Recensione La profezia dell’armadillo: il film che non rende giustizia a Zerocalcare

La recensione de La profezia dell'armadillo: un adattamento dell'omonimo fumetto di Zerocalcare che non rende giustizia all'opera dalla quale è tratto.

La profezia dell'Armadillo: una foto dal set
La profezia dell'Armadillo: una foto dal set

La realizzazione di un film tratto da La profezia dell'armadillo di Zerocalcare è stata accolta come un'ottima notizia, perché coerente con un momento del cinema italiano in cui film di genere, o comunque vicini alla cultura popolare, sembrano aver trovato un proprio spazio. Dall'annuncio alla visione, passando per le prime immagini diffuse e la perplessità per la resa visiva dell'armadillo del titolo, l'iniziale accoglienza positiva si è velata di una inevitabile delusione dovuta al risultato finale di un adattamento che sembra non aver colto il valore, l'importanza e la profondità dell'opera di Michele Rech.

La graphic novel alla base del film diretto da Emanuele Scaringi è il primo volume pubblicato da Zerocalcare nel 2011, tappa importante di un cammino nel mondo del fumetto iniziato già dal 2001 e proseguito fino a oggi con grande successo di pubblico e critica, tra vignette e materiale per il web e albi la cui maturità appare crescente. Naturale, nell'ottica della sua affermata popolarità, un salto verso il grande schermo per coinvolgere e raggiungere un pubblico più ampio di quello che già ammira l'autore. Un passo importante al quale Michele ha partecipato in prima persona, risultando co-sceneggiatore, ma che finisce per tradirne lo spirito.

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La profezia dell'Armadillo: una foto di Pietro Castellitto e Simone Liberati a colloquio sul divano
La profezia dell'Armadillo: una foto di Pietro Castellitto e Simone Liberati a colloquio sul divano

La storia di Zero

La Profezia Dellarmadillo Simone Liberati
La profezia dell'armadillo: Simone Liberati in un momento del film

La profezia dell'armadillo, del fumetto così come del film, è la storia di Zero, giovane disegnatore che vive nel quartiere romano di Rebibbia e si barcamena tra un lavoro e l'altro in attesa di qualcosa di concreto o del consolidarsi del sogno di diventare fumettista. La sua è una vita precaria in ogni suo aspetto, in un mondo fatto di incertezza e emarginazione, con l'unico punto fermo rappresentato dall'amico Secco... oltre che all'armadillo del titolo, la sua coscienza critica con cui intrattiene folli e costanti conversazioni. Fino all'inaspettata notizia della morte di Camille, vecchia amica e fiamma che aveva perso di vista. Una notizia che lo scuote e cambia la sua prospettiva sulla vita.

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The Holiday Armadillo: i personaggi del film tra finzione e realtà

La profezia dell'armadillo: Simone Liberati e Pietro Castellitto in una scena
La profezia dell'armadillo: Simone Liberati e Pietro Castellitto in una scena

Chi conosce Zerocalcare sa quanto di suo, della sua realtà e vita, ci sia nei suoi personaggi. Lo conferma il look scelto per rappresentare Zero su carta e trasposto con efficacia su schermo dal suo interprete Simone Liberati. Ugualmente efficace Pietro Castellitto, figlio del celebre Sergio, nel dar forma alle follie dell'amico del protagonista, Secco. I due ragazzi emergono all'interno di un cast che comprende alcuni nomi noti, come Laura Morante nel ruolo della madre di Zero, Kasia Smutniak in un breve ruolo o il divertente cameo di Adriano Panatta, ma che d'altro canto abbonda di interpretazioni approssimative e sotto la sufficienza. Rientra, purtroppo, in questo secondo gruppo la resa cinematografica dell'armadillo, come si era temuto sin dalle prime immagini diffuse in rete: poco possono gli sforzi di Valerio Aprea nel rendere credibile il posticcio costume di gomma che indossa per dar corpo alla fin troppo onesta coscienza di Zero, che tanto ricorda l'Holiday Armadillo di un popolare episodio di Friends.

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Il tradimento di un autore vero

La profezia dell'armadillo: Simone Liberati e Pietro Castellitto in una scena del film
La profezia dell'armadillo: Simone Liberati e Pietro Castellitto in una scena del film

La profezia dell'armadillo di Emanuele Scaringi strappa qualche risata, a tratti riesce a divertire il pubblico, ma fallisce nel cogliere lo spirito e la profondità dell'autore Michele Rech: un'altra cosa che sa bene chi legge abitualmente Zerocalcare è che sotto la battuta, la trovata brillante e surreale, le sue sofferte ma esilaranti riflessioni sulla realtà, c'è la profondità di un autore vero e puro, c'è l'autenticità della sua visione della vita e del mondo. E la dirompente sincerità di chi sa comunicarla. Manca coesione e spessore al film tratto dal fumetto di Zero, manca lo spirito dell'opera da cui è tratto, ed è il difetto più grande al di là di una cornice animata mal amalgamata e ammiccamenti al lavoro di Zerocalcare che possono essere meno chiari a chi non lo conosce. Quel che resta è un insieme di situazioni, più o meno riuscite, che tradisce l'autore di Rebibbia e fallisce nel renderne la poetica su schermo; una prima occasione sprecata che speriamo non comprometta eventuali adattamenti futuri o, magari, una storia originale di Michele Rech per il grande schermo. In tempo di risorgimento del cinema italiano, sperare non ci sembra così fuori luogo.

Movieplayer.it

2.5/5