L'Europa dei 25
L'Europa come tema principale, un cortometraggio come mezzo espressivo, cinque minuti come tempo massimo e budget fisso. Queste le uniche condizioni cui sottostare per prendere parte ad un progetto filmico ambizioso e prestigioso come Visions of Europe. Proporre un'opera mosaico veicolatrice dei diversi punti di vista europei sulla recente unificazione.
Il risultato? Naturalmente eterogeneo vista la moltitudine varia di culture, stili, generi e linguaggi adottati dai diversi cineasti (o forse sarebbe meglio dire artigiani) coinvolti nell'operazione. Venticinque cortometraggi realizzati intorno ad un unico concetto tematico, si diceva. Secondo chi scrive hanno vinto quei "mini lavori" che per descrivere le relative identità sociali, culturali e politiche delle singole comunità territoriali hanno utilizzato lo humour ed il sarcasmo come carte nella manica.
Divertente nel suo allegorico cinismo il corto di Peter Greenaway (Regno Unito) che vede l'Europa come una doccia sotto la cui acqua vengono di volta in volta chiamate persone tatuate dalla bandiera dei rispettivi paesi, piuttosto antiestetiche nella loro nuda corporeità ed eccessivamente numerose per potersi lavare contemporaneamente. Meglio ancora, se vogliamo, il corto del regista olandese Theo Van Gogh che ci propone la sua idea attraverso un finto ma divertentissimo quiz a premi che vede come partecipante una signora dal passato alquanto macabro. C'è chi ha invece voluto affrontare il discorso dell'Unione europea attraverso una disimpegnata riflessione sulla folle customer care di una verosimile compagnia aerea o chi, come la nostra Francesca Comencini, ha preferito analizzare la questione attraverso una storia incentrata sulla protesta no global.
Tra gli altri contributi da segnalare i lavori di Tony Gatlif per la Francia e Aki Kaurismäki per la Finlandia.
Prodotto dalla danese Zentropa Entertainments, proposto a Locarno nella sezione video "Cineasti del presente".