvelenando il suo mentore Eduardo.
Ora quest'ultimo si vuole tirare indietro e quindi l'altro lo uccide a sangue freddo. L'ultima prova spetta alla protagonista, crocifissa come fu per Allison, come punizione divina per non averla ritrovata: se supererà la prova, sarà per volere di Dio che la perdonerà. La giornalista riesce miracolosamente a liberarsi ed arrivare ad una colluttazione sulla spiaggia di Malaga, che termina con la morte di Nacho e il ferimento di Miren, ritrovati dai detective Millán e Chaparro che stavano indagando sul cellulare di Borja, che si era agganciato ad un ripetitore nelle vicinanze.
Laura è viva nella serie Netflix
Se per Allison non c'è più nulla da fare, Laura in realtà è viva e vegeta. Quando era fuggita, era incinta, e Jaime - insieme alla polizia che arriva giusto in tempo - riesce a trovarla in un vecchio casale in campagna, la cosiddetta "Casa Verde", insieme al figlio, oggi un bambino: lo aveva avuto da Alberto Mendoza, molto più grande di lei, che da quel momento l'ha tenuta nascosta lì per tutti questi anni.
La ragazza oggi giovane donna, non voleva tornare perché temeva più di tutto il giudizio e la vergogna dalla propria famiglia, lo ammette lei stessa. Gli epiloghi dei due casi al femminile si intrecciano con quello di Miren stessa, che ancora una volta ha dovuto fare i conti col proprio passato. Un'altra indagine che si è rivelata estremamente personale per la protagonista e che ha scavato nel profondo della sua anima, sempre più lacerata: forse, a volte, bisognerebbe lasciar correre, non significa necessariamente voltare lo sguardo dall'altra parte. Forse è stato tutto davvero troppo personale.
La scena post-credits del finale
C'è una sorpresa alla fine de La ragazza di neve 2, rispetto alla prima stagione, che si chiudeva nell'ottica di una miniserie. Quindi con un finale totalmente chiuso che mostrava tutte le vulnerabilità della protagonista che aveva ammesso e raccontato la violenza subita per ritrovare Amaya, un'altra ragazza scomparsa, tanto da far diventare la storia un libro, come vediamo all'inizio di questo secondo ciclo.
La sequenza prima dei titoli di coda mostra come sia passato del tempo e la stessa Miren sia scomparsa, o meglio abbia fatto perdere le proprie tracce: la cercano anche a lavoro, ma nemmeno Jaime - ora sono dirimpettai di scrivania - sa dove sia (o forse non vuole dirlo a nessuno). Evidentemente era davvero troppo, tutto ciò che aveva passato la donna.
L'ultima scena mostra un'irruzione della polizia in un edificio, in cui appare una sorta di archivio: si tratta di una raccolta di video criminali dell'organizzazione Slide. Tra questi, campeggia una dicitura che riporta il 2009. Ovvero l'anno dello stupro subito da Miren, che diviene così il soggetto di quella registrazione. Questo ci dice che forse ci sarà un terzo capitolo per la serie spagnola?
Potrebbe concentrarsi sulle indagini della protagonista, ritiratasi da qualche parte, per mettere un punto sul proprio passato una volta per tutte. D'altronde il passato ha il brutto vizio di tornare sempre a bussare alla nostra porta, che ci piaccia oppure no, soprattutto se ha dei conti in sospeso con noi. Dobbiamo aspettarci nuove rivelazioni sono in arrivo, magari sulle aggressioni subite da altre donne? Certo è che la storia non sembra finita qui. Almeno non questa volta.