Ci sono il Biondo, il Muto, il Randagio e il Brasiliano, veri e propri "cani arrabbiati" che scorazzano per la provincia di Prato. Sono ritenuti responsabili di alcuni sequestri di persona, e pesino dell'omicidio di un bambino. La polizia indaga: sulle loro tracce è sguinzagliato l'ispettore Brozzi, vecchio segugio bastonato dalla vita, ormai stanco e disilluso del mestiere. La sinossi, le facce degli attori, i pittoreschi nomi degli interpreti (il protagonista si chiama Luke Tahiti...) farebbero pensare a un semisconosciuto poliziottesco degli anni Settanta, magari di quelli che Quentin Tarantino ama disseppellire. Invece La banda del brasiliano è l'urlo arrabbiato della precaria gioventù d'oggi, il manifesto "cinico, infame e violento" di un disagio generazionale. Opera no budget girata con piglio battagliero da un collettivo (e già questo la dice lunga sugli intenti degli autori) che si fa chiamare John Snellinberg, La banda del brasiliano nasce come fenomeno locale ma, in seguito al passaparola di internet, pur senza poter contare su una vera e propria distribuzione, è riuscito a generare proseliti in tutta Italia. Il successo è stato tale che i realizzatori sono riusciti a siglare un accordo con la Cecchi Gori Home Video per una prossima distribuzione del film in dvd.
Ne La banda del brasiliano si respira di certo la nostalgia per il cinema "degenere" tricolore, a partire dalle locandine di poliziotteschi d'antan che tappezzano il covo del Brasiliano, passando per la colonna sonora da revival anni Settanta, fino all'amore feticista per la mitica bottiglia di J&B, protagonista indiscussa di queste produzioni. Eppure l'opera del collettivo Snellinberg non è frutto dell'ennesimo scimmiottare la maniera di Tarantino (che, a dirla tutta, ha già prodotto fin troppi svogliati epigoni). Sotto il travestimento del genere, infatti, il film nasconde un cuore di satira amara, quasi tragica, sulla situazione del nostro paese, affrontata però con il tipico cinismo ironico di matrice toscana. E dunque - nonostante il personaggio di Luke Tahiti si cimenti perfino in un divertente recupero filologico del genere con il suo "film nel film" Gioventù, droga e violenza: la polizia interviene - i riferimenti de La banda del brasiliano paiono essere piuttosto altri. Ad esempio un saggio come Non è un paese per giovani di Elisabetta Ambrosi e Alessandro Rosina, lucida analisi sul precariato sociale e sulla gerontocrazia italiana. O, se si vuole proprio tornare con la mente indietro negli anni Settanta, il pensiero va (con le dovute proporzioni s'intende) al furore anarchico giovanile di Berlinguer ti voglio bene, iconico film di Giuseppe Bertolucci, la cui sequenza iniziale (guarda caso) è ambientata proprio in una caotica sala cinematografica dove si proietta un laido B-movie. Non per niente a fare da simbolico trait d'union tra i due film c'è la presenza del monumentale Carlo Monni, qui nelle vesti dell'acciaccato ispettore Brozzi, come a testimoniare il fallimento di un'epoca che adesso si ripercuote sulla nuova generazione. Forse è proprio per questa aderenza alla realtà che il film, realizzato con molta passione ma con mezzi di fortuna, è riuscito a conquistarsi con le unghie e con i denti una fetta sempre più ampia di spettatori, espandendosi oltre i confini locali. Il collettivo John Snellinberg sta organizzando proiezioni in cineclub e circoli indipendenti in tutta Italia, ma soprattutto ha messo in piedi un'agguerrita campagna promozionale sul web, realizzando un sito ufficiale, un profilo myspace e una pagina su Facebook che attualmente conta oltre milletrecento fan. E per autofinanziarsi ha messo anche in vendita le t-shirt del film e il cd della grintosa colonna sonora che, oltre alle musiche realizzate dal collettivo, annovera vari artisti specializzati nell'omaggio nostalgico al cinema di genere, come i Calibro 35 e Sam Paglia. Tanta tenacia alla fine è stata premiata: grazie a un accordo con la Cecchi Gori il film potrà contare su una distribuzione ufficiale per il canale home video. Il dvd de La banda del brasiliano, la cui uscita dovrebbe essere prevista a giugno, conterrà alcuni extra come la versione integrale del "film nel film" di Luke Tahiti Gioventù, droga e violenza: la polizia interviene, il backstage (con alcune perle indite di Carlo Monni) e un'intervista agli autori del saggio Non è un paese per giovani. Attenzione dunque: il collettivo John Snellinberg è in agguato, e potrebbe presto cimentarsi in un nuovo colpo...La banda del brasiliano: precari a mano armata
Resoconto dell'agguerrita impresa del collettivo toscano John Snellinberg, che rievoca il genere poliziottesco con 'La banda del brasiliano', opera indie e no budget. Grazie al passaparola di internet, il film ha ottenuto la distribuzione in DVD per la Cecchi Gori Home Video.