Da quando Arendelle è apparso per la prima volta sul grande schermo nel 2013, il mondo Frozen si è letteralmente incastonato come una gemma nell'immaginario collettivo. Frozen - Il regno di ghiaccio, diretto da Jennifer Lee (oggi direttrice creativa dei Walt Disney Animation Studios) e Chris Buck, ha vinto i premi Oscar per il miglior film di animazione e la migliore canzone originale (Let it go di Kristen Anderson-Lopez e Robert Lopez), superato il miliardo di dollari al botteghino e messo d'accordo pubblico e critica. Ma soprattutto ha creato un franchise inarrestabile: nel 2019 è uscito il sequel, Frozen II - Il segreto di Arendelle, e nel mezzo ci sono stati diversi corti, un musical a Broadway e un'infinità di merchandising. L'ultimo arrivato nel Frozen universe è il cortometraggio La leggenda di Frozen, diretto da Jeff Gipson e disponibile su Disney Plus dal 26 febbraio.
Ambientato nella foresta incantata di Arendelle, il corto nella versione originale può contare sulla voce narrante dell'attrice Evan Rachel Wood, che doppia la regina Iduna, e si rifà al lungometraggio del 1940 Fantasia: la musica di Joseph Trapanese si unisce infatti all'animazione. Tra gli alberi incontriamo diverse creature: c'è un Nokk, spirito dell'acqua che assume la forma di un cavallo, una delle cose più belle viste in Frozen II - Il segreto di Arendelle, Gale, spirito del vento, gli Earth Giants, giganti fatti di roccia, e lo spirito del fuoco, una salamandra di nome Bruni. I quattro elementi si fondono perfettamente con le melodie.
A dare il look giusto al corto è stata la production designer Brittney Lee, che ha studiato con attenzione colori e forme. La sfida più grande è stata trasformare il corto animato in un'esperienza in VR. Abbiamo parlato proprio con gli autori e i produttori (David S. Grant e Nicholas Russell) di La leggenda di Frozen, raggiunti in collegamento web.
La leggenda di Frozen è una favola della buonanotte
L'idea per il corto La leggenda di Frozen tale è venuta al regista e sceneggiatore Jeff Gipson, regista anche di Cycles, il primo cortometraggio in VR realizzato da Disney, pensando alle favole della buonanotte che gli raccontavano da bambino: "Le amo: quando vai a dormire e i tuoi genitori ti raccontano una storia, la mente vaga. Mio padre quando ero piccolo mi raccontava questa storia: erano gli anni '60 dell'Ottocento, la mia famiglia viveva a circa un giorno di viaggio da Kansas City, Missouri. Era ancora il selvaggio West e lavoravano in una fattoria. In quel momento se vedevi due a cavallo in lontananza, o due persone in generale, venire verso di te, eri titubante. Pensavi: sono buoni o cattivi? Tuttavia, c'erano persone che sarebbero passate, si sarebbero fermate per l'acqua e avrebbero continuato. A un certo punto arrivano due cavalli: uno ha sulla criniera un messaggio firmato JJ. Ovviamente era Jesse James. Ricordo ancora il senso di meraviglia che mi suscitava questa storia. Ho cominciato quindi a pensare a che tipo di storie della buonanotte si raccontano ad Arendelle: è così che è cominciato La leggenda di Frozen. Ho pensato all'animazione classica della Disney, come Fantasia, o alla sequenza degli elefanti rosa di Dumbo e come i disegni si sposino perfettamente con la musica."
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Acqua, aria, terra e fuoco
La leggenda di Frozen gioca molto con colori e texture, in modo da ricreare in forma animata acqua, aria, terra e fuoco. La production designer Brittney Lee era particolarmente preoccupata per l'acqua: "Ho sempre amato la musica e le immagini che lavorano insieme in armonia e in qualsiasi forma. Penso che Fantasia sia stato il nostro primo vero punto di partenza. È così emozionante e stimolante: c'è tanta libertà in quel film. Ti sottoponi con tutto il cuore alla musica e vedi la rappresentazione visiva di ciò che la musica può essere. Lo trovo incredibilmente stimolante e qualcosa di meraviglioso da esplorare. Penso che ci sia qualcosa di universale, tutti amiamo ascoltare la musica e anche creare cose con la musica. Nel corso della lavorazione abbiamo sperimentato molto, ma per me la sfida più grande è stata animare l'acqua. Volevamo che sembrasse stilizzata, come se facesse parte delle illustrazioni di un libro. Abbiamo cercato di trovare le linee essenziali di cascate e fiumi. E abbiamo fatto in modo di renderle perfette in VR. Anche i colori seguono la musica e il movimento: i colori si saturano oppure tutto diventa più scuro. Trasformare la versione "piatta" per Disney Plus in quella VR è stata la sfida più grande."
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Brittany Lee si è ispirata al lavoro di Mary Blair, artista della Disney attiva tra gli anni '30 e '60, che ha lavorato a La bella addormentata nel bosco: "Quando abbiamo iniziato sapevamo che volevamo che il pubblico si sentisse immerso in questa foresta. È stato uno dei nostri problemi iniziali da risolvere: come si crea una foresta immersiva come un libro pop-up? Volevamo questa sensazione di retroilluminazione, in modo che lo spazio attorno a quello più vicino allo spettatore fosse tutto in ombra. Abbiamo creato questo effetto di silhouette drammatica. Tutto ciò che invece guarda al di là dello spazio sarebbe stato illuminato, come un palcoscenico. Tutti i momenti sono incorniciati da questo arco di proscenio formato dagli alberi e dai monoliti della foresta incantata. Sono pezzi davvero importanti della scenografia e volevamo che tutti gli spiriti potessero danzare e giocare intorno a loro."
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