L'Italia è un paese che si fonda sui nonni: sulla loro presenza, le loro pensioni il loro affetto. In La guerra dei nonni questo è alla base della trama: due nonni, Gerri e Tom - sì, non è una scelta di nomi casuale - si contendono l'amore dei tre nipotini. Lo fanno ognuno a modo suo: il primo è infatti un nonno all'antica, che costruisce ai bambini giocattoli di legno e li fa mangiare sano, l'altro li porta al luna park e al fast food.
In sala dal 30 novembre, La guerra dei nonni può contare sull'energia di Vincenzo Salemme e Max Tortora, a cui fanno da spalle Herbert Ballerina, nel ruolo di un corriere impiccione, e Bianca Guaccero, che è Viki, la vicina di casa.
Nella nostra intervista, gli attori ci confessano quando hanno capito di essere ormai non più giovanissimi: per molti tutto comincia quando non sai più chi sono i cantanti del momento.
La guerra dei nonni: intervista a Tortora, Salemme, Ballerina e Guaccero
Proprio come nel film, Vincenzo Salemme confessa che la prima volta che ha sentito nominare Sfera Ebbasta non aveva idea di che cosa si stesse parlando: "Ero ospite in una trasmissione di Fiorello: non ho capito proprio a che cosa si riferisse! Sfera Ebbasta era agli inizi, ma Fiorello lo conosceva già, perché è molto informato. Il problema è che lui ha la mia età!"
La guerra dei nonni, recensione: Vincenzo Salemme e Max Tortora come Tom e Jerry
D'accordo Max Tortora: "Prima mi hanno detto che mi hanno taggato: mi sono preoccupato, pensavo fosse una cosa grave! In realtà, a ogni generazione, cambia solo l'oggetto dell'attenzione e della disattenzione. Quando ero piccolo io l'anziano si riconosceva perché non sapeva i modelli delle macchine. Prima c'erano le macchine, oggi i cantanti, un domani ci saranno i razzi. L'anzianità si riconosce sempre dal fatto che non sei più al passo con i tempi. O meglio, su quello che tutti pensano sia importante. Oggi ci si basa sui numeri. Che per me sono una cosa falsa: in nessuna disciplina i numeri fanno la verità."