Un tuffo nel passato per Michael Fassbender e Alicia Vikander. In La luce sugli oceani il regista Derek Cianfrance li trascina in un viaggio nel tempo e nello spazio fino agli antipodi. Nell'Australia del 1918 Tom e Isabel si incontrano, si amano e si consumano nel tentativo di avere figli prima e nella scelta dissennata di appropriarsi di una neonata portata dall'oceano. Una scelta che segnerà il corso del loro matrimonio e delle loro vite. In un gioco di specchi tra cinema e vita la lunga permanenza nell'isola neozelandese, location di gran parte del film, ha fatto scoccare la scintilla tra Fassbender e la Vikander. La coppia più bella di Hollywood oggi è a Venezia insieme a Derek Cianfrance per accompagnare l'anteprima in competizione de La luce sugli oceani.
La domanda su come i due attori hanno collaborato insieme per la prima volta su un set è d'obbligo. Alicia Vikander confessa timidamente di essere stata chiamata quando Fassbender aveva già accettato il ruolo di Tom. "Lavorare con un mito come Fassbender ed essere diretta dal regista di Blue Valentine mi ha spinto a fare del mio meglio. All'inizio ero molto nervosa, ma è stata una sfida meravigliosa. Michael mi ha supportato in questo viaggio in ogni momento". Le fa eco Fassbender: "Ero spaventato quanto Alicia all'idea di lavorare con lei. Derek chiede sempre di più e per risultare autentico ho dovuto scoprire nuovi aspetti di me. Abbiamo fatto gioco di squadra e ci siamo provocati a vicenda in un continuo miglioramento". A chi maliziosamente gli fa notare che il film potrebbe rappresentare una sorta di "prova generale" di vita familiare, l'attore risponde scherzosamente: "Non è il primo film in cui faccio le prove generali per la famiglia. Anche Magneto ha dei figli".
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Il guardiano del faro
La luce sugli oceani ha un sapore antico, ma il romanzo di M.L. Stedman da cui il film è tratto è stato pubblicato nel 2012. Derek Cianfrance motiva così la scelta: "Dopo Come un tuono ero stufo delle mie idee. Ho passato un anno a leggere romanzi per trovare qualcosa che mi stimolasse. L'incontro con Steven Spielberg e la DreamWorks è stato fondamentale. Dico sempre che Blue Valentine è E.T. L'Extraterrestre senza l'alieno. In cima a una pila di libri ho trovato il romanzo di Stedman e ho visto subito grandi potenzialità cinematografiche. Basti pensare al faro, luogo affascinante e suggestivo. Io, venuto dal Colorado, ho sempre sognato di vivere in un'isola e volevo raccontare la storia di come appaiono le famiglie quando ci sono i visitatori e come sono realmente".
Michael Fassbender riconosce l'importanza dell'ambientazione e l'influenza che essa ha sui personaggi, soprattutto sul suo Tom: "L'isolamento può rovinare i rapporti tra le persone. Dopo gli aborti spontanei, Tom non riesce a capire le reazioni della moglie, il suo rifiuto a chiedere aiuto. Non è mio compito giudicare i personaggi, dire se ciò che fanno sia giusto o sbagliato, deve essere lo spettatore a dare questo tipo di risposte. Ma io amo Tom, è un uomo solitario, dalla morale solida e non riesce a vivere senza pensare alle conseguenze del gesto fatto da lui e dalla moglie. È a quel punto che tutto comincia a cedere". Derek Cianfrance aggiunge qualche dettaglio essenziale sul personaggio a cui Michael Fassbender si è accostato con estrema professionalità: "Il film è battaglia tra amore e verità. Tom conosce la differenza tra bene e male, quando lo incontriamo sopravvive perché la guerra gli ha tolto la voglia di vivere. Voglia che gli ritorna grazie all'amore per Isabel. Mi interessava mostrare cosa accade quando il cuore ha la meglio sul cervello. È pericoloso lasciarsi andare alle emozioni senza un minimo di controllo. Perciò non credo che i personaggi siano buoni o cattivi, sono solo esseri umani, ma le loro azioni hanno conseguenze".
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Madri per sempre
In tempi in cui il #FertilityDay scatena polemiche e dibattiti in Italia, La luce sugli oceani solleva il quesito sul ruolo della madre. Ha più diritto a essere madre colei che ha generato il figlio o chi lo nutre e lo cresce? Per Derek Cianfrance non esiste una risposta corretta: "Adoro mia madre e mia moglie, che è una grande madre. Chi è la vera madre? È il vecchio quesito del Nature vs. Nurture. Per me Isabel e Hannah, personaggio interpretato da Rachel Weisz, sono entrambe madri. Nel mio film non esistono cattivi né eroi, questa è una una meditazione su cosa significhi essere genitori e perdere il proprio figlio".
Alicia Vikander analizza il comportamento della sua Isabel mettendo in chiaro che il suo lavoro di attrice è quello di entrare in personaggi diversi da lei. "Non sono una madre, ma la mia fantasia e i miei sentimenti mi hanno permesso di comprendere e restituire la sofferenza del mio personaggio, la sua disperazione nel non riuscire ad avere figli. Prima di girare ho letto il libro e credo che l'adattamento di Derek sia fantastico perché restituisce l'essenza della storia e dei personaggi". Riflettendo sulla storia, Michael Fassbender trova un forte gancio con l'attualità, che sembra stargli particolarmente a cuore: "Tom è un uomo di un'altra epoca per valori e principi. La scelta di aprire la storia dopo un vento tragico come la Prima Guerra Mondiale ha un'importanza essenziale. Oggi inoltre vediamo molte persone morire in mare e il personaggio del marito di Hannah, straniero che trova la morte tra le acque poiché costretto a fuggire dalla comunità, rievoca in qualche modo la tragedia odierna dei migranti".
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